Chissà se è tutto casuale. Se l’uscita di scena di Orfeo Goracci dal Consiglio comunale eugubino non sia ricollegabile indirettamente al bailamme che ha investito la Giunta e la maggioranza consiliare: nel giro di poco più di un mese l’esecutivo ha rischiato di cadere sul Bilancio – salvato in extremis da un esponente del gruppo misto eletto 4 anni fa nelle liste di opposizione – e quindi, nella seduta “calda” che doveva liquidare la Centro Servizi spa, a uscire liquidato è stato proprio il consiglio comunale, scioltosi per mancanza di numero legale (prima volta in questa legislatura e in generale dal 2001).
Cosa c’entra Goracci in tutto questo? Nulla, se non fosse che l’impressione che si ha oggi è che sia venuto a mancare l’unico soggetto che riusciva a tenere compatta la compagine di governo e al tempo stesso salda la maggioranza consiliare. Con modi magari anche bruschi e risoluti, ma evidentemente sufficientemente efficaci.
Negli ultimi 4 mesi l’immagine di Palazzo Pretorio è decisamente meno granitica di quanto non sia apparsa negli ultimi 9 anni.
Il problema in sé alla fine è relativo: la Giunta non è caduta (anche se è attesa dall’esame di un nuovo bilancio a settembre) e la Centro Servizi S.Spirito è comunque destinata a chiudere i battenti non appena i consiglieri di maggioranza saranno tutti sugli scranni di Palazzo Pretorio (p.s. E' puntualmente accaduto ieri, lunedì 2 agosto 2010, con una seduta appositamente convocata alle ore 18, tanto per non rischiare...).
Sul piano politico, però, se si rapporta l’attuale scenario nell’orizzonte dei prossimi 6 mesi, le valutazioni che possono emergere sono dense di incognite.
Tutti nel centro sinistra proclamano di volere l’unità, di superare le ataviche divisioni, facendo però seguire l’auspicio da quelle che sono “le proprie condizioni”. Ognuno ha le sue e dunque non è detto che al bon ton delle parole seguiranno le alleanze.
Le auspicano gli esponenti di Sinistra e Libertà. L’auspica il PD che però è alle prese con un dibattito interno piuttosto serrato, che solo il congresso autunnale potrà dirimere. Da un lato la segreteria di Diego Guerrini, che sulla scorta del successo delle regionali di marzo guarda ad una potenziale candidatura 2011; dall’altro una porzione del direttivo che reclama “una svolta”, ritenendo non sufficiente il risultato scaturito dall’elezione di Smacchi a Palazzo Cesaroni.
Non la disdegna neppure il Prc alle prese con il “vuoto pneumatico” dell’uscita di scena dell’ex Sindaco, almeno dall’agone strettamente locale.
Paradossalmente farebbe comodo anche al centrodestra, che almeno avrebbe l’alibi di una “partita senza storia”, dovuta a numeri incontrovertibili. Un centro sinistra unito finirebbe per nascondere le magagne che da almeno un decennio dividono “l’altra metà della politica” eugubina. Un centrosinistra diviso rappresenterebbe invece l’ennesimo rischio dell’ennesima occasione persa.
Insomma, si preannuncia un autunno interessante: almeno per chi scrive. Che lo sia poi anche per chi legge (e dovrà eleggere) è tutto da vedere.
Editoriale "Gubbio oggi" - agosto 2010
martedì 3 agosto 2010
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RispondiEliminaGiacomo Faramelli -
è l'ennesima bevuta dal pozzo dell'acqua ferma che c'aspetta. sempre che, per usare un francesismo, qualcuno non si rompa i co@@oni d'essere preso per il c@@o da una sinistra che tira a campare e mantiene un sistema di potere, ed ...esponenti di centrodestra francamente non all'altezza nemmeno di guidare l'esangue opposizione cittadina. Scusate il linguaggio ma sto perdendo la pazienza.
Alessio Bazzurri -
come al solito la teoria Boccucciana della "anomalia eugubina" torna quanto mai d'attualità... ovvero e mentre in Italia succede quel che succede a Gubbio?? ... tutto il contrario? chi saremo costretti a votare per guidare la nostra città nel secondo decennio del 2000... c'ho una proposta famo 4 sindaci per i prossimi 20 anni così risparmiamo anche per elezioni e campagne elettorali varie.
Giacomo Faramelli (2) -
@Alessio: mi vengono in mente due partiti tra i maggiori a Gubbio che farebbero carte false...