Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

sabato 13 febbraio 2016

Quando sembra solo un mozzicone per terra... e invece è pura inciviltà

Ne ho contate 287 stamattina. Sono le cicche schiacciate per terra dalla pioggia e dall'incuria di chi le ha aspirate fino a poco prima. 287 sigarette che compongono, come un sentiero sacro della nicotina, il breve tragitto che va da casa mia alla redazione.
Più o meno 800 passi (così mi dà il telefono) che corrispondono a poco più di 500 metri.
E ho contato solo quelle che giacevano lungo il metro, metro e mezzo di perimetro che attraverso scendendo da via Aquilante a San Pietro, giu' per la Piaggiola.
Se mi fossi spostato dall'altra parte della strada, stesso identico percorso, probabilmente ne avrei contate altrettante.
Considerando che la multa è di 300 euro, al Comune sarebbe bastato tenere un addetto lungo questi 500 metri di strada, neanche troppo complicata da vigilare, per incassare in un paio di giorni, più o meno 86.000 euro di multe. Che non risolverebbe certo il problema, anche se come deterrente, 3 banconote verdognole con il portale in stile barocco stampato sopra, secondo me, funzionano.

Ho fatto questo piccolo calcolo dopo che è entrata in vigore la legge che punisce chi getta sigarette (o anche rifiuti generici) per strada.
"Con tutti i problemi che abbiamo..." dirà qualcuno, c'era bisogno di questa legge?
Purtroppo sì anche se non sarà facile scardinare l'incivile usanza.
In fondo anche quando entrò in azione la legge Sirchia - l'unico ministro della Salute che abbia davvero inciso nella qualità della Salute più tangibile - ci volle un po' per non vedere più le sigarette accese in un locale chiuso. Ma la goccia scava la pietra, ripetevano già i latini. E questo vale anche per chi fuma (sostanzialmente buggerandosi della salute propria così come di quella di chi gli sta vicino).

Comunque se fumare resta esercizio discutibile - almeno in fatto di salute - adesso buttare la cicca per terra non è più soltanto sintomo di apatia e menefreghismo civico (basterebbero pochi passi per schiacciare una sigaretta in un portacenere o spegnerla e quindi gettarla in un cestino) ma è anche un atto punibile per legge.
Quel che purtroppo non è punibile è la stupidità: che fa dell'uomo, con sigaretta o senza, un essere incapace di custodire il suolo pubblico con la cura che riserverebbe, che ne so, alle proprie mutande (già saremmo molto avanti). E allora quel che è Pubblico è semplicemente "di nessuno", traduzione molto impropria di ciò che invece significherebbe "di tutti". E quindi anche mio.

Ho un senso di ripulsione per la sciatteria con cui la maggior parte delle persone "tratta" il suolo e in generale l'ornato pubblico. Mi innervosisce vedere le cartacce per terra, mi indispettisce assistere al variopinto spettacolo circense dei cassonetti dell'immondizia ricolmi di tutto, compreso quello che dovrebbe finire nel cassonetto accanto.
Non riusciamo proprio a differenziare. Perchè non riusciamo a differenziarci.

Chi butta la cicca per terra non fa eccezione. Probabilmente, dopo il varo di questa legge, continuerà a farlo. Anche perchè ci vorrà del tempo prima che un vigile urbano ti venga a multare (rischiando di passare lui per un irremovibile figlio di buona donna).
Ma gutta cavat lapidem, la goccia scava la pietra. Anche quella dell'inciviltà diffusa. E' già un bene che la pietra abbia iniziato a inumidirsi...

2 commenti:

  1. Complimenti Giacomo. La cosa che mi piace di più è il tuo ottimismo sulla goccia che scava....

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  2. Condivido tutto caro Giacomo, aggiungerei il problema simile delle deiezioni (cacche!) di animali, dico animali perchè a quelle più frequenti dei cani, si aggiungono quelle endemiche dei piccioni e, in casi inopinati ma documentati, quelle dei cavalli anche nel centro storico.
    Per non parlare di come vengono utilizzati in modo a dir poco improprio le zone di raccolta dei rifiuti che se i cittadini non si comportano in modo civile sono ingestibili a meno di non mettere una garitta in ogni punto con una persona che viglia, senza considerare che a volte è los tesso contenuto dei sacchi che non corrisponde a quello che dovrebbero contenere, per cui non basterebbe nemmeno il vigilante, ma bisognerebbe ispezionare il sacchetto.
    E' una questione di mancanza di senso civico.

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