Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

mercoledì 21 luglio 2010

Multe, improperi e... senso di ingiustizia

Ho scoperto, mio malgrado, che ci sono due cose che mi fanno incazzare di brutto: le multe e le ingiustizie. Le prime bisogna pagarle - specie dopo che te l'hanno comminate (e non esiste modo peggiore di buttar via soldi). Le seconde invece andrebbero digerite. Ma non c'è bicarbonato sufficiente, specie se conseguenza delle prime, specie se "te la fanno sotto il naso".
Gubbio, ore 18 di mercoledì 21 luglio: mi arriva una telefonata trafelata, devo correre al volo a spostare l'auto, parcheggiata con regolare permesso, perché il carro attrezzi me la sta portando via. Il tutto, grazie ad una solerte segnalazione di una (o un) amabile residente di via Savelli della Porta, che denunciava il fatto che la parte anteriore della mia vettura rientrava per 10 cm nell'area di passo carrabile (evito commenti, non tanto per non rischiare querele ma perché mi sono già verbalmente sfogato abbastanza...). Non le mando a dire ai Vigili Urbani intervenuti, che mi fanno capire che loro devono raccogliere la segnalazione, devono constatare il "fattaccio" (questi 10 cm oltraggiosi, neanche dovesse uscire dal garage con un autoarticolato), impreco un po' e me ne torno a casa. Penso che non è giusto che un cristiano costretto a girare un'intera serata per trovare uno straccio di parcheggio vicino casa (mentre il suo ingresso è "chiuso" ad esempio dai tavolini di un bar con apertura estiva o da altre vetture parcheggiate in mezzo alla strada lungo vie circostanti) finisca per rischiare addirittura di andarsi a riprendere l'auto dal carro attrezzi.
Non ho finito di consumare improperi e aggettivi di vario colore che mi ritrovo punto e accapo: non trovo dove parcheggiare perché la sottostante via Fabiani è piena di auto parcheggiate senza permesso.
Torno dai Vigili Urbani (ancora in zona) e segnalo vibratamente la cosa: "Io la multa la pago, a malincuore, ma la pago. Però ora voi venite in via Fabiani e riservate lo stesso "servizio" alle auto clandestine". I due abbozzano, fanno capolino, probabilmente avvertono i proprietari delle auto, che lestamente le spostano.
Morale: cornuto e mazziato. Non tanto per i 38 euro che mi tocca pagare (non posso neanche augurare che servano a qualcuno per le medicine, ché con questa cifra oggi non ci scappa neanche un pacchetto di Zigulì), quanto per la spiacevole sensazione di "sentirsi fesso" davanti alle regole.

Telefono al Comando dei Vigili e una vigilessa mi dice che sono pure fortunato che il carro attrezzi non mi ha portato via la vettura. Mi altero visibilmente ma la rassicuro: da oggi in poi mi avrete come incubo costante, vi chiamerò ogni qual volta (e avviene spesso) un'auto senza permesso sarà parcheggiata nei dintorni di casa e mi impedirà di trovare un metro e mezzo scarso di spazio per infilare la mia. Credo che dovrete fare come quei fidanzatini che si lasciano e quando si richiamano con il cellulare premono il taso "muto" per non rispondere. Sarò il vostro tormento telefonico quotidiano.
Prevedo comunque che non avrò molti riscontri (del resto se chiami dopo le 20 i Vigili Urbani non risponde nessuno), ma alla fine in qualche modo uscirà fuori un sistema "persuasivo" per chi pensa di prendere in giro un residente "soffiandogli" il posto auto senza avere alcuna autorizzazione (che so, una gomma bucata, un chiusino che sparisce, una riga allo sportello)....
Scrivo queste cose ovviamente con molta autoironia: mi conosco abbastanza per sapere che non sarei capace di fare questo. Anche se l'immagine di Micheal Douglas nel film "Un giorno di ordinaria follia" - il tipo che al culmine di una serie di inusitate ingiustizie, abbranca una mazza da baseball e comincia a farsi giustizia da solo - mi stuzzica in frangenti come questo.
Credo che dentro ognuno di noi si nasconda in fondo un "ego" variamente scatenabile a seconda delle situazioni: il mio s'infuoca non tanto per le multe (recentemente mi hanno tolto 5 punti in piazza 40 Martiri per non aver messo la cintura di sicurezza, in un tratto di strada che si percorre alla folle velocità di 30 km/h) quanto per le "prese in giro". Con la faccia tosta di chi vorrebbe darti pure la lezione morale.
Di fronte a questo, si rischia di perdere la bussola. Di comportarsi in modo quasi irriconoscibile. Magari senza mazza da baseball ma con toni e movenze ancora più "sonanti".
Ecco, è quello che mi è successo oggi.
Istintivamente mi viene da pensare che chi ha provocato tutto questo (la telefonata ai Vigili), è certo, dovrà stare molto all'erta. Perché, sempre nel solco dei comportamenti leciti (ci mancherebbe), troverà chi "lo marca stretto". E prima o poi un errore finirà pure per commetterlo...
Poi ci ripenso e mi viene da sorridere. Sono fatalista. E penso che il destino, se ha un senso di giustizia più ispirato del nostro, farà il suo lavoro...

