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giovedì 28 agosto 2014

Lo spezzatino in Lega pro? Meglio quello della nonna...

Lo hanno ribattezzato spezzatino, ma qualche nonna potrebbe giustamente offendersi.
La Lega pro - dopo l'inevitabile cura dimagrante (5 campionati ridotti a 3) e la morìa di società che continua incessante - prepara in rampa di lancio quella che viene definita, con enfasi da Minculpop, la stagione della svolta.

13 orari diversi nelle partite disseminate in ogni fine settimana, dal venerdì alle 19 fino al lunedì sera alle 20.45. Turni infrasettimanali, dirette streaming, un cartellone di appuntamenti da bulimia calcistica. Con seri rischi di anoressia però per il futuro della terza serie.

Già perche' le geniali novità di un calendario frammentato all'inverosimile hanno già prodotto conseguenze pesanti sulle campagne abbonamenti di molte società, Gubbio compreso. In tanti hanno visto bene di aspettare a sottoscrivere la tessera annuale dal momento che solo una minima parte di gare si giocherà di domenica, e che ancora ad oggi si conoscono solo le date delle prime due giornate. Di tutte le altre si sa che forse potranno vedersi su internet - sempre che i disservizi dello streaming testato in Coppa non vengano superati (Ancona-Gubbio non l'ha vista praticamente nessuno). Sportube e' il nuovo partner di Lega pro, in un connubio che potrebbe rivoluzionare il calcio italiano, dicono dalle stanze federali. O farlo saltar definitivamente per aria, teme qualcun'altro.

L'unico botteghino ad esultare per ora e' proprio quello dei vertici federali, che hanno escogitato l'ennesima alchimia per garantirsi introiti certi, stipendi anti-crisi e poltrone inossidabili.
Che gli stadi di Lega pro siano invece destinati a svuotarsi non viene messo nel contro, sempre che interessi davvero a qualcuno. Ci penserà qualche altro rampante dirigente Lega pro, tra qualche anno, a mettere la toppa. Nessuno poi ovviamene pagherà per il buco.
Una storia già vista, e non solo in campo sportivo. Una storia tipicamente italiana. Di quell'Italia borbonica che fatica ad essere rottamata, nel calcio come nelle stanze della politica.

C'e' poco da sorprendersi dunque di un Tavecchio alla guida del calcio - anche se i personaggi piu' insidiosi restano quelli che lo contornano - figura tanto criticata all'unisono su una frase infelice, quanto abile a scegliere come foglia di ficus l'allenatore piu indiscutibile dell'ultimo triennio. C'e' da chiedersi pero che cosa il nuovo corso federale farà per il futuro del calcio di casa nostra, oltre ad Antonio Conte.
Se le premesse sono quelle di Lega pro, teniamoci lo spezzatino. Ma quello della nonna...


Rubrica "Il Rosso e il Blu" in onda a "Fuorigioco" - lunedì 1 settembre 2014

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