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Foto di gruppo finale nel cortile dell'Ambasciata |
Non è facile racchiudere in un semplice post del blog quello che queste prime settimane di giugno mi hanno regalato in termini di emozioni.
Diverse tra loro, perchè differenti sono stati gli eventi che hanno scandito giornate felicemente interminabili, nelle attese, quanto immancabilmente brevi, nel loro consumarsi. Il comun denominatore è la piacevole sensazione di ciò che ne è rimasto.
Un dolce sapore di intensità. Che non è nostalgia, ma un sottile senso di appagamento. Nella consapevolezza che nulla era scontato. Né che tutto ciò accadesse, né che lasciasse questa intensa gratificazione interiore.
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Un momento della presentazione nell'atrio di Palazzo
Borromeo, sede dell'Ambasciata d'Italia del Vaticano |
E se il 2 giugno ha "spaccato" come un tuono quando irrompe sulla scena di un temporale, il successivo 13 - con la presentazione del mio libro all'Ambasciata d'Italia presso la S.Sede - ha irradiato il suo calore incandescente: come un solleone di un sabato pomeriggio, addolcito però da una brezza che sembra quasi rassicurarti. L'orgoglio e la soddisfazione di questa giornata sono qualcosa che sto assaporando gradualmente, attraverso i commenti entusiasti di chi ha partecipato, e le parole accorate di chi ha potuto apprezzare questa serata in tv. Magari rimpiangendo di non esserci stato.
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Il parterre di relatori alla presentazione a Roma:
da sin, l'ambasciatore Mancini, Franca Vantaggi, Peter
Staudacher, e accanto a me, Giuseppe Severini e padre
Federico Lombardi |
Più che con le mie, voglio ricordare quella giornata con le parole di alcuni relatori (che riporterò nel prossimo post). E con le foto che grazie a Simone Grilli e Giampaolo Pauselli (insieme a Marco Signoretti) mi aiuteranno a mantenere ancora più vivo il ricordo di una giornata ... unica ed esclusiva: per il prestigio del suo contesto, per l'autorevolezza dei suoi relatori, per il calore familiare dell'atmosfera che, a dispetto della sede istituzionale, si è felicemente creata, con tutti, dopo la cerimonia. Quasi fossimo una grande famiglia.
Come testimoniato anche dalle parole che la famiglia Staudacher mi ha inviato appena il giorno dopo, al rientro in Germania:
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Accanto a Franca Vantaggi, Ursula e Peter Staudacher,
Simona Fanelli (interprete) e i due delegati delle ambasciate tedesche
Cristian Heldt (ministro ambasciata Germania alla S.Sede) e Stephan
Schneider (cons. culturale Ambasciata Germania al Quirinale) |
"Siamo
rientrati a Gardelegen ed abbiamo fatto buon viaggio.
La
giornata trascorsa a Roma è stata per tutti noi un' esperienza che
mai potremo dimenticare. Per questo vogliamo ringraziarvi in modo
speciale. Anche perche' il destino dei nostri padri e' stato
omaggiato cosi' tanto e cosi' profondamente. Non ci siamo
sentiti estranei fra estranei, ma parte di una grande
famiglia che si conosce da lungo e festeggia un incontro in
un'atmosfera di intimita'. Per questo ringraziamo
l'Ambasciatore per la sua ospitalità e tutti gli eugubini presenti
cosi' cordiali ed affettuosi.
Mercoledi
mi ha intervistato la giornalista Christine Seuss di Radio
Vaticana tedesca che vuole cercare un editore in Germania.
Forse si realizzera' una vostra visita in Germania prima di
quanto immaginato e ne saremmo molto felici.
Saluti
speciali a tutti".