Dove eravamo rimasti? Ecco, ad un gol di Juanì Gomez e ad un rigore parato da Eugenio Lamanna, 6 giugno 2010, finale di andata con il San Marino. Le prodezze dell’ultimo match rossoblù al "Barbetti", sono tornate subito di moda nella prima stagionale di campionato in I Divisione contro il Sudtirol.
Avrà portato bene rivederle 48 ore prima nella presentazione del libro dvd "Eravamo in 3.000 a San Marino": una shakerata salutare per i nuovi arrivati ma anche evidentemente per la vecchia guardia, visti i risultati.
Il 4-0 sul Sudtirol non deve però diventare la scusa per una sbornia di euforia prematura. Il messaggio che si sperava è arrivato: la squadra c’è. Ma serve tempo e altri test per capire dove potrà davvero arrivare la squadra di Torrente.
Il confronto con gli altoatesini – che a differenza del Gubbio hanno cambiato poco rispetto all’undici che aveva vinto il girone A di II Divisione – fa testo ma fino ad un certo punto: serviva di vedere una squadra reattiva e vogliosa di riscatto, e questo c’è stato. Serviva di tastare il polso al reparto difensivo e offensivo, così come al centrocampo, e il riscontro in ogni settore è stato più che lusinghiero – con tre attaccanti in rete e un altro quasi sempre decisivo, la mediana tornata in mano al nocchiero Sandreani e la difesa capace di uscire indenne anche con un rigore contro.
Ma sarebbe ingenuo e controproducente ignorare che il Gubbio ha giocato in superiorità numerica oltre 80’, per il rosso marchiato a freddo esibito a Cascone, punito per il contrasto in velocità su Bazzoffia. Sarebbe autolesionista dimenticare che la squadra ha comunque dovuto concedere qualcosa soprattutto sul 2-0 e solo grazie alla prodezza del suo numero 1 non ha rimesso in partita la truppa di Sebastiani.
lunedì 30 agosto 2010
sabato 28 agosto 2010
"Eravamo in 3.000 a San Marino": una serata di presentazione ricca di emozioni. Non senza qualche fuori programma... (un'esilarante gag tra Vescovo sampdoriano e mister Torrente genoano)
Le immagini e le emozioni del trionfo rossoblù nella finale play off di San Marino; i commenti e le parole di alcuni dei protagonisti, da Gigi Simoni a capitan Sandreani; un’esilarante gag tra il Vescovo di Gubbio e il tecnico Torrente; il ricordo di un vecchio giocatore rossoblù degli anni ’40.
Tanti i motivi di interesse e gli spunti emersi nel corso della presentazione del libro-dvd “Eravamo in 3.000 a San Marino”, edito da Trg, a cura del direttore Giacomo Marinelli Andreoli (nella foto di Emanuela Gavirati, un momento della serata), dedicato alla esaltante stagione calcistica che ha visto il Gubbio promosso in C1. Numerosi i presenti alla serata all’hotel “Beniamino Ubaldi”, lo staff tecnico de dirigenziale del Gubbio, la squadra al gran completo, con alcuni “reduci” del trionfo di giugno e molti volti nuovi, che hanno potuto toccare con mano l’entusiasmo dei tifosi rossoblù, alla vigilia del debutto casalingo in campionato.
giovedì 26 agosto 2010
Un flash dal 13 giugno. In attesa della presentazione del libro-dvd di domani...
E’ il 13 giugno 2010. Lungo i tornanti di Serravalle, a due passi da San Marino, una signora si aggira nei paraggi dello stadio: centinaia di giovani, con la maglia rossoblù, stanno arrivando festanti e la circondano. Cantano, inneggiano, brindano. Sono ancora le 14 e la signora non si capacita di cosa stia accadendo. E’ il giorno di San Marino-Gubbio, finale di ritorno del campionato di II Divisione, fischio d’inizio alle ore 16. Incuriosita, chiede ad uno di loro: “Scusate ma cosa c’è oggi?”. La risposta goliardica: “Signora, ma come non lo sa? C’è San Marino-Barcellona!”.
E’ un aneddoto, uno dei tanti che potrebbero narrarsi su una giornata che resterà indimenticabile per la tifoseria eugubina. Il 13 giugno 2010 come il 17 maggio 1987 (allora il Gubbio vinse lo spareggio per salire in C2 al “Curi” contro il Poggibonsi, davanti a 22 mila spettatori).
Un episodio gustoso che fa da introduzione alla pubblicazione “Eravamo in 3.000 a San Marino”, libro e dvd che ripercorre la stagione trionfale del Gubbio calcio, promosso nell’anno del suo Centenario, in quella che era la serie C1.
Il titolo ha un suo perché: “Eravamo in tremila”. Può sembrare un parametro numerico poco significativo per chi è abituato a palcoscenici più importanti. Ma per una città di 30 mila anime, portare un decimo della sua popolazione sugli spalti di uno stadio a oltre 100 km di distanza, non è vicenda trascurabile.
