Almeno su un punto sembrano essere tutti d'accordo. Regione Umbria e Marche, Anas, Quadrilatero e perfino il commissario straordinario di Impresa spa.
Che poi l'unita' di intenti portera' a risultati davvero concreti e' tutto da vedersi. Ma almeno non bisognera' attendere ad oltranza, visto che dal vertice romano che ha visto riuniti intorno allo stesso tavolo gli attori protagonisti della vicenda Perugia-Ancona, e' uscita una data. Ottobre 2013.
E' il termine entro il quale Anas, Quadrilatero e soprattutto Impresa spa si sono assunti l'impegno di ripartire per portare a compimento un'opera che per la complessita' burocratica nella quale e' da anni invischiata, rischia di passare alla storia come la vera "araba fenice" della viabilita' nazionale.
Già perchè mentre il Palazzo e la politica regionale si dibatte - tra campanilismi e miopie - su raddoppi ferroviari o varianti (quest'ultime palesemente più opportune ma purtroppo poco finanziabili), il paradosso è che la Perugia-Ancona è interamente finanziata.
E parliamo di 1,5 miliardi di euro. E parliamo di un segmento del cosiddetto "Quadrilatero" il cui lato inferiore (per geografia ma non per capacità di divenire concretamente arteria viaria), ovvero la Foligno-Civitanova, è molto più avanti negli step realizzativi.
Le disavventure di Impresa spa si sono ritorte contro le sorti di questa direttrice che da 40 anni ormai ha preso le mosse e che, sulla carta, dovrebbe tagliare il fatidico traguardo nel giugno 2014.
Se fosse davvero così, per il comprensorio eugubino si spalancherebbero storicamente le porte di quel limbo nel quale da decenni è prigioniero, vittima di un isolamento che per taluni è perfino una risorsa, ma che di questi tempi diventa un valore ancor più deprimente.
Stavolta sembra davvero quella buona: Impresa spa - attraverso il suo commissario, Saitta (una donna tutta d'un pezzo, a dimostrazione che il gentil sesso in questi ruoli garantisce molto più pragmatismo) ha fatto sapere che romperà finalmente gli indugi, Anas e Quadrilatero che affiancheranno e non torneranno latitanti sul piano finanziario, procedendo attraverso i cosiddetti SAL (step avanzamento lavori) che garantiranno liquidità e continuità operativa.
Per quanto riguarda noi, continueremo a verificare che i buoni propositi espressi intorno ad un tavolo capitolino, siano davvero tali. E che ottobre 2013 non rappresenti l'ennesima data da aggiornare col bianchetto. Ma quel punto di svolta che questa direttrice - e i territorio che vi insistono intorno - attendono da qualche decennio.
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