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mercoledì 16 aprile 2014

"S.Francesco in estasi": un Caravaggio come ennesima occasione persa?

Si chiama “San Francesco in estasi”, è il capolavoro di Caravaggio datato 1594 e conservato al museo Wadsworth Atheneum di Hartford (Connecticut).
Una tela preziosa sia per la suggestione estetica e il valore plastico dell'opera, che racchiude le caratteristiche d'eccellenza della pittura del Caravaggio, sia perchè si tratta del primo esempio di pittura sacra realizzata dal genio di Michelangelo Merisi.

L'opera è stata citata nella conferenza stampa del presidente della Fondazione Cassa Risparmio di Perugia, Carlo Colaiacovo, che ha rivelato di aver effettuato con l'istituto una richiesta formale alla Sumner Collection Fund, la fondazione statunitense che gestisce le opere del museo – una sorta di prenotazione necessaria per poter organizzare nei prossimi mesi in Umbria un'esposizione evento dedicata al celebre dipinto, che sarebbe in mostra per un periodo piuttosto ampio e potrebbe rappresentare un'occasione di grande richiamo e attrattiva turistica nella regione.

L'intenzione della Fondazione era di organizzare l'evento a Gubbio, magari proprio per inaugurare il nuovo spazio all'interno delle Logge dei Tiratoi, di proprietà della Fondazione. Progetto che al momento è invece destinato a restare in frigo, in attesa di sapere se tramonterà definitivamente: ieri il Commissario prefettizio ha di fatto ufficializzato che non procederà all'ultima firma richiesta nonostante le autorizzazioni di Soprintendenza e Ministero, a seguito delle rimostranze di alcuni eugubini e nonostante il sostegno espresso dalla Diocesi, dalle associazioni di categoria, dai sindacati e dalle istituzioni ceraiole. 
Se le Logge resteranno dunque un progetto fermo e ingessato – almeno fino all'insediamento della prossima amministrazione - il destino dell'evento Caravaggio potrebbe trovare sbocco proprio ad Assisi dove l'amministrazione si è già fatta avanti per ospitare l'esposizione che ha tutte le credenziali per ripetere il successo dell'evento della Madonna di Foligno del dicembre scorso.

Un epilogo che rappresenterebbe, insieme ai 2,7 milioni di euro stanziati per l'intervento e probabilmente dirottati su altro immobile della Fondazione a Perugia – l'ennesima occasione persa per la città di Gubbio, in una fase di crisi economica e difficoltà occupazionale senza precedenti. Il tutto sulla scia del “no” di poche decine di persone supportate da associazioni (come Terra Mater) sulla cui formale operatività non si era più avuta notizia da almeno un decennio.  


Negli stessi giorni in cui, ad esempio, la chiesa di S.Croce della Foce – splendido esempio del Barocco a Gubbio - mostra a pieno le proprie ferite, testimoniate dalle immagini del tg di TRG, nel silenzio di quelle stesse associazioni che si proclamano a tutela dei beni culturali cittadini.
Morale. Tra un mese e mezzo ci sarà una nuova amministrazione comunale che potrebbe recuperare il progetto o quanto fare in modo che non si perda in un cestino.
In caso contrario, a gioire di tutto questo sarebbero gli assisani, che già hanno messo il mirino sull'evento Caravaggio; i perugini, che vedrebbero investiti i 2,7 milioni su Palazzo Baldeschi; e forse a Gubbio, i volatili delle Logge.

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