E a cogliere questa particolarità nella sua intervista inserita nel libro, è Luigi Simoni: il direttore tecnico del Gubbio, dopo 8 campionati vinti tra serie C e serie B, oltre alla Coppa Uefa con l’Inter, rivela: “Per la prima volta ho saltato insieme ai tifosi. E pensare che anni fa mi vergognavo a fare qualcosa del genere. Non l’avevo fatto neanche in serie A”. Simoni confessa che l’emozione più forte di quel 13 giugno è nel vedere intere famiglie vestite di rossoblù allo stadio: “Un flash che mi ha riportato agli anni in cui giocavo a Genoa o a Mantova. Oggi tutto questo non esiste più in serie A, ma a Gubbio il calcio ha mantenuto una sana dimensione”.
Nel libro anche la prefazione di Mauro Sandreani – ex allenatore di serie A, oggi capo osservatori della Juventus – che nelle vesti di padre del capitano rossoblù parla di una “vittoria che non lo ha sorpreso, perché da tempo a Gubbio l’alchimia tra pubblico, società e squadra lasciava presagire a qualcosa di importante”.
Oltre alle testimonianze del presidente Fioriti, del tecnico Torrente (che paragona la tribuna sanmarinese “ad una piccola Marassi”), del diesse Giammarioli e del capitano figlio d’arte, Alex Sandreani, il libro è un diario giornata per giornata del cammino stagionale dei rossoblù, tratto dalle copertine della trasmissione di TRG “Fuorigioco”, con numeri, statistiche e formazioni.
E infine, ma non da ultimo, il dvd (di 120’) con la storia centenaria del Gubbio, le immagini più suggestive della stagione, tutti i gol di campionato e Coppa e i festeggiamenti dei tifosi rossoblù. Autentici protagonisti di un vero miracolo sportivo.
GMA
Da "Il Giornale dell'Umbria" - venerdì 27.8.10
E’ un aneddoto, uno dei tanti che potrebbero narrarsi su una giornata che resterà indimenticabile per la tifoseria eugubina. Il 13 giugno 2010 come il 17 maggio 1987 (allora il Gubbio vinse lo spareggio per salire in C2 al “Curi” contro il Poggibonsi, davanti a 22 mila spettatori).
Un episodio gustoso che fa da introduzione alla pubblicazione “Eravamo in 3.000 a San Marino”, libro e dvd che ripercorre la stagione trionfale del Gubbio calcio, promosso nell’anno del suo Centenario, in quella che era la serie C1.
Il titolo ha un suo perché: “Eravamo in tremila”. Può sembrare un parametro numerico poco significativo per chi è abituato a palcoscenici più importanti. Ma per una città di 30 mila anime, portare un decimo della sua popolazione sugli spalti di uno stadio a oltre 100 km di distanza, non è vicenda trascurabile.
E a cogliere questa particolarità nella sua intervista inserita nel libro, è Luigi Simoni: il direttore tecnico del Gubbio, dopo 8 campionati vinti tra serie C e serie B, oltre alla Coppa Uefa con l’Inter, rivela: “Per la prima volta ho saltato insieme ai tifosi. E pensare che anni fa mi vergognavo a fare qualcosa del genere. Non l’avevo fatto neanche in serie A”. Simoni confessa che l’emozione più forte di quel 13 giugno è nel vedere intere famiglie vestite di rossoblù allo stadio: “Un flash che mi ha riportato agli anni in cui giocavo a Genoa o a Mantova. Oggi tutto questo non esiste più in serie A, ma a Gubbio il calcio ha mantenuto una sana dimensione”.
Nel libro anche la prefazione di Mauro Sandreani – ex allenatore di serie A, oggi capo osservatori della Juventus – che nelle vesti di padre del capitano rossoblù parla di una “vittoria che non lo ha sorpreso, perché da tempo a Gubbio l’alchimia tra pubblico, società e squadra lasciava presagire a qualcosa di importante”.
Oltre alle testimonianze del presidente Fioriti, del tecnico Torrente (che paragona la tribuna sanmarinese “ad una piccola Marassi”), del diesse Giammarioli e del capitano figlio d’arte, Alex Sandreani, il libro è un diario giornata per giornata del cammino stagionale dei rossoblù, tratto dalle copertine della trasmissione di TRG “Fuorigioco”, con numeri, statistiche e formazioni.
E infine, ma non da ultimo, il dvd (di 120’) con la storia centenaria del Gubbio, le immagini più suggestive della stagione, tutti i gol di campionato e Coppa e i festeggiamenti dei tifosi rossoblù. Autentici protagonisti di un vero miracolo sportivo.
GMA
Da "Il Giornale dell'Umbria" - venerdì 27.8.10
mercoledì 25 agosto 2010
Carpe diem... Pensandoci su, è proprio così...
"Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare. Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite. Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto. E in un modo che non puoi immaginare adesso. Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi! Non eri per niente grasso come ti sembrava. Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non t'erano mai passate per la mente. Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio. Fa' una cosa, ogni giorno che sei spaventato. Canta. Non esser crudele col cuore degli altri. Non tollerare la gente che è crudele col tuo. Lavati i denti. Non perder tempo con l'invidia. A volte sei in testa. A volte resti indietro. La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso. Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente dimmi come si fa.
lunedì 23 agosto 2010
Altri 5 gol a Cremona... Ma il vero Gubbio non può essere questo...
