Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

mercoledì 21 maggio 2014

"Come sei combinato?": oggi male prof. Oggi non ce l'ho fatta... (quello che avrei dovuto leggere, e forse non ho letto interamente, per ricordare Gianni Chiocci...)


Non mi piace granchè l'idea di riproporre sul blog ciò che mi ero preparato per ricordare il prof. Gianfrancesco Chiocci in occasione del suo funerale, oggi pomeriggio. Ma la commozione mi ha sinceramente sconvolto. E temo di aver perfino omesso qualche passaggio nella lettura.
A pensarci, vedendomi in quel modo, m'avrebbe detto: "Via, legge, non fa' tanto 'l cojombro...".
Scusi prof. E' stato più forte di me...



Radio Gubbio dà di più.

Era uno degli slogan, oggi li chiamaremmo jingle, coniato dal prof. Chiocci quando nell'agosto del 1985 appariva per la prima volta in tv, nella prima diretta di Tele Gubbio, nata dalla splendida esperienza di Radio Gubbio.

Ce lo ricordò il prof. Chiocci nella trasmissione "Sembra ieri".
E Sembra ieri che in questa città sia venuta alla luce un'emittente radiofonica, Radio Gubbio.
Sembra ieri che dal successo di quella esperienza, cresciuta con una guida autorevole e appassionata e capace di catalizzare decine di giovani, sia poi nata un'emittente televisiva, Tele Radio Gubbio.
Sembra ieri che a guidare, inventare, costruire, dedicarsi, profondere ogni energia per la migliore riuscita di ogni giornata di lavoro, fosse il prof. Gianfrancesco Chiocci.
Lo chiamavamo il "prof.".
E non solo perchè era apprezzato insegnante di matematica, ma soprattutto perchè, per tutti noi, per un'intera generazione di ragazzi alla ricerca di una strada, è stato un maestro di vita, di giornalismo, di passione e di attaccamento alla nostra città.

Ho visto l'ultima volta il professore giovedì, durante la mostra. Ce l'ha fatta a toccare per l'ultima volta il suo Sant'Antonio, davanti casa in via Savelli: giornalista, insegnante, ma soprattutto ceraiolo, personaggio di cultura, in una parola, un uomo straordinariamente legato al nome di Gubbio.

Per la nostra famiglia di TRG una stella polare.
E' stato tra i fondatori nel 1977 di Radio Gubbio e nel 1985 di Tele Radio Gubbio, di cui è stato direttore ininterrottamente fino al 1996, da cui ho avuto l'onore di raccogliere le redini.
E' stato anima e guida nell'informazione cittadina: a lui si deve la nascita e la crescita di quello che oggi è un network informativo regionale, e che nell'età delle radio libere, fine anni 70, lo vide infaticabile animatore.
Prima corrispondente de "Il Tempo", Chiocci ha diretto Radio Gubbio e Tele Gubbio con la passione, la dedizione, la generosità del buon padre di famiglia, riuscendo ad imprimere professionalità e identità alle trasmissioni e alle iniziative di cui l'emittente è stata interprete fin dalla sua nascita. A lui si devono trasmissioni e rubriche rimaste nella memoria degli eugubini, su tutte "La città domanda", che per anni fu prezioso riferimento per le segnalazioni dei cittadini e un immancabile pungolo nei confronti del Palazzo, quel Palazzo a cui il prof. dedicava spesso e volentieri pungenti e arguti editoriali, non con l'astio dell'avversario – pur non avendo mai nascosto ed anzi orgogliosamente manifestato le proprie idee politiche – ma con la autentica passionalità e il sentimento di un cittadino innamorato della sua Gubbio.

Grazie a lui tanti professionisti oggi affermati nella stampa umbra e nazionale hanno mosso i primi passi, sono cresciuti, accanto alla sua Olivetti grigia e all'immancabile Lido accesa, e oggi sono riferimento di iniziative editoriali qualificate e prestigiose.
Come sei combinato?” ci chiedeva prima di mandarci a fare qualche servizio o qualche intervista: quasi che non volesse essere troppo invadente, pur avendo il ruolo, la qualifica e soprattutto il carisma per fare, e bene, quello che faceva.

Se Gubbio in 30 anni è cresciuta e ha conosciuto un po' meglio se stessa, lo deve anche sicuramente a Radio Gubbio e a Tele Gubbio. E dunque lo deve indiscutibilmente a Gianfrancesco Chiocci.

Ma il professor Chiocci è stato conosciuto e apprezzato da tantissimi eugubini per il suo profondo attaccamento alle tradizioni e alla città, in particolare alla Festa dei Ceri. Non starò qui a ripercorrere quanto lui abbia dato alla festa, al cero, alla città, anche in questa veste. Posso dire di averlo sempre visto come un indiscutibile punto di riferimento, anche da santantoniaro.

In ogni suo fare, in ogni sua iniziativa, ha dimostrato di essere un eugubino con la E maiuscola. ù
E' per questo che la sua scomparsa colpisce tutta la comunità: ma resta l'esempio di amore sincero per la propria Gubbio e le sue massime espressioni culturali, manifestato attraverso il giornalismo e la passione nel raccontare, questa stessa città, ogni giorno.

E resta soprattutto l'esempio del voler dare "sempre qualcosa di più", anche più di quanto si potesse in effetti dare, proprio come diceva quel suo slogan: è l'insegnamento più grande che ci lascia, non mettere l'asticella più in basso dei nostri sogni.
Insieme alla sua umiltà, al rifuggere la prima fila, all'evitare i riflettori, quasi un paradosso per chi ha creato dal nulla tutto questo. Sembra ieri, ma oggi è un giorno triste per la famiglia di TRG ma è anche il giorno in cui è doveroso rivolgere il GRAZIE più sentito da parte di tutta la nostra compagine editoriale e redazionale.

Il grazie che si deve ad un "padre".
Addio Prof.!




 

1 commento:

  1. non avresti potuto ricordarlo in modo migliore....e ricordiamoci di non mettere l'asticella piu' in basso dei nostri sogni....

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