Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

giovedì 30 settembre 2010

Un sabato sera speciale... da non mancare

Sabato sera, dalle ore 21, a Gubbio, presso i locali di Fantasylandia (zona Vittorina) si svolgerà una serata musicale, con festa e buffet, per raccogliere fondi a favore di una famiglia eugubina, la cui bambina (di 7 anni) è affetta da una rara patologia cardiaca: per lei si rende necessario un intervento chirurgico negli Usa (a Boston) con una terapia delicatissima.
E' iniziato su facebook un passaparola di solidarietà innescato da una amica (Lidia Ceccarelli) dei familiari della bimba, che ovviamente hanno scelto di restare nell'anonimato per chiare esigenze di privacy.
Ho cercato nel mio piccolo di dare una mano, pubblicizzando su TRG questa serata e, attraverso qualche amico, si sta pensando ad iniziative ulteriori. Forse cercherò di raccontare questa storia nel nuovo ciclo di trasmissioni di "Link" - nel quale mi piacerebbe inserire una rubrica ad hoc per le iniziative di sensibilizzazione e solidarietà (perché la tv deve servire anche a questo...).
Approfitto ovviamente dei frequentatori del mio blog (i miei 25 lettori quotidiani, direbbe il Manzoni) per rinnovare l'appello a partecipare sabato alla serata, nella quale saranno illustrati ulteriori modalità per contribuire all'iniziativa (purtroppo si tratta di un'impresa notevole, in quanto serve una somma ingente, e si renderanno necessarie ulteriori iniziative).
Ma ricordiamoci che anche un piccolo mattone aiuta a costruire il più solido dei sostegni.

Fantacalcio: Viking vola in testa... (ma è ancora presto per cantare)

La settimana da tour de force (tre giornate in 7 giorni, per altro le prime di campionato) hanno subito messo in vetrina una capolista, Viking Line (Dada) unica squadra a punteggio pieno. Con Eto'o e Cavani davanti avrebbe potuto schierare anche tutte riserve... (complimenti per l'accoppiata davvero formidabile). A tenere il passo solo I gemelli del gol (Solle) che paga la giornataccia interista e impatta di strettissima misura (66) con Gioventù zebrata (Aloia) forte di un inaspettato Andujar in porta (8). Colpaccio degli Ingrifati (Barilari) sul campo di JITB (Giacomo), con ciclone Krasic e Ibrahimovic, mentre fa discutere (come leggerete nei post) il pari tra Marabunta (Cieccio) e Pipao (Caldarelli), con schermaglie contrapposte su cui sta già indagando la Digos. Domenica per la quarta giornata scontro al vertice: Viking line - Gemelli del gol.

lunedì 27 settembre 2010

Alessandria-Gubbio? Avremmo voluto parlare solo di calcio...

Un’altra sconfitta. Un altro passo falso esterno, il terzo in tre gare. Eppure di Alessandria-Gubbio non viene neanche voglia di parlare.

Quando accadono episodi violenti e incresciosi come quello che ha visto vittime il portiere rossoblù Eugenio Lamanna e i suoi genitori, aggrediti senza alcun motivo fuori dallo stadio dopo la gara e finiti in ospedale, parlare di calcio giocato diventa quasi stucchevole.
Azioni da gol, tattiche, fuorigioco e perfino errori arbitrali, vanno a farsi friggere di fronte ad una realtà incomprensibile e insostenibile.
Il calcio di oggi non può tollerare che dei delinquenti – altra definizione non ci viene, e se li chiamassimo pseudo-tifosi offenderemmo comunque i tifosi autentici – possano aggredire indisturbati un giovane di 20 anni e la sua famiglia appena fuori uno stadio. Si dirà che sono cose che avvengono tutti i giorni nelle grandi città: e dunque finiamo pure per fare la figura dei fessi, di quelli a cui manca di respirare la metropoli e di aver ormai digerito ogni sorta di assuefazione alla microcriminalità. Quelli che si girano ancora quando sentono una sirena e magari si preoccupano per quello che è successo.
Saremo inguaribili sognatori, fate voi, ma a nostro avviso quello che è accaduto fuori dallo stadio di Alessandria è gravissimo, non ha nulla a che vedere con la partita – che per altro non ha dato adito a recriminazioni o strascichi polemici – non ha nulla a che vedere con il calcio. E soprattutto con il vivere civile.

venerdì 24 settembre 2010

Lega Pro: è crisi nera, tra stadi semivuoti e sponsor che scappano...