Scusate il disturbo, ma ci saremmo anche noi. L’ingresso del Gubbio in I Divisione ha il senso di chi si trova ad una festa quasi che non fosse invitato. Un saluto timido, e anche un po’ goffo e imbarazzato, di quegli ospiti che si presentano in ritardo, con un mazzo di fiori comprato al volo per strada, lo smoking a noleggio e le scarpe di 2 numeri più grandi.
Allo stadio “Zini” di Cremona il vernissage dei rossoblù in terza serie, dopo 60 anni, dura poco più di 20’. La Cremonese non ha voglia di valzer e di mazurka. Giusto un tango pre-partita per festeggiare Gigi Simoni, allenatore del secolo da queste parti. Ha speso 6 milioni di euro la società padana, che ha affidato a Marco Baroni un complesso da serie B: tanto da permettersi il lusso di tenere in panca Colacone, appena arrivato dall’Ancona. Scotta ancora la sconfitta con il Varese nella finale play off di 2 mesi fa: si capisce che i tifosi di casa volevano essere all’Olimpico di Torino. E invece si ritrovano il neopromosso Gubbio. A spiare i grigio rossi anche il coach alessandrino Sarri, che giocherà il primo posticipo stagionale contro il nostro Casoli a La Spezia.
Il Gubbio si presenta in giallo, una divisa che non ha mai regalato grandi soddisfazioni. Ma la scaramanzia non c’entra stavolta.
Il colpo d’occhio è di quelli che per un attimo ti lasciano col fiato sospeso: lo stadio sembra semivuoto – sugli spalti in 3.000 tra abbonati e paganti – ma l’aria di categoria superiore si respira lo stesso. Dal complesso strutturale, ai servizi, alle cabine di tribuna stampa.
Allo stadio “Zini” di Cremona il vernissage dei rossoblù in terza serie, dopo 60 anni, dura poco più di 20’. La Cremonese non ha voglia di valzer e di mazurka. Giusto un tango pre-partita per festeggiare Gigi Simoni, allenatore del secolo da queste parti. Ha speso 6 milioni di euro la società padana, che ha affidato a Marco Baroni un complesso da serie B: tanto da permettersi il lusso di tenere in panca Colacone, appena arrivato dall’Ancona. Scotta ancora la sconfitta con il Varese nella finale play off di 2 mesi fa: si capisce che i tifosi di casa volevano essere all’Olimpico di Torino. E invece si ritrovano il neopromosso Gubbio. A spiare i grigio rossi anche il coach alessandrino Sarri, che giocherà il primo posticipo stagionale contro il nostro Casoli a La Spezia.
Il Gubbio si presenta in giallo, una divisa che non ha mai regalato grandi soddisfazioni. Ma la scaramanzia non c’entra stavolta.
Il colpo d’occhio è di quelli che per un attimo ti lasciano col fiato sospeso: lo stadio sembra semivuoto – sugli spalti in 3.000 tra abbonati e paganti – ma l’aria di categoria superiore si respira lo stesso. Dal complesso strutturale, ai servizi, alle cabine di tribuna stampa.
martedì 17 agosto 2010
A Grosseto una salutare doccia (gelata) prima del via del campionato
Quando si dice una salutare doccia d’umiltà. Doccia gelata, s’intende. Perché prendere 5 gol, come ha fatto il Gubbio a Grosseto – anche se contro una formazione di categoria superiore, in un match definito proibitivo dalla vigilia – lascia il segno.
Ma come insegnano i nonni, le ferite fanno crescere: e allora la cinquina subita in Maremma può diventare solo benefica in vista del via del campionato, domenica prossima, contro una delle superfavorite del girone A di I Divisione, la Cremonese.
Salutata anzitempo la Tim Cup – con quello che è comunque il primo ko della stagione tra amichevoli e gare ufficiali per i rossoblù di Torrente – è bene guardare subito al fischio d’inizio della stagione.
Se serviva uno scossone per tornare con i piedi a terra, il Grosseto va ringraziato. L’ultima sconfitta dei rossoblù risaliva a fine marzo, nella trasferta di Fano. Poi l’escalation da aprile a giugno con le 7 vittorie di file, l’apoteosi di San Marino, la promozione festeggiata in città come una finale vittoriosa dei Mondiali, la striscia di festeggiamenti postumi, proseguita idealmente con la presentazione della nuova stagione e i successi tra amichevoli di lusso (Sorrento, Frosinone e Torino) e prima di Tim Cup a Cava de Tirreni.
Insomma, qualcuno che ci dicesse che il Gubbio non era finito nella grotta di Aladin a sfregare una lampada, ci voleva. Meglio averlo saputo prima dell’inizio del campionato.
Ma come insegnano i nonni, le ferite fanno crescere: e allora la cinquina subita in Maremma può diventare solo benefica in vista del via del campionato, domenica prossima, contro una delle superfavorite del girone A di I Divisione, la Cremonese.
