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venerdì 3 gennaio 2014

Paese che vai, problemi che trovi: e gli interrogativi post conferenza a Foligno

La residenza municipale di Foligno
"Paese che vai, problemi che trovi".
La frase è banale, ma mi è venuta in mente stamattina, durante la conferenza stampa della Giunta comunale di Foligno.
Catapultato nella città della Quintana, mi sono trovato a dover "sbrogliare" la matassa dell'appuntamento di bilancio di fine anno di una Giunta di cui ho seguito poco e saltuariamente le attività, avvertendo per lo più l'eco delle polemiche l'hanno circondata: le eterne pavimentazioni - Trg ha aperto la redazione nel 2006 e già erano oggetto di conflitti - e ora le Ztl nel centro storico.

Conta poco. Il servizio doveva essere fatto ed è stato fatto.

La riflessione però è partita subito dopo.
Non è la prima conferenza che faccio in questo quarto di secolo in cui mi sono dilettato a scrivere, ma questa è stata tra le più estenuanti. In compenso ho scoperto che - stando a quanto riferito - si sono conclusi lavori "epocali" per il centro storico folignate (oltre un centinaio di chilometri di scavi per le linee, e 100 mila mq di superficie pavimentata), il bilancio è in ordine - anche se blindato dagli imperturbabili patti di stabilità - gli eventi 2014 sono già da "sold out" (santificazione di Beata Angela e Giro d'Italia a metà maggio) e in definitiva c'è chi è messo molto peggio del comune di Foligno (ad esempio, la vicina Spoleto che pur crogiuolandosi nei ciak di "Don Matteo" sembra che abbia numeri da capogiro, in negativo, nei conti del proprio Comune o sicuramente le commissariate Gubbio e Gualdo Tadino).

La giunta folignate, seduto al centro il sindaco Mismetti
Il rovesco della medaglia è stata l'ora e 45 minuti di conferenza che non può definirsi "conferenza stampa" dato che la stampa, presente, si è dovuta sorbire l'equivalente di un partita di calcio, compreso l'intervallo, di elencazioni, enumerazioni e realizzazioni.
Ho sempre pensato - non solo in questa occasione a Foligno - che in fondo fosse una tattica per "snervare" gli interlocutori della stampa, in modo da farli arrivare "tramortiti" al momento delle domande, e annichilirli nelle loro energie migliori.
Non è stata una sorpresa che - dopo i 100' di audizione interminabile di sindaco e 8 assessori (tutte tematiche interessanti, per carità, ma la capacità di sintesi è un'altra cosa) - praticamente non c'è stata alcuna domanda da parte dei colleghi presenti - che certo più del sottoscritto avrebbero potuto "scavare" a fondo di alcune questioni. Se si eccettua il buon collega Camirri ("Messaggero") che ha stuzzicato a suo modo la Giunta su alcuni atti di vandalismo perpetrati poche ore prima su un presepe cittadino.
Una forma di protesta? Un silenzio stampa, per una volta indetto dalla stampa?
Non lo so. Forse. Fosse anche così, un po' inefficace.

Secondo me le conferenze stampa, forse, dovrebbero svolgersi esattamente al contrario: prima le domande della stampa (sennò che si chiama a fare "conferenza stampa"?), poi - semmai - le enumerazioni su tutto ciò che queste domande non avranno nel frattempo trattato.
Questione di punti di vista.

P.S. Se il quadro delineato dal governo folignate risponde al vero, tempi duri per le opposizioni. Anche se, come in molte altre parti d'Italia, sembra che anche all'ombra del torrino il Pd - partito del sindaco - si stia impegnando energicamente per complicarsi la vita da solo.
Per la serie: "Paese che vai, problemi che trovi" (o se non ce l'hai, che ti procuri).

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