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mercoledì 23 ottobre 2024

Il mio "Diario bianconero": lo Stoccarda è come un hacker su una Juve in versione Halloween. Ora serve resettare, E trovare un buon antivirus...


Almeno abbiamo capito di dov'era l'hacker che in settimana ha fatto credere per qualche minuto che la Juventus avesse acquistato Arda Guler. Sicuramente di Stoccarda. La Juventus peggiore di questa stagione cade per la prima volta, davanti al suo pubblico, e lo fa in modo fragoroso. Perchè l'1-0 dei tedeschi, arrivato al 92', è bugiardo. Perchè l'assoluto protagonista della serata, Mattia Perin, ha evitato un'imbarcata epocale. Perchè la squadra di Thiago Motta - mai indecifrabile e in confusione come stasera - è parsa la versione Halloween di se stessa. Con 10 giorni d'anticipo... La zucca è quel che resta di Juventus-Stoccarda: doveva essere una carrozza, si sperava nella terza vittoria su 3, e un'ipoteca almeno sui playoff di Champions. Bisognerà rivedere i piani. Ma cosa è mancato ai bianconeri? L'elenco è lungo, e si farebbe prima a dire cosa ha funzionato (a parte Perin). 

Pronti, via e i tedeschi tengono la Juve nella sua metà campo per 6 minuti e 50 secondi consecutivi. Con la Lazio era andata meglio (3 minuti), ma i demoni in rosso danno subito la sensazione di correre il doppio della velocità media del campionato italiano. Sempre in affanno, i bianconeri, sempre a rincorrere l'avversario, sempre secondi su ogni contrasto o pallone vacante. Difficile far girare la partita con questi presupposti. Il gioco dal basso prediletto dal tecnico ex Bologna è il grande assente della serata: lo Stoccarda l'ha studiata bene ma ha anche dimostrato che con applicazioni essenziali, l'attuale Juventus si può sterilizzare sul nascere. Basta schermare Fagioli - l'unico a dare lucidità alle poche trame di gioco - tenere sulle fasce (anche con qualche fallo in più che nel primo tempo l'arbitro ha seraficamente tollerato) e ripartire subito. Nella ripresa cambia qualcosa nell'inerzia del match: non a caso, con un Locatelli più sostanzioso, un Cambiaso ormai irrinunciabile per lo schieramento bianconero, un Weah di gamba. In avanti invece buio fitto. Vlahovic non ha palloni giocabili, Yldiz sembra ormai addentrato nelle nebbie di una dimensione auto-ipnotica, forse dettata da quel 10 che pesa (e qui la responsabilità sta anche in chi glielo ha dato), o forse da una sopravvalutazione di base. Morale, a farne le spese è Conceicao (misteriosamente escluso dopo 1 ora) e anche Vlahovic (per togliere riferimenti, ma di fatto eliminando l'unico uomo gol della squadra). Il tocco magico finale - dopo l'espulsione di un Danilo inguardabile - è l'inserimento di Rohui, anzichè di un Gatti che resta a sedere 97' in una gara così sofferta, come fosse un classe 2005-2006 di cui invece l'undici in campo era fin troppo guarnito. 

Dispiace. Soprattutto per Mattia Perin, eroe della serata, eroe silenzioso, protagonista di una prestazione ciclopica. Un portiere che legge - e lo ammette con l'aria di chi ti risponde se gli chiedi come sia sfogliare un vocabolario - e senza il quale stasera sarebbe finita 4-5 a zero (rigore parato escluso). Di sicuro sarebbe rimasto lo zero. Perchè di tiri in porta, nello specchio ma anche vicino, questa Juve non ne avrebbe fatti neanche giocando altre 2 ore.

Non è il momento di fare processi. Ma un'analisi lucida. Perchè è proprio la lucidità quella che è mancata in campo e in panchina. Non per mettersi in discussione (che non farebbe male), ma per trovare intanto un filo logico a dare un volto concreto all'attuale Juventus, senza appellarsi ad alibi che pure ci sarebbero (senza Koop, Nico e il Bremer che mancherà ancora a lungo). Gli assenti però resteranno ancora assenti per qualche gara. 

E quindi una chiave Thiago Motta ora e Giuntoli a gennaio, dovranno pure trovarla. Senza necessariamente rifugiarsi in una gestione dell'organico più simile a una squadra di C che deve fare minutaggioServe resettare subito, con un ctrl/alt/canc mentale e perchè no, anche tattico. Non solo perchè incombe San Siro, ma anche per non gettare alle ortiche il capitale di "credibilità" e autostima che questa squadra e questo gruppo si stanno faticosamente costruendo. Con un giusto bagno di umiltà (a cominciare dal tecnico) potrebbe pure diventare un passo falso salutare. Potrebbe. Ma serve l'antivirus giusto...


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