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giovedì 4 ottobre 2007

Tagli amministrativi, ma i veri sprechi stanno altrove

TAGLI ALLE POLTRONE,
MA I VERI SPRECHI STANNO ALTROVE
“Gubbio Oggi” – ottobre 2007

Un po’ la storia dei tagli alla politica. Un po’ la Finanziaria 2007 – alla ricerca di qualche ritocco “popolare” per consentire al Governo di proseguire il proprio “galleggiamento”. Un po’ la necessità effettiva di ottimizzare un sistema oggettivamente ridondante.
E’ così che nei prossimi mesi potremmo assistere ad un consistente ridimensionamento degli enti locali. Nel numero e soprattutto nelle rappresentanze (assessori e consiglieri): quindi, anche nei suoi costi.
Il caso eclatante è quello delle Comunità Montane, sul quale è nata anche una polemica a distanza tra la presidente della Regione, Lorenzetti, ed il Governo (per altro inedita per quanto attiene alla Governatrice, sempre inflessibile verso il governo Berlusconi, decisamente più tollerante nei confronti di Prodi).
La Finanziaria infatti taglia i comuni da inserire nelle Comunità Montane secondo un criterio di altitudine: sotto i 500 metri, tutti resteranno fuori. Una sorta di linea di “galleggiamento” – diverso da quello che vive da mesi il governo stesso – oltre la quale non si prevede alcun inserimento.
Da qui la riduzione di consiglieri e assessori, da qui anche inevitabili proteste. In Italia, in fondo, è sempre così. Si invoca la razionalizzazione, si condannano gli sprechi. Ma se questa politica tocca il proprio orticello allora non va più bene.
Come dire: si va in piazza ad applaudire Grillo, e il giorno dopo si cerca l’ennesima raccomandazione per trovare un “buco” al Ministero o in Regione (o in Comune, che fa sempre brodo).
Per quanto riguarda i nostri lidi, non ci saranno sostanziali variazioni rispetto a quanto non sia stato già deciso da tempo dalla Regione stessa: la cura dimagrante (istituzionale) della Lorenzetti prevede la riduzione delle 9 attuali Comunità Montane, ad appena 5. Non scenderà il numero di dipendenti, ma certamente quello di presidenti e assessori. L’Alto Chiascio sarà “inglobato” con l’Alto Tevere, con un’operazione che segue di una decina d’anni quella già avvenuta a livello sanitario e che – diciamocelo francamente – ha lasciato molto a desiderare sulla sponda eugubina. I Comuni attualmente presenti resteranno tutti (rischia solo Valfabbrica) mentre in Alto Tevere se ne andrebbero C.Castello e Umbertide.
Vedremo come andrà a finire, anche perché spesso le grandi riforme fanno rumore negli annunci, ma vengono edulcorate col passare dei giorni (vedi liberalizzazioni Bersani).
Riduzioni ci saranno comunque anche nel numero di assessori e consiglieri comunali. Non è una notizia tragica.
Un’ultima considerazione: speriamo che, sia a livello nazionale che in quello locale, i “tagli” alla spesa pubblica non si limitino a questo. E’ vero, ci sono troppi parlamentari (e portaborse), troppi consiglieri regionali, provinciali (sempre che le Province restino) e comunali, troppi consiglieri di Cda nelle municipalizzate, troppi benefit e prebende.
Ma i veri sprechi stanno nella precarietà di un servizio pubblico che resta decisamente al di sotto del livello qualitativo giustificabile con le tasse e le imposte che si pagano per lo stesso. Dagli assenteismi, ai premi produttività elargiti a pioggia, dalla burocrazia snervante, all’assenza quasi totale di meritocrazia. Sono questi i veri “soldi buttati” dalla pubblica amministrazione.

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