Salutata anzitempo la Tim Cup – con quello che è comunque il primo ko della stagione tra amichevoli e gare ufficiali per i rossoblù di Torrente – è bene guardare subito al fischio d’inizio della stagione.
Se serviva uno scossone per tornare con i piedi a terra, il Grosseto va ringraziato. L’ultima sconfitta dei rossoblù risaliva a fine marzo, nella trasferta di Fano. Poi l’escalation da aprile a giugno con le 7 vittorie di file, l’apoteosi di San Marino, la promozione festeggiata in città come una finale vittoriosa dei Mondiali, la striscia di festeggiamenti postumi, proseguita idealmente con la presentazione della nuova stagione e i successi tra amichevoli di lusso (Sorrento, Frosinone e Torino) e prima di Tim Cup a Cava de Tirreni.
Insomma, qualcuno che ci dicesse che il Gubbio non era finito nella grotta di Aladin a sfregare una lampada, ci voleva. Meglio averlo saputo prima dell’inizio del campionato.
giovedì 12 agosto 2010
Un nuovo gioco per i residenti del centro storico di Gubbio: il "rebus parcheggi"
Si potrebbe ben definire “rebus parcheggi”. Non è un gioco ma la realtà quotidiana cui sono costretti, praticamente per tutto il mese estivo, i residenti del centro storico di Gubbio, alle prese con una specie di “gioco dell’oca” (alla ricerca del parcheggio) in particolare nelle ore serali e notturne.
Il quadro è fin troppo noto ma è confermato dalle numerose segnalazioni avute in redazione anche in questi ultimi giorni, relative alle tante iniziative in svolgimento all’interno delle mura della città: dal “Gubbio no Borders”, nel suggestivo chiostro di San Pietro, fino, in ultimo, alla gara ciclistica di ieri sera – novità assoluta. Occasioni interessanti e utili per aggregare e dare vitalità al centro, ma che creano anche molti disagi ai residenti. “Dopo le 20 è il far west nel centro storico”: è la frase più frequente che si sente ripetere dai residenti, avvalorata dal fatto che – dopo le 20 – non è attivo il servizio di Polizia Municipale, e decine e decine di autovetture sprovviste di permesso vengono parcheggiate un po’ ovunque, il tutto a discapito dei residenti muniti di permesso. Che pagano (il permesso) e imprecano.
In occasioni speciali, poi – come la serata con Margherita Huck (ma è prevedibile che sarà lo stesso anche per le prossime) – interi quartieri, come quello di San Pietro, sono diventati off limits proprio per i residenti. E si trova a dover uscire dalle mura per scovare un posto-auto accessibile.
Il quadro è fin troppo noto ma è confermato dalle numerose segnalazioni avute in redazione anche in questi ultimi giorni, relative alle tante iniziative in svolgimento all’interno delle mura della città: dal “Gubbio no Borders”, nel suggestivo chiostro di San Pietro, fino, in ultimo, alla gara ciclistica di ieri sera – novità assoluta. Occasioni interessanti e utili per aggregare e dare vitalità al centro, ma che creano anche molti disagi ai residenti. “Dopo le 20 è il far west nel centro storico”: è la frase più frequente che si sente ripetere dai residenti, avvalorata dal fatto che – dopo le 20 – non è attivo il servizio di Polizia Municipale, e decine e decine di autovetture sprovviste di permesso vengono parcheggiate un po’ ovunque, il tutto a discapito dei residenti muniti di permesso. Che pagano (il permesso) e imprecano.
In occasioni speciali, poi – come la serata con Margherita Huck (ma è prevedibile che sarà lo stesso anche per le prossime) – interi quartieri, come quello di San Pietro, sono diventati off limits proprio per i residenti. E si trova a dover uscire dalle mura per scovare un posto-auto accessibile.
mercoledì 11 agosto 2010
"Eravamo in 3.000 a San Marino": venerdì 27 agosto - ore 21 - Hotel "B.Ubaldi" la presentazione ufficiale
Sarà presentato ufficialmente venerdì 27 agosto p.v., alla vigilia dell’esordio casalingo del Gubbio nel nuovo campionato di I Divisione Lega Pro, il libro dvd “Eravamo in 3.000 a San Marino, la pubblicazione edita dall'emittente televisiva TRG per celebrare la trionfale stagione sportiva del Gubbio culminata nella promozione in C1.
La presentazione è prevista alla sala convegni dell’hotel “Beniamino Ubaldi”, in via Perugina a Gubbio, a partire dalle ore 21.
Il libro – che ha il patrocinio della As Gubbio calcio – è un diario del cammino vittorioso della squadra rossoblù nel campionato di II Divisione 2009-2010, raccontato attraverso i servizi di copertina della trasmissione “Fuorigioco”, curati dal direttore di TRG, Giacomo Marinelli Andreoli, corredati dalle immagini fotografiche di Gianfranco e Matteo Gavirati.
