Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

martedì 31 gennaio 2017

"Nel segno dei padri": dal 9 febbraio in libreria e in formato ebook. E il 19 febbraio la presentazione

Il 9 febbraio si avvicina. Non sarà un giovedì qualsiasi, almeno per me. Sarà il giorno in cui uscirà il mio primo libro. Un lavoro su cui sto impegnandomi da 5 anni.
Una promessa fatta a Guglielmina Roncigli quando a pochi giorni dalla sua scomparsa, neanche 69enne, mi ha lasciato l'intero carteggio con cui ha condiviso un'amicizia straordinaria, scandita da 8 anni di lettere e testimonianze, con Peter Staudacher.

Domenica 19 febbraio si svolgerà la presentazione a Gubbio de “Nel segno dei padri”: l'appuntamento è alla Centro Servizi S.Spirito (ingresso piazzale Frondizi), alle ore 17.30. 
Per conoscere più da vicino una storia che è straordinaria nel suo nascere, nel suo evolversi e anche nel suo mantenere, ancora oggi, una sorprendere attualità.




Guglielmina Roncigli è la figlia di Vittorio, uno dei quaranta civili fucilati nella rappresaglia che la Wehrmacht mise in atto a Gubbio, il 22 giugno 1944, dopo l’uccisione di un ufficiale medico tedesco, Kurt Staudacher, da parte di un gruppo di giovani armati dal gap locale. Le polemiche, nella comunità, sulle responsabilità dell’eccidio – il fatto di sangue più grave in tutta l’Umbria nel periodo dell’occupazione – sono durate decenni. Peter Staudacher è figlio di Kurt. Guglielmina e Peter si incontrano – per caso, ma verrebbe da pensare: per destino – quasi settant’anni dopo. Si riconoscono. Si parlano. Si scrivono, a lungo. Né le colpe, né i meriti dei padri ricadono sui figli: ma Peter e Guglielmina capiscono che l’incontro, per quanto fortuito, ha lasciato in dono una responsabilità: la responsabilità di raccontare, di capire, di comprendere, di perdonare, di riconciliare. La loro storia può sembrare piccola e periferica, ma contiene in sé un messaggio universale. Ovunque un conflitto lascia ferite e macerie; e oggi più che mai c’è bisogno di un esempio come quello di Peter e Guglielmina, che hanno avuto la forza, la tenacia, la capacità di guardare oltre il muro. Le tracce del loro percorso dovrebbero guidarci nelle infinite incertezze del nostro presente.

tratto da catalogo on line Marsilio editore

domenica 15 gennaio 2017

"Nel segno dei padri": la storia di Guglielmina e Peter



Dal 9 febbraio uscirà il mio libro "Nel segno dei padri - La storia di Guglielmina e Peter".
Ve ne parlerò nei prossimi giorni. Oggi intanto vorrei pubblicare, insieme alla foto dei due protagonisti nel loro unico incontro e alla copertina del libro, anche la frase che ho scelto per la quarta di copertina, tratta da una delle tante lettere che compongono un'amicizia epistolare straordinaria: quella tra Guglielmina Roncigli, figlia di uno dei 40 civili fucilati dai nazisti il 22 giugno 1944, e Peter Staudacher, figlio dell'ufficiale medico tedesco ucciso in un bar cittadino due giorni prima, da cui è poi scaturita la tragica rappresaglia.






"Siamo come due bambini persi, 
diventati vecchi,  
che si incontrano dopo una lunga vita 
per riconciliarsi. 
Pur non avendo commesso niente 
che meriti una riconciliazione".