Brunello Cucinelli – profilo per Inserto Umbria (Sole 24 Ore – 30 ottobre 2006)
Gli piace far “rumore” come quando ha regalato il Corano ai suoi dipendenti perché conoscessero da vicino i valori religiosi dei nostri nuovi “vicini di casa”. O come in qualche intervista post-partita da presidente di una squadra di calcio dilettantistica (Castel Rigone, piccolo centro in riva al Trasimeno). Ma Brunello Cucinelli fa parlare di sé prima di tutto con la sua “creatura”, il cashmere. L’azienda che porta il suo nome ha meno di 30 anni – fu fondata nel 1978 (“con un finanziamento di 500 mila lire” ricorda lui) – ma non ha impiegato molto a diventare leader mondiale nella produzione di capi di altissima moda, destinata al mercato internazionale (oltre il 60% dei 30 milioni di fatturato del gruppo è legato all’export). E così oggi lungo i vicoli scoscesi di Capri o sotto un portico a Porto Cervo le boutique Cucinelli hanno un posto in prima fila nella scelta dei clienti del lusso e portano il made in Umbria nell’elite della moda. Un “made in Umbria” al quale lo stilista-imprenditore umbro è fortemente legato: nel 2000 ha terminato il restauro di un borgo sulle colline perugine (Solomeo) dove oggi ha sede la sua azienda. E dove sorgerà il Foro delle Arti, un luogo di riflessione e nutrimento dell’Anima, così lo descrive. Perché la creazione e l’arte – come lo è il suo cashmere – non nasce per caso in Umbria. Dove secondo Cucinelli c’è l’habitat naturale per coltivare il “bello”. Quel messaggio di qualità della vita e di autentico fascino che esprime nelle sue creazioni.
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lunedì 30 ottobre 2006
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