Il volume, in pregevole veste grafica, a cura della Tipografia Eugubina, si apre con le testimonianze-ricordo del presidente dell`As Gubbio, Marco Fioriti, del ds Stefano Giammarioli, del tecnico, l'ex capitano del Genoa Vincenzo Torrente (alla sua prima esperienza tra i professionisti) e del capitano della squadra rossoblù, Alessandro Sandreani. Le loro emozioni, le impressioni, i flash memorabili di un’annata culminata nella oceanica trasferta dei tifosi eugubini a San Marino, per la finale play off, con 3.000 supporters rossoblù, a festeggiare la vittoria finale del 13 giugno.
La presentazione è prevista alla sala convegni dell’hotel “Beniamino Ubaldi”, in via Perugina a Gubbio, a partire dalle ore 21.
Il libro – che ha il patrocinio della As Gubbio calcio – è un diario del cammino vittorioso della squadra rossoblù nel campionato di II Divisione 2009-2010, raccontato attraverso i servizi di copertina della trasmissione “Fuorigioco”, curati dal direttore di TRG, Giacomo Marinelli Andreoli, corredati dalle immagini fotografiche di Gianfranco e Matteo Gavirati.
Il volume, in pregevole veste grafica, a cura della Tipografia Eugubina, si apre con le testimonianze-ricordo del presidente dell`As Gubbio, Marco Fioriti, del ds Stefano Giammarioli, del tecnico, l'ex capitano del Genoa Vincenzo Torrente (alla sua prima esperienza tra i professionisti) e del capitano della squadra rossoblù, Alessandro Sandreani. Le loro emozioni, le impressioni, i flash memorabili di un’annata culminata nella oceanica trasferta dei tifosi eugubini a San Marino, per la finale play off, con 3.000 supporters rossoblù, a festeggiare la vittoria finale del 13 giugno.
martedì 10 agosto 2010
Mentre si raccolgono firme per l'acqua pubblica, fioccano gli "inghippi" sulle bollette: 8,26 euro di spese postali per un sollecito...
Fare demagogia, si sa, non costa nulla. E qualora doveste incassare, non ti chiedono neppure la fattura.
Da mesi leggiamo e ascoltiamo nobili intenti sulla cosiddetta "pubblicizzazione dell'acqua": slogan del tipo, "via le mani private dall'acqua pubblica" e raccolta di firme annessa, che lasciano presagire svolte epocali per il cittadino che ha il suo rapporto con la risorsa idrica in due modi: aprendo il rubinetto e scartando la bolletta.
E' facendo una delle due operazioni, per l'esattezza la seconda, che si scopre come in realtà il Pubblico (sostantivo che non ci piace, ma che sintetizza l'entità quasi astratta cui è demandata la gestione della preziosa risorsa) offra ai suoi utenti servizi non sempre inappuntabili a fronte di subdole manovre di aumento tariffe, mascherate da rimborso spese. Un po' come quel commesso viaggiatore che riporta un contratto da 1.000 euro ma ci carica una nota spese da 1.500.
E così veniamo a scoprire, grazie all'Unione Nazionale Consumatori che negli ultimi due mesi la società Umbra Acque - società mista pubblico privato che gestisce l'operatività del servizio idrico per conto del famigerato ATO (dietro questa sigla sembra quasi nascondersi una mostruosa creatura sottomarina, ma invece è l'Ambito Territoriale Ottimale) - ha caricato il costo dei solleciti fatturati in bolletta con la modica cifra di 8,26 euro. Praticamente chi si trova ad essere "sollecitato" al pagamento della bolletta, si vede addebitati 8,26 euro come spese postali, per l'invio per altro di una lettera in posta semplice (non in posta raccomandata).
Da mesi leggiamo e ascoltiamo nobili intenti sulla cosiddetta "pubblicizzazione dell'acqua": slogan del tipo, "via le mani private dall'acqua pubblica" e raccolta di firme annessa, che lasciano presagire svolte epocali per il cittadino che ha il suo rapporto con la risorsa idrica in due modi: aprendo il rubinetto e scartando la bolletta.
E' facendo una delle due operazioni, per l'esattezza la seconda, che si scopre come in realtà il Pubblico (sostantivo che non ci piace, ma che sintetizza l'entità quasi astratta cui è demandata la gestione della preziosa risorsa) offra ai suoi utenti servizi non sempre inappuntabili a fronte di subdole manovre di aumento tariffe, mascherate da rimborso spese. Un po' come quel commesso viaggiatore che riporta un contratto da 1.000 euro ma ci carica una nota spese da 1.500.
E così veniamo a scoprire, grazie all'Unione Nazionale Consumatori che negli ultimi due mesi la società Umbra Acque - società mista pubblico privato che gestisce l'operatività del servizio idrico per conto del famigerato ATO (dietro questa sigla sembra quasi nascondersi una mostruosa creatura sottomarina, ma invece è l'Ambito Territoriale Ottimale) - ha caricato il costo dei solleciti fatturati in bolletta con la modica cifra di 8,26 euro. Praticamente chi si trova ad essere "sollecitato" al pagamento della bolletta, si vede addebitati 8,26 euro come spese postali, per l'invio per altro di una lettera in posta semplice (non in posta raccomandata).
venerdì 6 agosto 2010
Il 5 agosto di 25 anni fa nasceva TRG...