3 commenti:

  1. Come ti capisco!
    Diciamo che c'è un pò di Bill Foster in tutti noi... ed ultimamente in me ce n'è un bel pò! ma proprio tanto, e ha già la mazza da baseball in mano!!!!
    Meglio che non dico altro!!

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  2. caro Blogger, come si dice a Gubbio "te so n'tel core". Il sottoscritto risiede in via L.Bellucci, per intenderci la via adiacente all'"inestimabile" sito archeologico della Guastuglia. Come tu ben sai, trattasi di zona "limitrofissima" al centro storico. Da anni è diventata zona di parcheggi "selvaggi" da parte di tutti coloro che devono recarsi settimanalmente al tanto atteso mercato del martedì (per non parlare poi del mese di maggio). Questi signori, noncuranti dei residenti, dei divieti, dei passi carrabili, dei marciapiedi, delle aiuole, dei portoni di casa, parcheggiano in qualsiasi pertugio riesca a contenere le loro automobili. Premesso che 50 metri piu in giu c'è il parcheggio della Coop che potrebbe soddisfare tutte le esigenze di parcheggio e premesso anche che a gubbio comunque non siamo abituati a fa 10 mt a piedi, la cosa che mi fa veramente pensare di fare come il sopra citato M. Douglas, è la totale mancanza di educazione da parte di questi (scusami lo sfogo) VILANI!!!!!!!!!! L'arroganza con cui reclamano il "LORO" posto con frasi del tipo "vecchio de to qui nce mica scritto che nce la posso parcheggiè", "L'dichi te che nce la posso mette". Poi se ti capita caro Blogger vai a parcheggiare anche a 100 mt dai loro casolari di campagna, noterai con stupore che ti tirano col fucile caricato a pallettoni o te ribaltano la macchina col trattore. Battute a parte (fino a un certo punto), quello che rammarica ancora di più e la totale mancanza di controllo da parte dei vigili urbani. Su questo si potrebbe parlare per ore ma mi limito a constatare che purtroppo le cose non cambieranno, almeno fino a quando l'educazione, prima ancora della legge, diventi parte integrante della nostra esistenza.

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  3. Ci sarà anche un po' di Bill Foster in tutti noi, ma di sicuro viene fuori molto più ferocemente se intorno a noi ci sono addetti al traffico e all'ordine pubblico come quelli che ci ritroviamo.
    La mia più totale solidarietà a Boso, che capisco profondamente condividendone in pieno i disagi e il malessere: i poveri residenti di via Fabiani - amena traversa di corso Garibaldi, ridotta a mulattiera dove neppure il duo Sainz-Moya riuscirebbe a timbrare un tempo accettabile (e dove non si cammina più neanche a piedi) - sono costretti a cercarsi, soprattutto dopo le 20 e nei weekend, il posto auto molto lontano da casa per la presenza quasi costante - e quasi sempre tollerata da chi dovrebbe vigilare - di autovetture sprovviste di permesso sosta. Salvo poi trovarsi, come il sottoscritto, addirittura a rischio carro-attrezzi per uno "sforamento" di parcheggio di 10 cm. Non ti dico qual è la situazione nel periodo di maggio, nei giorni di mercato in particolare fiera S.Ubaldo e S.Giovanni e in generale in estate.
    Tutte occasioni nelle quali sembra quasi che qualcuno si diverta a convincere i pochi sopravvissuti dentro le mura ad abbandonare tutto e ritirarsi in più remota dimora. Se non altro per non sentirsi presi in giro da quella marca da bollo di 14,62 euro pagata inutilmente per un permesso che di fatto equivale all'ignoranza, arroganza e prepotenza di chi, non avendolo, transita e parcheggia spudoratamente in zona.
    E come diceva quello, PER IL RESTO, TUTTO BENE...

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