I 60 anni di Luisa Spagnoli: in un marchio la storia dell’impresa umbra al femminile
Il Sole 24 ore – 17 novembre 2005
Un successo tutto o quasi al femminile. All’insegna dell’eleganza, della tradizione ma anche della capacità di rinnovarsi. “Luisa Spagnoli”, marchio storico della moda made in Italy, taglia il traguardo dei 60 anni. Non certo un punto d’arrivo, ma una tappa di transizione, in un processo di continua crescita testimoniato anche dai numeri: un volume d’affari che nel 2004 ha varcato la soglia dei 106 milioni di euro, una produzione di 1.250.000 capi ogni anno tra maglieria e sartoria (nelle due stagionalità autunno-inverno e primavera-estate), 148 negozi in tutta Italia e oltre 740 dipendenti, di cui il 90% donne, con la forza vendite e la creazione stilistica interamente in mano femminile. E alla guida del gruppo non poteva non esserci una imprenditrice, Nicoletta Spagnoli, amministratore delegato che – insieme al presidente, Mario Spagnoli - è degna erede di una bisnonna tanto estrosa, energica ed intraprendente da fondare, nei primi anni del secolo scorso, un’azienda dolciaria, che sarebbe poi divenuta il colosso del cioccolato con il nome “Perugina”. Negli anni Venti poi, Luisa Spagnoli si appassionò al coniglio d’angora, tanto da creare un intero allevamento, curato con criteri scientifici, da cui nacque un laboratorio per le prove di filatura e lavorazione della lana ricavata. Le confezioni "Luisa Spagnoli", così fin da allora erano firmate, entrarono dagli anni Trenta nella fase di produzione industriale e cominciarono le prime esportazioni sui principali mercati mondiali. “Luisa Spagnoli, oggi, continua a rappresentare nel panorama nazionale della moda femminile un marchio sinonimo di “un tipo di eleganza che non è mai fuori luogo” – spiega Nicoletta Spagnoli, che dal 1986 guida la società, insignita nel 2003 del premio “imprenditore dell’anno” nel concorso Ernst & Young e oggi anche componente del direttivo di Assindustria Perugia. Proprio il suo avvento ha portato ad una fase di forte rilancio del marchio, un’operazione di restyling che ha offerto un’immagine più fresca e visibile. “Abbiamo voluto sfruttare tutti i valori positivi già presenti in “Luisa Spagnoli” – spiega l’attuale a.d. - qualità, offerta priva di eccessive caratterizzazioni, moda, classicità e charme per riposizionare la marca, rendendola un unico punto di riferimento e soddisfare il bisogno di un’eleganza chic e mondana, trasversale a tutti gli stili di abbigliamento”. Il risultato è stato un’impennata della distribuzione, una crescita dei punti vendita ed un incremento del fatturato passato dai 38 milioni di euro del 1986 ai 100 milioni di euro di inizio 2000, con investimenti (tra i 6 e i 7 milioni annui nell’ultimo triennio) che hanno abbracciato ogni settore, tecnologia, materiali, risorse umane, strutture. Un dato su tutti: dal 1999, anno in cui è stato dato il via al processo di rinnovamento dell’immagine della rete di vendita “Luisa Spagnoli”, sono stati “reinventati” complessivamente 92 negozi, e sono state effettuati circa 27 riposizionamenti. Oggi circa il 75% della rete di vendita è stata interamente ristrutturata.
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giovedì 17 novembre 2005
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