E’ il 5 agosto 1985: una serata estiva come tante, ma non per gli eugubini che da quella sera, facendo un rudimentale esercizio di "cambia canale" – una sorta di tic televisivo poi ribattezzato convenzionalmente zapping – trovarono sulla propria strada una nuova emittente. TRG ovvero Tele Radio Gubbio, evoluzione televisiva dell’antesignana Radio Gubbio, nata nel 1977, tra le prime realtà dell’etere privato umbro. Un’avventura ripercorsa, anno per anno, nella scorsa stagione televisiva, attraverso la trasmissione di intrattenimento e amarcord, “Sembra ieri”, che puntata dopo puntata, ha toccato, anno per anno, le tappe che TRG ha compiuto in un cammino all’insegna della crescita. Crescita dimensionale e crescita qualitativa: la prima attraverso l’ampliamento in Alto Tevere a metà degli anni ’90 con l’apertura della redazione di Città di Castello, e quindi nella Valle Umbra sud con la redazione di Foligno 4 anni fa. La seconda, testimoniata da molteplici riconoscimenti ottenuti in questi anni anche attraverso i concorsi di qualità “Comunicare l’Umbria”, che hanno quasi costantemente visto conquistare il primo premio alla nostra emittente. Riconoscimenti avvalorati poi dai riscontri del pubblico, sempre più numeroso, tanto da far toccare nei dati Auditel cifre impensabili appena 10 anni fa, con una media di 32.000 contatti giornalieri, e un flusso di utenti sul sito internet di oltre 100 mila pagina visitate ogni mese.
Oggi TRG è il costante riferimento informativo per gran parte della provincia di Perugia, capillare nell’organizzazione e nella copertura – con tre redazioni e l’originale formula dello splittaggio nella programmazione serale (in particolare informativa e sportiva) – ma ad ampio respiro nei format e nell’innovazione.
La prossima sfida si chiama digitale terrestre: entro il 2012 anche l’Umbria conoscerà il famoso switch off, il passaggio alla trasmissione digitale. Anche per TRG un banco di prova e al tempo stesso un’opportunità di crescita ulteriore. Per dimostrare, dopo 25 anni, di aver saputo conservare l’originaria vocazione – essere la voce del territorio di riferimento – senza perdere il treno del progresso.
P.S. Non chiedetemi perché ho inserito la foto di Giampiero "Bisteccone" Galeazzi. Ma stavo scorrendo una lista di immagini e il mio sguardo è caduto su questa istantanea di 5 anni fa ("Memorial Sandro Ciotti" al S.Biagio di Gubbio) quando il celebre giornalista sportivo Rai (tra l'altro di origini umbre) indossò cappellino e porta badge di TRG. Un testimonial niente male...
Oggi TRG è il costante riferimento informativo per gran parte della provincia di Perugia, capillare nell’organizzazione e nella copertura – con tre redazioni e l’originale formula dello splittaggio nella programmazione serale (in particolare informativa e sportiva) – ma ad ampio respiro nei format e nell’innovazione.
La prossima sfida si chiama digitale terrestre: entro il 2012 anche l’Umbria conoscerà il famoso switch off, il passaggio alla trasmissione digitale. Anche per TRG un banco di prova e al tempo stesso un’opportunità di crescita ulteriore. Per dimostrare, dopo 25 anni, di aver saputo conservare l’originaria vocazione – essere la voce del territorio di riferimento – senza perdere il treno del progresso.
P.S. Non chiedetemi perché ho inserito la foto di Giampiero "Bisteccone" Galeazzi. Ma stavo scorrendo una lista di immagini e il mio sguardo è caduto su questa istantanea di 5 anni fa ("Memorial Sandro Ciotti" al S.Biagio di Gubbio) quando il celebre giornalista sportivo Rai (tra l'altro di origini umbre) indossò cappellino e porta badge di TRG. Un testimonial niente male...
mercoledì 4 agosto 2010
Il Gubbio è nel girone A: che fascino le sfide con Verona, Cremonese, Salernitana e La Spezia
E gironi furono. Finalmente il consiglio federale di Lega Pro ha diramato i due raggruppamenti (vedi link a fine pagina, che riporta a http://www.trgmedia.it/). Da notare, a meno di 20 giorni dal via del campionato (mentre per i calendari bisognerà attendere Ferragosto).
Per ora, a caldo, è il momento dei commenti sui gironi. Anche se sarebbe logico chiedersi quale fretta spinga il presidente della Lega Pro, Macalli, ad anticipare al 22 agosto il via dei campionati - quasi che partire in linea con A e B possa dare un maggiore contegno alla terza serie.
Modestamente, ci viene da pensare che intanto la serie C dovrebbe tornarsi a chiamare serie C. E poi che partire a settembre non sarebbe un'idea malsana. Sarà per il prossimo anno (quando - ha assicurato Macalli - non ci saranno più ripescaggi).
