Riaprono le scuole ma la campanella più attesa e' quella della politica: in attesa di sapere quali e quante aziende riapriranno dopo la pausa estiva (forzatamente piu' lunga del solito), prepariamoci ad un'altra lunga stagione pre-elettorale.
Stavolta le urne
busseranno in anticipo, a primavera. E toccherà alle Regioni
rinnovare i propri ranghi, dal Consiglio di Palazzo Cesaroni alla
Giunta di Palazzo Donini. Ci saranno meno consiglieri (20 anziché
30), e sono già partite le grandi manovre, soprattutto nei partiti
di punta, per assicurarsi posizioni di garanzia.
Quella garanzia che
vorrebbero invece avere i cittadini dal Palazzo. Garanzie ben diverse
da quelle che l'attuale consesso ha prodotto, abolendo ad esempio i
vitalizi previsti fino ad oggi, ma a partire da coloro che
occuperanno gli scranni dal prossimo aprile. "Armiamoci e
partite" insomma.
La nostra piccola comunità
rischia di ritrovarsi ancora più isolata del solito, con le
possibilità risicate di avere uno o più rappresentanti
all'assemblea regionale.
Rispetto al passato, ora
c'e' un'Amministrazione comunale, dopo 12 mesi di commissariamento,
c'e' un'interlocuzione almeno propositiva, dopo 12 anni di "autarchia
politica", c'e' un clima di maggiore coinvolgimento nella stessa
comunità locale (come dimostrano le sempre piu' numerose e proficue
iniziative di volontari).
Ma non basta.
Serve un cambio di passo, deciso, da parte di tutti. Con un presupposto imprescindibile: le rendite di posizione sono finite. Non e' piu' tempo di privilegi, guarentigie, benefit. Non e' piu' tempo di rivendicare cio' che non sara' piu'. Per i cittadini così come per la politica.
Sono anche i messaggi che
arrivano da lontano.
Dal Premier come dal
Pontefice, dal CT della Nazionale di calcio fino al sindaco di una
cittadina di 30 mila anime.Il monito, insomma, vale per tutti. Anche per ognuno di noi. Nessuno escluso.
Da editoriale "Gubbio oggi" - settembre 2014