Oggi, dopo 11 anni, mi piace ricordarti così.
Un po' da lontano ma ben riconoscibile.
Con la tua chitarra, mentre accompagni i nostri canti, un po' sguaiati, ma appassionati; un po' appannati ma carichi di voglia di stare insieme.
In un luogo lontano, indistinguibile, di una campagna eugubina assolata e un po' silente. Quasi ad ascoltare quelle voci che si irradiavano in attesa del mese più intenso.
Uno spicchio di campagna lontana. Ma come se fosse qui. Proprio come se fossi qui...
In fondo, siamo solo piu' vecchi di 11 anni.
Abbiamo fatto tante cose. Non tutte di cui serbare un vero ricordo. Alcune, quelle si', anche nel tuo ricordo.
Sfogliando il libro delle firme, dei pensieri, dei sentimenti dedicati, che ti siedono accanto, dentro la cappella, sono ancora più certo che ognuno di noi non e' cio' che la vita ha la fortuna di dargli.
Ma ciò che con la vita sia ha la possibilità di lasciare agli altri.
Non siamo ciò che otteniamo, ma ciò che diamo.
Non conta quanto vivi, ma come vivi.
Senza "se".
Sono passati 11 anni, Lucio.
Ma restiamo tutti "di passaggio", come scrivevi tu.
Siamo come il tuo aereo...