Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

mercoledì 10 settembre 2014

La ricreazione è finita

La ricreazione e' finita, si torna in classe.
Riaprono le scuole ma la campanella più attesa e' quella della politica: in attesa di sapere quali e quante aziende riapriranno dopo la pausa estiva (forzatamente piu' lunga del solito), prepariamoci ad un'altra lunga stagione pre-elettorale.

Stavolta le urne busseranno in anticipo, a primavera. E toccherà alle Regioni rinnovare i propri ranghi, dal Consiglio di Palazzo Cesaroni alla Giunta di Palazzo Donini. Ci saranno meno consiglieri (20 anziché 30), e sono già partite le grandi manovre, soprattutto nei partiti di punta, per assicurarsi posizioni di garanzia.

Quella garanzia che vorrebbero invece avere i cittadini dal Palazzo. Garanzie ben diverse da quelle che l'attuale consesso ha prodotto, abolendo ad esempio i vitalizi previsti fino ad oggi, ma a partire da coloro che occuperanno gli scranni dal prossimo aprile. "Armiamoci e partite" insomma.
La nostra piccola comunità rischia di ritrovarsi ancora più isolata del solito, con le possibilità risicate di avere uno o più rappresentanti all'assemblea regionale.

Rispetto al passato, ora c'e' un'Amministrazione comunale, dopo 12 mesi di commissariamento, c'e' un'interlocuzione almeno propositiva, dopo 12 anni di "autarchia politica", c'e' un clima di maggiore coinvolgimento nella stessa comunità locale (come dimostrano le sempre piu' numerose e proficue iniziative di volontari).
Ma non basta.
Serve un cambio di passo, deciso, da parte di tutti. Con un presupposto imprescindibile: le rendite di posizione sono finite. Non e' piu' tempo di privilegi, guarentigie, benefit. Non e' piu' tempo di rivendicare cio' che non sara' piu'. Per i cittadini così come per la politica.

Sono anche i messaggi che arrivano da lontano.
Dal Premier come dal Pontefice, dal CT della Nazionale di calcio fino al sindaco di una cittadina di 30 mila anime.
Il monito, insomma, vale per tutti. Anche per ognuno di noi. Nessuno escluso.


Da editoriale "Gubbio oggi" - settembre 2014

lunedì 8 settembre 2014

La Lucchese vorrebbe sempre il Gubbio: ma un precedente insegna...


Probabilmente se potesse scegliere, la Lucchese vorrebbe sempre venire a Gubbio.
Tre partite, tre vittorie, tra Coppa e campionato, nell'ultimo decennio. Il copione magari è stato diverso, ma il risultato alla fine ha sorriso sempre ai colori rossoneri.
Eppure c'è una sconfitta che, a suo modo, è stata determinante per le fortune del Gubbio: non tanto per quel che è successo dopo, piuttosto per quello che non è successo.

Il giorno era il 4 ottobre, San Francesco, l'anno il 2009 ma di mansueto quella domenica non ebbe granchè. Il Gubbio di Torrente, fresco allenatore in prima squadra dopo esperienze nel settore giovanile del Genoa, è reduce da due sconfitte e un pareggio davanti al pubblico amico. E poco conta che quelle sconfitte siano condite da recriminazioni.
Arriva la capolista Lucchese che presenta in attacco tale Biggi, giocatore che già con la maglia del Castelnuovo Garfagnana aveva fatto male ai rossoblù. Finisce 2-1 guarda caso con doppietta di Biggi, che a due minuti dalla fine sigla la rete decisiva dagli undici metri. A poco serve l'acuto di Alessandro Marotta che, segnerà impercettibilmente anche nel match di ritorno al Porta Elisa – quello finito 1-1 – e che l'anno dopo vestirà proprio la maglia Lucchese.

Ebbene nel dopo gara in molti si aspettano l'esonero di Torrente: in 7 partite l'ex capitano genoano ha messo insieme appena 8 punti, frutto di 2 vittorie e un pareggio esterni e uno straccio di punto, con il Bellaria, su 4 gare giocate in casa.
Un clichè neanche nuovo considerando che anche negli anni precedenti il Gubbio aveva viaggiato alla media di due allenatori a stagione.

Stavolta non va a finire così. E' il dg Simoni ad insistere con Torrente, la società lo segue e si fida, la sconfitta con la Lucchese resta presto alle spalle e al termine della stagione a brindare saranno entrambe le squadre: i toscani vittoriosi con promozione diretta e il Gubbio trionfante nella finale play off di San Marino.
Non abbiamo la controprova, ma di certo un esonero nel post-gara con la Lucchese, quel 4 ottobre, avrebbe escluso tutto quanto accaduto nei due anni successivi. E in una sorta di sliding doors, mai scelta societaria fu più lungimirante.
Un precedente, all'insegna della fiducia e della prudenza, che torna buono anche di questi tempi...


Rubrica "Il Rosso e il Blu" in "Fuorigioco" di lunedì 8 settembre 2014