Veniamo ai gironi e cominciamo dalla prima sorpresa. Le umbre sono divise (e fin qui ce lo aspettavamo) ma il Gubbio è da solo. Non sappiamo se sia un bene o un male, ma senza derby un pizzico di malinconia resta. Se pensiamo poi che i derby vengono evitati per motivi di ordine pubblico, ci viene spontanea la domanda: perché dividere lo scorso anno Foligno e Ternana, e poi riammucchiarle insieme quest'anno? E' forse stato siglato un patto di pace tra le due tifoserie (per una guerra che non c'è mai stata)? E per caso quella eugubina invece aveva "conti in sospeso" con quelle di Foligno e Ternana? Mistero (al quale sicuramente nessuno darà risposta).
Secondo elemento: il Gubbio è nel girone A. Lo auspicavano tutti in via Paruccini, ma chissà se ora, leggendo il girone, con squadre come Verona, Salernitana, Cremonese, Reggiana, saranno dello stesso avviso... Di certo per i rossoblù si profilano sfide affascinanti e anche inedite almeno per gli ultimi 40 anni (su tutte, quella con gli scaligeri, vincitori anche di uno scudetto nel 1986). Per Gigi Simoni, poi, ci sarà la sfida amarcord con la Cremonese, la squadra che lo ha visto protagonista come guida tecnica a fine anni '80 in serie A, una piazza nella quale ha lasciato un pezzo di cuore. A proposito di ex: fresco fresco di celebrazioni, ci ritroveremo contro Jackpot FantaCasoli con la maglia dello Spezia (mentre bomber Marotta in maglia Lucchese andrà al sud e se la vedrà con Foligno e Ternana).
Ma tra le grandi decadute, del girone A, c'è anche una signora Salernitana che sgomita per tornare subito in B e che dovrà sfidare proprio il Verona nel duello tra le ex blasonate. La gara con i granata campani è anche un ritorno a casa per Vincenzo Torrente, genoano e genovese d'adozione ma nativo di Cetara - a due passi dalla costiera amalfitana.
Per ora, a caldo, è il momento dei commenti sui gironi. Anche se sarebbe logico chiedersi quale fretta spinga il presidente della Lega Pro, Macalli, ad anticipare al 22 agosto il via dei campionati - quasi che partire in linea con A e B possa dare un maggiore contegno alla terza serie.
Modestamente, ci viene da pensare che intanto la serie C dovrebbe tornarsi a chiamare serie C. E poi che partire a settembre non sarebbe un'idea malsana. Sarà per il prossimo anno (quando - ha assicurato Macalli - non ci saranno più ripescaggi).
Veniamo ai gironi e cominciamo dalla prima sorpresa. Le umbre sono divise (e fin qui ce lo aspettavamo) ma il Gubbio è da solo. Non sappiamo se sia un bene o un male, ma senza derby un pizzico di malinconia resta. Se pensiamo poi che i derby vengono evitati per motivi di ordine pubblico, ci viene spontanea la domanda: perché dividere lo scorso anno Foligno e Ternana, e poi riammucchiarle insieme quest'anno? E' forse stato siglato un patto di pace tra le due tifoserie (per una guerra che non c'è mai stata)? E per caso quella eugubina invece aveva "conti in sospeso" con quelle di Foligno e Ternana? Mistero (al quale sicuramente nessuno darà risposta).
Secondo elemento: il Gubbio è nel girone A. Lo auspicavano tutti in via Paruccini, ma chissà se ora, leggendo il girone, con squadre come Verona, Salernitana, Cremonese, Reggiana, saranno dello stesso avviso... Di certo per i rossoblù si profilano sfide affascinanti e anche inedite almeno per gli ultimi 40 anni (su tutte, quella con gli scaligeri, vincitori anche di uno scudetto nel 1986). Per Gigi Simoni, poi, ci sarà la sfida amarcord con la Cremonese, la squadra che lo ha visto protagonista come guida tecnica a fine anni '80 in serie A, una piazza nella quale ha lasciato un pezzo di cuore. A proposito di ex: fresco fresco di celebrazioni, ci ritroveremo contro Jackpot FantaCasoli con la maglia dello Spezia (mentre bomber Marotta in maglia Lucchese andrà al sud e se la vedrà con Foligno e Ternana).
Ma tra le grandi decadute, del girone A, c'è anche una signora Salernitana che sgomita per tornare subito in B e che dovrà sfidare proprio il Verona nel duello tra le ex blasonate. La gara con i granata campani è anche un ritorno a casa per Vincenzo Torrente, genoano e genovese d'adozione ma nativo di Cetara - a due passi dalla costiera amalfitana.
martedì 3 agosto 2010
Elezioni comunali Gubbio 2010: uniti sì, ma a patto che...
Chissà se è tutto casuale. Se l’uscita di scena di Orfeo Goracci dal Consiglio comunale eugubino non sia ricollegabile indirettamente al bailamme che ha investito la Giunta e la maggioranza consiliare: nel giro di poco più di un mese l’esecutivo ha rischiato di cadere sul Bilancio – salvato in extremis da un esponente del gruppo misto eletto 4 anni fa nelle liste di opposizione – e quindi, nella seduta “calda” che doveva liquidare la Centro Servizi spa, a uscire liquidato è stato proprio il consiglio comunale, scioltosi per mancanza di numero legale (prima volta in questa legislatura e in generale dal 2001).
