Si
chiama “San Francesco in estasi”, è il capolavoro di Caravaggio
datato 1594 e conservato al museo Wadsworth
Atheneum di Hartford (Connecticut).
Una tela preziosa sia per la
suggestione estetica e il valore plastico dell'opera, che racchiude
le caratteristiche d'eccellenza della pittura del Caravaggio, sia
perchè si tratta del primo esempio di pittura sacra realizzata dal
genio di Michelangelo Merisi.
L'opera è stata citata nella
conferenza stampa del presidente della Fondazione Cassa
Risparmio di Perugia, Carlo Colaiacovo, che ha rivelato di aver
effettuato con l'istituto una richiesta formale alla Sumner
Collection Fund, la fondazione statunitense che gestisce le opere del
museo – una sorta di prenotazione necessaria per poter organizzare
nei prossimi mesi in Umbria un'esposizione evento dedicata al celebre
dipinto, che sarebbe in mostra per un periodo piuttosto ampio e
potrebbe rappresentare un'occasione di grande richiamo e attrattiva
turistica nella regione.
L'intenzione della Fondazione era di
organizzare l'evento a Gubbio, magari proprio per inaugurare il nuovo
spazio all'interno delle Logge dei Tiratoi, di proprietà della
Fondazione. Progetto che al momento è invece destinato a restare in
frigo, in attesa di sapere se tramonterà definitivamente: ieri il
Commissario prefettizio ha di fatto ufficializzato che non procederà
all'ultima firma richiesta nonostante le autorizzazioni di
Soprintendenza e Ministero, a seguito delle rimostranze di alcuni
eugubini e nonostante il sostegno espresso dalla Diocesi, dalle
associazioni di categoria, dai sindacati e dalle istituzioni
ceraiole.
Se le Logge resteranno dunque un progetto fermo e
ingessato – almeno fino all'insediamento della prossima
amministrazione - il destino dell'evento Caravaggio potrebbe trovare
sbocco proprio ad Assisi dove l'amministrazione si è già fatta
avanti per ospitare l'esposizione che ha tutte le credenziali per
ripetere il successo dell'evento della Madonna di Foligno del
dicembre scorso.
Un epilogo che rappresenterebbe, insieme ai 2,7
milioni di euro stanziati per l'intervento e probabilmente dirottati
su altro immobile della Fondazione a Perugia – l'ennesima occasione
persa per la città di Gubbio, in una fase di crisi economica e
difficoltà occupazionale senza precedenti. Il tutto sulla scia del
“no” di poche decine di persone supportate da associazioni (come
Terra Mater) sulla cui formale operatività non si era più avuta notizia
da almeno un decennio.
Negli stessi giorni in cui, ad esempio, la
chiesa di S.Croce della Foce – splendido esempio del Barocco a
Gubbio - mostra a pieno le proprie ferite, testimoniate dalle
immagini del tg di TRG, nel silenzio di quelle stesse associazioni
che si proclamano a tutela dei beni culturali cittadini.
Morale. Tra un mese e mezzo ci sarà una nuova amministrazione comunale che potrebbe recuperare il progetto o quanto fare in modo che non si perda in un cestino.
In caso contrario, a gioire di
tutto questo sarebbero gli assisani, che già hanno messo il mirino sull'evento Caravaggio; i
perugini, che vedrebbero investiti i 2,7 milioni su Palazzo Baldeschi;
e forse a Gubbio, i volatili delle Logge.
mercoledì 16 aprile 2014
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