Non c’è bisogno di aspettare domenica sera per conoscere chi è il vero vincitore di questa edizione dei Mondiali di calcio in Sudafrica. Si chiama Paul e ha le sembianze di un polipo. Ormai non si parla d’altro, da settimane.
E il bravo polipo, quatto quatto, si è guadagnato le copertine di quotidiani e notiziari tv, con le sue performance da Mago Otelma dell’emisfero australe.
L’immagine dei suoi tentacoli che si avvinghiano intorno ad una scatoletta di plastica con una bandiera stampata resterà nella memoria di questo evento sportivo che, evidentemente, non ha saputo offrire personaggi o profili di carisma tali da spodestare l’infallibile Paul.
Perfino Zapatero – al quale finora ha “regalato” ampie soddisfazioni, predicendo il successo degli spagnoli sui tedeschi – si è detto preoccupato del possibile destino che sarebbe riservato al Nostro (fritto misto o in umido) visto che in Germania non l’hanno presa proprio bene.
Di sicuro – comunque vada a finire (chissà che non apra uno studio, come ha pronosticato in diretta Maurizio Costanzo) – lo scettro di indiscussa vedette del Mondiale non glielo toglie più nessuno.
Piuttosto vien da chiedersi che fine abbiano fatto le preannunciate “primedonne” di una competizione che avrebbe dovuto incoronare fior di professionisti, costantemente impressi sulle prime pagine dei quotidiani: dov’era Messi, Cristiano Ronaldo, Kakà, Rooney? E i nostri Cannavaro, Gilardino e De Rossi? Autentici decaparesidos del tappeto verde, i cui “fallimenti sportivi” hanno spalancato le porte alla squadra meglio organizzata sul piano tattico (Spagna, italianizzata dalla capacità di non subire gol) e a quella più concreta sul piano realizzativo (Olanda, a sua volta italianizzata dalla capacità di reagire anche a svantaggi “pesanti” come quello con il Brasile).
Olanda o Spagna? Una delle due monarchie prevarrà, forse toccherà ad un “grande assente” decidere il match finale (chissà che Torres o Van Persie, altri deludenti attori attesi sul palcoscenico, non diano la stoccata finale), o non finisca per toccare a qualche outsider di centrocampo o difensivo (Puyol ha già inciso, eccome), come avvenne 4 anni fa quando neanche i parenti più stretti avrebbero pronosticato Marco Materazzi assoluto uomo-Mondiale degli azzurri, nell'istante in cui a metà primo tempo di Italia – Rep. Ceca subentrò all’acciaccato Nesta (vincitore morale del premio “sfigato” Mondiale, tre infortuni in tre diverse edizioni della competizione…).
Staremo a vedere. Di sicuro alla fine, accadrà che, come dice Julio Velasco, “chi vince festeggia, chi perde spiega”.
La Spagna è indubbiamente favorita. Tasso tecnico e sagacia tattica superiore. Ma la palla, sebbene questo Jabulani ragioni molto per conto suo, continua ad essere rotonda.
Personalmente non saprò chi tifare, visto che per entrambe sarà una prima volta. Un pizzico di simpatia latina, mi fa strizzare l’occhio alla Spagna, ma al tempo stesso mi piacerebbe che l’Olanda – se il destino ha una sua compensazione – venisse “risarcita” delle due finali perse immeritatamente negli anni ’70 dalle “padrone di casa” (e non solo di quella) Germania e Argentina. Magari la meno orange delle Olande di questi anni finirà per fare lo scherzetto alla migliore Spagna dell’ultimo trentennio. Il calcio ci ha abituati a queste sorprese.
Un’avvertenza però: ricordando l’assenza del buon Blatter alla premiazione di 4 anni fa (ma quest’anno ci sarà, state tranquilli), protocollo imporrà che sarà Fabio Cannavaro a portare la Coppa (ahinoi) ai nuovi detentori. Sarà l'ultimo italiano - dopo Mario Ferri da Montesilvano, l'invasore solitario della semifinale Spagna-Germania - ad essere protagonista, suo malgrado, di questo palcoscenico.
Una proposta: per evitare ulteriori pugnalate allo stomaco di milioni di italiani, non sarebbe il caso che a consegnare la Coppa del Mondo fosse proprio Paul, il polipo? Un passaggio di consegue decisamente più coerente, tra il vero vincitore morale di questi Mondiali e la squadra che sull’Albo d’oro si fregerà per la prima volta del titolo.
Quanto a Cannavaro e agli azzurri… domani è un altro giorno… (meglio così).
sabato 10 luglio 2010
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RispondiEliminaSimone Kuyt Pascolini - Speriamo proprio che si sbaglia!! E comunque all'europeo le aveva prese tutte, tranne la finale. Io confido!
Curi Tiba - Io penso Che gli spagnoli, come scrive oggi il grande Leo Turrini su QN (nazione giorno ecc) stanno cantando vittoria troppo presto
Matteo Fumanti - Io penso che, se mi permettete, gli spagnoli stanno toccando tutti i "ferri" che vedono....! :)
Martina Bocci - Ormai sappiamo quello che è accaduto. Il polipo ha avuto ragione anche stavolta. Ma non è molto importante, in fondo. Perchè quello che mi auguro, come hai scritto tu qualche giorno fa, è che sarà l'Africa a riscattarsi da secoli di soprusi, indigenza e sfruttamento. E vincere davvero il suo "mondiale"...
Beh, ora abbiamo scoperto pure che è italiano. E' stato pescato da una tedesca al largo delle acque dell'isola d'Elba (acque territoriali nostrane). Per cui, almeno un "italiano" ha trionfato in questa edizione così infausta per i nostri colori.
RispondiEliminaProbabilmente per l'enfasi che hanno riscosso le sue previsioni, meriterebbe un posto al Pantheon. O più semplicemente un acquario degno di una "star" del circuito mediatico.
Un'ultima curiosità: si conferma più che sterile il dibattito se il polipo si chiami Paul (alla tedesca) o Pol (all'inglese).
Si chiama molto più semplicemente, Paolino.