Cosa c’entra Goracci in tutto questo? Nulla, se non fosse che l’impressione che si ha oggi è che sia venuto a mancare l’unico soggetto che riusciva a tenere compatta la compagine di governo e al tempo stesso salda la maggioranza consiliare. Con modi magari anche bruschi e risoluti, ma evidentemente sufficientemente efficaci.
Negli ultimi 4 mesi l’immagine di Palazzo Pretorio è decisamente meno granitica di quanto non sia apparsa negli ultimi 9 anni.
Il problema in sé alla fine è relativo: la Giunta non è caduta (anche se è attesa dall’esame di un nuovo bilancio a settembre) e la Centro Servizi S.Spirito è comunque destinata a chiudere i battenti non appena i consiglieri di maggioranza saranno tutti sugli scranni di Palazzo Pretorio (p.s. E' puntualmente accaduto ieri, lunedì 2 agosto 2010, con una seduta appositamente convocata alle ore 18, tanto per non rischiare...).
Sul piano politico, però, se si rapporta l’attuale scenario nell’orizzonte dei prossimi 6 mesi, le valutazioni che possono emergere sono dense di incognite.
Tutti nel centro sinistra proclamano di volere l’unità, di superare le ataviche divisioni, facendo però seguire l’auspicio da quelle che sono “le proprie condizioni”. Ognuno ha le sue e dunque non è detto che al bon ton delle parole seguiranno le alleanze.
Cosa c’entra Goracci in tutto questo? Nulla, se non fosse che l’impressione che si ha oggi è che sia venuto a mancare l’unico soggetto che riusciva a tenere compatta la compagine di governo e al tempo stesso salda la maggioranza consiliare. Con modi magari anche bruschi e risoluti, ma evidentemente sufficientemente efficaci.
Negli ultimi 4 mesi l’immagine di Palazzo Pretorio è decisamente meno granitica di quanto non sia apparsa negli ultimi 9 anni.
Il problema in sé alla fine è relativo: la Giunta non è caduta (anche se è attesa dall’esame di un nuovo bilancio a settembre) e la Centro Servizi S.Spirito è comunque destinata a chiudere i battenti non appena i consiglieri di maggioranza saranno tutti sugli scranni di Palazzo Pretorio (p.s. E' puntualmente accaduto ieri, lunedì 2 agosto 2010, con una seduta appositamente convocata alle ore 18, tanto per non rischiare...).
Sul piano politico, però, se si rapporta l’attuale scenario nell’orizzonte dei prossimi 6 mesi, le valutazioni che possono emergere sono dense di incognite.
Tutti nel centro sinistra proclamano di volere l’unità, di superare le ataviche divisioni, facendo però seguire l’auspicio da quelle che sono “le proprie condizioni”. Ognuno ha le sue e dunque non è detto che al bon ton delle parole seguiranno le alleanze.
Gubbio: in attesa di conoscere le avversarie, il pre-campionato ispira ottimismo. Ma che tristezza questa selva di ripescaggi...
Personalità. E' la sensazione più nitida che emerge dal Gubbio di questo pre-campionato. Domenica prossima già si fa sul serio (Tim Cup a Cava dei Tirreni, contro una pari-categoria) sognando di superare il turno e vedersela con il Grosseto (addirittura Torrente vorrebbe approdare al terzo turno, per tornare a "Marassi" a sfidare il suo Genoa). Staremo a vedere.
Di certo il Gubbio visto in queste prime uscite - con tutte le precauzioni doverose perché di calcio estivo pur sempre di parla - regala premonizioni ottimistiche. Non solo sul piano del gioco - la squadra cerca continuamente verticalizzazioni ma anche fraseggi, non butta mai la palla in mezzo, la tiene a terra e molto spesso non la spreca - ma anche sotto il profilo caratteriale la truppa di Torrente mostra già un'anima. Contro formazioni di pari categoria (Sorrento, battuto 2-1) o addirittura di B (Frosinone sconfitto ai rigori ma soprattutto il Torino superato 2-0) i rossoblù hanno sciorinato bel calcio, ritmi in linea con il periodo di preparazioni e individualità che lasciano presagire un'altra stagione, diciamo così, invitante.
Di certo il Gubbio visto in queste prime uscite - con tutte le precauzioni doverose perché di calcio estivo pur sempre di parla - regala premonizioni ottimistiche. Non solo sul piano del gioco - la squadra cerca continuamente verticalizzazioni ma anche fraseggi, non butta mai la palla in mezzo, la tiene a terra e molto spesso non la spreca - ma anche sotto il profilo caratteriale la truppa di Torrente mostra già un'anima. Contro formazioni di pari categoria (Sorrento, battuto 2-1) o addirittura di B (Frosinone sconfitto ai rigori ma soprattutto il Torino superato 2-0) i rossoblù hanno sciorinato bel calcio, ritmi in linea con il periodo di preparazioni e individualità che lasciano presagire un'altra stagione, diciamo così, invitante.
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