STUDIOLO del Duca di Montefeltro: il sogno è “ricostruirlo”
Il Sole 24 ore – gennaio 2004
L’idea era ambiziosa: riprodurre fedelmente lo straordinario miracolo di intarsi e di geometria lignea dello Studiolo di Gubbio di Federico da Montefeltro, un gioiello di scultura lignea datato 1482, originariamente realizzato nel Palazzo Ducale eugubino e finito, dopo varie vicissitudini dall’inizio degli anni ’40, al Metropolitan Museum di New York. Solo dai primi anni ‘90, con un accurato restauro che ha seguito un lungo oblìo, lo Studiolo di Gubbio è una delle perle della sterminata collezione newyorkese, alla quale la direttrice del dipartimento sculture europee del Metropolitan, Olga Raggio, ha dedicato una certosina ricerca e analisi storico-artistica raccolta nel volume “The Gubbio Studiolo and its conservation”.
La proposta di riprodurre fedelmente lo Studiolo - con le stesse tecniche utilizzate nel XV secolo dagli artigiani della bottega fiorentina di Giuliano da Maiano, su incarico dell’architetto del Palazzo Ducale, Francesco di Giorgio – ha trovato seguito grazie all’iniziativa dell’Associazione “Maggio Eugubino”, del Rotary Club Gubbio, del Comune, attraverso il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. E’ stata così commissionata la realizzazione della complessa struttura ad uno staff di sapienti artigiani eugubini del legno – Giuseppe e Marcello Minelli – custodi di una tradizione artistica che a Gubbio ha avuto anche in passato interpreti eccellenti.
Non un “fratello minore” dello studiolo che tuttora fa bella mostra di sé al Palazzo Ducale di Urbino. Ma un esemplare di straordinario fascino, sul quale poco si sapeva anche perché finito oltreoceano e che la stragrande maggioranza degli umbri non ha mai potuto apprezzare, se non attraverso un’immagine fotografica.
Lo Studiolo di Gubbio comprende un totale di tredici pannelli, che presentano una miriade di intarsi e giochi cromatici capaci di regalare inattese profondità prospettiche, un flash illusionistico favorito anche dall’utilizzo di qualità diverse di legno (noce e quercia). Dei tredici pannelli ne sono stati riprodotti due (il primo è esposto a Perugia, a Palazzo Baldeschi), giudicati dalla critica straordinari per qualità tecnico-artistiche e fedeltà all’originale.
Quel che resta dello studiolo oggi a Palazzo Ducale di Gubbio, invece, e' una piccola stanza vuota (5 metri per 4, altezza 5,30) priva di testimonianze significative su questo eccezionale documento rinascimentale.
Immaginare di riportarlo da New York alla sua iniziale ubicazione è utopistico. Ricrearne la fisicità e l’incredibile suggestione si è rivelata intuizione felice: destinata a restituire fedelmente – perché no, anche nel suo ambiente più naturale del Palazzo Ducale - l’incredibile impatto visivo dello Studiolo.
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giovedì 1 gennaio 2004
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