E’ il 5 agosto 1985: una serata estiva come tante, ma non per gli eugubini che da quella sera, facendo un rudimentale esercizio di "cambia canale" – una sorta di tic televisivo poi ribattezzato convenzionalmente zapping – trovarono sulla propria strada una nuova emittente. TRG ovvero Tele Radio Gubbio, evoluzione televisiva dell’antesignana Radio Gubbio, nata nel 1977, tra le prime realtà dell’etere privato umbro. Un’avventura ripercorsa, anno per anno, nella scorsa stagione televisiva, attraverso la trasmissione di intrattenimento e amarcord, “Sembra ieri”, che puntata dopo puntata, ha toccato, anno per anno, le tappe che TRG ha compiuto in un cammino all’insegna della crescita. Crescita dimensionale e crescita qualitativa: la prima attraverso l’ampliamento in Alto Tevere a metà degli anni ’90 con l’apertura della redazione di Città di Castello, e quindi nella Valle Umbra sud con la redazione di Foligno 4 anni fa. La seconda, testimoniata da molteplici riconoscimenti ottenuti in questi anni anche attraverso i concorsi di qualità “Comunicare l’Umbria”, che hanno quasi costantemente visto conquistare il primo premio alla nostra emittente. Riconoscimenti avvalorati poi dai riscontri del pubblico, sempre più numeroso, tanto da far toccare nei dati Auditel cifre impensabili appena 10 anni fa, con una media di 32.000 contatti giornalieri, e un flusso di utenti sul sito internet di oltre 100 mila pagina visitate ogni mese.
Oggi TRG è il costante riferimento informativo per gran parte della provincia di Perugia, capillare nell’organizzazione e nella copertura – con tre redazioni e l’originale formula dello splittaggio nella programmazione serale (in particolare informativa e sportiva) – ma ad ampio respiro nei format e nell’innovazione.
La prossima sfida si chiama digitale terrestre: entro il 2012 anche l’Umbria conoscerà il famoso switch off, il passaggio alla trasmissione digitale. Anche per TRG un banco di prova e al tempo stesso un’opportunità di crescita ulteriore. Per dimostrare, dopo 25 anni, di aver saputo conservare l’originaria vocazione – essere la voce del territorio di riferimento – senza perdere il treno del progresso.
P.S. Non chiedetemi perché ho inserito la foto di Giampiero "Bisteccone" Galeazzi. Ma stavo scorrendo una lista di immagini e il mio sguardo è caduto su questa istantanea di 5 anni fa ("Memorial Sandro Ciotti" al S.Biagio di Gubbio) quando il celebre giornalista sportivo Rai (tra l'altro di origini umbre) indossò cappellino e porta badge di TRG. Un testimonial niente male...
venerdì 6 agosto 2010
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