Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

giovedì 27 settembre 2018

"Buon giorno, Preside..."

NOVEMBRE 1989-
Uno schiamazzo al piano di sopra: si sente correre. Arriva trafelato un bidello: "I soliti!" esclama, indicando di fuori.Ed eccolo comparire: braccia ai fianchi, occhi quasi sbarrati (un'espressione consueta tra lo stupore e l'insofferenza), passo risoluto e solite parole: "Oh, allora! Cos'è questo bailamme!".
Il prof. Gennaro Pinna, preside del Liceo Ginnasio "Mazzatinti" di Gubbio ha lasciato il suo incarico, per raggiunti limiti di età: sicuramente il suo abbandono ha lasciato un vuoto in chi lo ha conosciuto abbastanza, per apprezzarne l'operato, nonchè lo spirito di abnegazione con il quale interpretava il suo ruolo.Quello di preside sembrava fatto apposta per lui. E il prof. Pinna in fondo lo amava, pur deprecandone i sacrifici che imponeva. La sua veste era del tutto particolare: le sue sentenze, i suoi consigli, le sue "minacce" così apparentemente severe, ma velate di un compiaciuto sorriso. Per noi del III A (il cronista ha avuto la fortuna di farvi parte) il Preside non era certamente un personaggio qualsiasi.Non potevamo identificarlo con un professore, non aveva l'intenzione di apparirlo, non aveva il cinismo per esserlo: ne aveva il carisma, quello sì. Sapeva convincerci, noi: quegli "scalmanati" del III A, così impulsivi, riuscivamo ad ascoltare le sagge parole di chi, rimproverandoci, ci apprezzava.Il Preside, così apparentemente burbero e talora aggressivo nei nostri confronti, amava quel suo III A, tanto irruento quanto riconoscente.
A volte perdeva la pazienza: erano le sue giornatacce, le sue ore nere. Prometteva sospensioni a destra e manca (lui le chiamava "decimazioni"), pur sapendo che non lo avrebbe mai fatto.
Neppure quando a Roma dopo la visita ai Musei Vaticani, ce la svignammo in quattro per andare a vedere all'Olimpico Italia-Olanda, salvo poi ritrovarlo su tutte le furie alla stazione Termini a prometterci che gli esami non ce li avrebbe fatti neppure annusare.
Non aveva quello spirito un po' cinico di mantenere certe minacciose promesse: in fondo ci conosceva abbastanza per sapere che non sarebbe stata l'ultima volta a dirci certe cose.
Ricordo quando, lungo un corridoio, procedeva lentamente, durante l'intervallo: sorridendo, braccia conserte, ci squadrava, tutti insieme in un angolo, intenti ad escogitare una delle nostre.
Sapeva che con lui, lì presente, saremmo divenuti innocui. Ecco, aveva una grande dote, non sempre diffusa tra i professori: di "ammansirci", ma ugualmente di capirci.


Una versione di greco, un tema svolto male, un'interrogazione puntigliosa: ogni argomento era buono per ricorrere alle parole del Preside che sapeva rassicurarci, dall'alto della sua indiscussa esperienza: ci rasserenava e ci tranquillizzava, anche in vista degli esami. Forse gli piaceva quella sua veste un po' paterna, a scuola. Ci si era affezionato.
Ora noi, da "bravi" liceali, siamo usciti: e nel mezzo di queste così insolite e lunghe vacanze (estate '89) non poteva non colpirci la notizia che il prof. Pinna aveva appeso tutti i suoi consigli, le sue sentenze, le sue "sgridate" per una giustificazione "traballante"... tutte al chiodo.
Tanti ragazzi sono passati al Liceo con lui: molti sicuramente lo ricorderanno nello "schizzo" di apertura. Queste poche righe - più che un ricordo - vorrebbero esprimere un GRAZIE. Sia per le calorose parole, sia per le quotidiane "sfuriate" (era sempre colpa nostra!") così cariche di autentica sensibilità.
Qualche tempo fa l'ho incontrato per strada passando col mio Sì blu "tappezzato" di adesivi: mi ha visto e ha sorriso. 
Ho fatto appena in tempo a solfeggiare un "Buon Giorno, Preside". Già come ogni mattina, quando arrivavo puntualmente... alle 8.35 e lui sborbottava insofferente: "Oh Marinelli, questa sveglia non funziona?". Stavolta però è stato diverso.
Quel "Buon Giorno Preside" deve avergli suonato nostalgico. Immagino una di quelle sorprese e compiaciute espressioni, che ogni pimpante 40enne imbastisce non appena gli si accenna che dimostri 20 anni!
Sì, per noi il Prof. Gennaro Pinna è rimasto il Preside. Lui magari dirà di non meritare neppure queste poche righe: ma tutto quello che è stato per noi, non poteva restare chiuso in un cassetto universitario, sotto forma di diploma...

PS: Sabato 25 novembre 1989 si è svolta al Liceo Ginnasio "Mazzatinti" una piccola ma significativa "cerimonia" di saluto (un "arivederci") al prof. Pinna: purtroppo, non sapendolo, la sua affezionata III A (e soprattutto chi sta scrivendo) non ha potuto prendervi parte. Non è questa una "excusatio non petita" (come la definirebbe il nostro Preside) ma una sincera e dispiaciuta... assenza "giustificata".



PPS: questo pezzo lo scrissi nel novembre di 29 anni fa, pochi mesi dopo la maturità. E lo regalai al Preside, qualche tempo dopo, sapendo che lo avrebbe letto. Non avrei immaginato che lo conservasse tra le cose a lui più care. Poche settimane fa la prof.ssa Matilde Pinna, sua figlia, me ne ha fatto omaggio di una copia che conservava tra i libri della sua sconfinata biblioteca. Ricordavo di averlo scritto ma ho dovuto rileggerlo e l'emozione, di un salto all'indietro di quasi 30 anni, è stata forte. 
Ho aspettato questa giornata, che ha visto la consegna delle borse di studio a lui intitolate (nella foto alla Lumsa), per condividerlo con lo sparuto pubblico di questo blog. Rinnovando il mio GRAZIE al nostro indimenticabile Preside.