Per una volta la parola
“resurrezione” arriverà prima ancora della Passione.
La metafora, lungi dal
voler sembrare blasfema, si presta alla perfezione per la chiesa di
Santa Croce della Foce di Gubbio.
Ieri è stato il
giorno in cui è stato svelato il piano per finanziare i lavori
strutturali per la splendida chiesa barocca simbolo dei riti della
Passione a Gubbio e sede dell'antica Confraternita di S.Croce della
Foce che organizza ogni anno la suggestiva Processione del venerdì
santo.
Occasione propizia perchè venisse illustrato
nel dettaglio il piano che vede in campo oltre alla Confraternita di S.Croce della Foce, presieduta da don Giuliano Salciarini, che mai si è tirata indietro
nel sollecitare un intervento risolutore, il sindaco Stirati e il
consulente ministeriale Rocco Girlanda, grazie al quale sarà possibile
attivare un finanziamento importante – si parla di circa 2 milioni
e mezzo – per l'intero intervento di riconsolidamento.
Anche il FAI, il Fondo
Ambiente Italiano, era presente con la presidente regionale Nives
Tei e il delegato eugubino Claudio Fiorucci: l'associazione – che
proprio la prossima settimana rinnova in tutta Italia la fortunata
iniziativa delle Giornate FAI di Primavera, per favorire la fruizione
più ampia e diffusa di alcuni dei tesori artistici del Belpaese.
Sono state oltre 12 mila – come anticipato nei giorni scorsi - le
firme raccolte nella campagna dei “Luoghi del cuore” a favore di
S.Croce della Foce, giunta 25ma nella graduatoria nazionale.
Un attestato ulteriore
dell'importanza con cui viene vissuta la missione di recupero di
questo vero gioiello architettonico cui la comunità eugubina è
legata anche e soprattutto per i riti della Passione.
La chiesa oggi si presenta chiusa, in ogni senso: interdetta all'accesso nell'unica navata che la caratterizza con le preziose decorazioni barocche e il soffitto a cassettoni già oggetto di restauri negli anni scorsi. Inagibile nel presbiterio e nella sacrestia. Ma le ferite più profonde sono quelle testimoniate già lo scorso anno dalle immagini di TRG, le fondamenta, con l'intera zona absidale che sta scivolando verso il fiume Camignano con rischi di crollo resi ancora più serrati dallo sciame sismico che negli ultimi 18 mesi ha interessato il nostro territorio.
Con il piano operativo che illustrato, infine, non si porrà solo rimedio ad una
situazione di precarietà preoccupante, risolvendo definitivamente i
problemi della chiesa e della sua stabilità.
Si metterà anche la
parola fine alla vicenda parallela al lento degrado della chiesa:
quella che ha visto polverizzarsi i finanziamenti che fin dal 1999
erano previsti per S.Croce dal PIR e che, prima derubricati a classe
3a a classe N (ovvero di un'opera rinviabile), quindi tra il 2007 e
il 2009, quando i fondi previsti 10 anni prima potevano essere
recuperati, nulla è stato fatto. Un vulnus burocratico e politico
che sarà messo alle spalle.
E se anche quest'anno,
come è stato annunciato, i tradizionali riti della Passione subiranno
variazioni logistiche – la Processione del Cristo Morto partirà dalla chiesa di S.Domenico per girare verso via Vantaggi e raggiungere il "pietrone" – ci sarà almeno la certezza
che i disagi non saranno perenni: e che un nuovo capitolo nella
storia di questo sito finalmente si apre.
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