Ad appena 2 giorni dal D day dello sport azzurro (con il doppio oro dei miracoli firmato Tamberi - Jacobs in 20 minuti domenica) l'Olimpiade giapponese emette una sentenza senza appello che getta molte nubi sul bilancio finale dello sport italiano: tutte le squadre azzurre partecipanti sono state eliminate, nel giro di appena 24 ore. A casa volley maschile e femminile, basket e pallanuoto e non è andata meglio al beach volley. Se si considera che era già da giorni fuori causa il softball, il quadro è completo e desolante. Senza considerare che il più blasonato e praticato degli sport, il calcio, neanche partecipava.
A testa alta anzi altissima, l'Italbasket che il suo prodigio lo aveva già compiuto e avrebbe avuto bisogno del coniglio dal cilindro per far fuori una potenza come quella francese. Forse l'unico rammarico è non aver creduto abbastanza di poter battere l'Australia nel primo turno guadagnandosi poi un avversario più morbido ai quarti.
Il Settebello non ha avuto fortuna pescando subito la Serbia nonostante non avesse perso neanche una gara. Al primo inciampo gli azzurri campioni del mondo si sono ritrovati sulla scaletta dell'aereo.
Il vero grande flop si chiama Italvolley. Maschile ma soprattutto femminile.
La squadra di Blengini manca un appuntamento che gli azzurri centravano da 29 anni, inizio era Velasco, Olimpiadi spagnole con il sestetto fresco di Mondiale che si fa sbattere fuori dagli yankees di Kiraly. Facile dire che è finito un ciclo. Purtroppo lo zar non è più lo zar, in attacco le rotazioni non hanno funzionato (peccato aver lasciato a casa Pippo Lanza) e a Juantorena non si poteva chiedere di più. Il vero rammarico è essere usciti contro un avversario sicuramente forte ma non impossibile come l'Argentina guidata da un alzatore che in Italia gioca da talmente tanto tempo che forse non ricorda più neanche la lingua madre.
Discorso diverso e più critico meritano le femminucce, finite per crogiolarsi un po' troppo nell'exploit dei Mondiali 2018 e rivelatesi invece a corto di personalità. Avevano tutto per arrivare agilmente a medaglia specie dopo le prime 4 gare da percorso netto. Poi il black out con la Cina (già eliminata) quindi l'inciampo con gli Usa (che sarebbe stato ininfluente senza l'harakiri precedente). Morale: ai quarti le azzurre si sarebbero ritrovate le giovani e aitanti domenicane, affascinanti quanto volete ma battibili anche da bendate.
Squadra giovane quella di Mazzarri con enormi margini di crescita ma incapace di declinare termini come umiltà, continuità e determinazione (specie nelle figure leader, o presunte tali, come Paola Egonu). Non poco, anche pensando agli Europei di scena tra 2 settimane.
Squadra giovane quella di Mazzarri con enormi margini di crescita ma incapace di declinare termini come umiltà, continuità e determinazione (specie nelle figure leader, o presunte tali, come Paola Egonu). Non poco, anche pensando agli Europei di scena tra 2 settimane.
Postilla finale per il calcio. Che non figura sul banco imputati solo perché le due nazionali non si sono neanche qualificate.
Dunque il bilancio è ancora peggiore, specie se si pensa al caso della under 21 uomini, dato che l'Europeo in cui è mancato il pass per Tokyo, si giocava in casa e (aggravante ulteriore) si era aperto battendo 3-1 la favoritissima Spagna salvo poi dilapidare tutto con la Polonia. Per la cronaca, tra un paio di giorni gli iberici che abbiamo "graziato", si giocheranno l'oro contro il Brasile.
In definitiva, se le due discipline più seguite dagli spalti e praticate sul campo (calcio e volley) fanno acqua alle Olimpiadi qualche domanda al Coni (ma anche in Federcalcio e Federvolley) dovranno pur farsela.
Nell'edizione Olimpica che consegneremo alla storia per i 20 minuti più adrenalinici della storia sportiva azzurra (e non solo) e forse per il record di medaglie da Roma 1960 ad oggi, il flop totale degli sport a squadre non può passare inosservato.
Se non fosse per tante discipline bistrattate dall'opinione pubblica e ancor più da media e istituzioni (con una gestione quasi monopolistica degli impianti sportivi riservata a pochi) oggi ci ritroveremmo sul medagliere insieme a San Marino che grida giustamente a traguardi storici per le sue prime medaglie a tiro a volo. Sono appena 2 ma intanto è 1 in più dell'Italia (poi è arrivata anche una terza alla lotta).
In fondo basterebbe ispirarsi a chi negli ultimi anni ha saputo fare passi da gigante. Nell'anno di Euro 2020 pare paradossale, ma parliamo del Regno Unito.
Con i Giochi Olimpici 2012, Londra e dintorni non si sono solo rifatti il look ma hanno riversato valanghe di sterline in impiantistica e settori giovanili. Guardare il medagliere di Sua Maestà nelle ultime 3 edizioni olimpiche per credere.
Dalle nostre parti invece l'unica chance chiamata Roma 2024 e' stata beatamente cestinata in un clima di piena idolatria demagogico-populista. Se nei prossimi anni mancheranno risorse da investire nello sport e nell'impiantistica, sappiamo, tra gli altri, chi ringraziare. Basta citofonare in Campidoglio.
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