Ha cambiato nome, forse per darsi un tono. Ma in realtà ha imboccato la via dell'anonimato. La Lega Pro è in crisi profonda. La vecchia cara serie C sta infatti registrando un trend assolutamente negativo in fatto di spettatori - in decremento costante - e di sponsor - i soldi non ci sono, e a questi livelli è vera e propria fuga. E l'aspetto aggravante della situazione è che in Lega Pro scendono in campo formazioni di piazze assolutamente rilevanti nel panorama calcistico italiano (Verona, Cremonese e Salernitana solo per stare nel girone A del nostro Gubbio). E perfino dove l'entusiasmo dovrebbe essere alle stelle (leggi la stessa Gubbio) dopo una promozione esaltante, il riscontro numerico sugli spalti è ai limiti del deludente (meno paganti nelle tre gare interne di questa stagione rispetto a quella passata). Ci sarà di mezzo anche la questione della famigerata "tessera del tifoso" (le cui polemiche ormai suonano come stucchevoli, per la serie lex dura sed lex). Certo è che non può addebitare al ministro Maroni il calo di spettatori e di risorse economiche. Piuttosto nessuno dice che sono in netto calo incidenti e tafferugli (ma di questi si parla solo quando avvengono... potere della stampa...).
Ad analizzare in modo lucido e obiettivamente spietato il quadro deprimente della situazione in Lega Pro, è l'avv. Cesare Di Cintio (editorialista di Tuttolegapro.com e titolare dello studio legale Di Cintio di Bergamo) all'indomani della fortunata manifestazione svoltasi nel capoluogo lombardo dedicata al marketing sportivo. Un convegno e workshop che ha visto confrontarsi importanti protagonisti del mondo sportivo nazionale e addetti ai lavori. Tra gli ospiti anche la firma della Gazzetta dello Sport, Nicola Binda, esperto di Lega Pro, che senza mezzi termini ha dichiarato: "Siamo in caduta libera".
Assolutamente condivisibile, a mio parere, l'editoriale dell'avv. Di Cintio che opportunamente richiama la situazione, tutt'altro che critica, della terza serie di calcio inglese, come modello al quale far riferimento per "rifondare" il sistema calcio a questi livelli. Il dubbio è: riusciranno a capirlo (e ad agire di conseguenza) i dirigenti sportivi, federali e non? Anche perché non possono certo scaricare su altri soggetti alcune responsabilità della "caduta libera" del pianeta Lega Pro.
Leggete e (se volete) commentate...

http://www.tuttolegapro.com/?action=read&idnotizia=14655

Fantacalcio eugubino: tre capoliste a punteggio pieno... e non c'è tempo di rifiatare...

Restano in tre in vetta alla classifica a punteggio pieno dopo la seconda giornata (turno infrasettimanale) del campionato di Fantacalcio eugubino: Viking Line (trascinato da Eto'o e Pastore) e Jack in the box (con Milito e Caracciolo nel motore) si aggiudicano anche la tappa (76 a testa), in compagnia dell'esordiente I gemelli del gol che grazie a Di Vaio e Paolo Cannavaro la spunta di misura (72,5 a 70) su Unabomber che paga a caro prezzo il Pellissier lasciato in panchina. Proprio la squadra di Duracell sorprende ancora a zero punti, in compagnia di Atletico Pipao e Marabunta (auguri ancora al neo40enne Ceccio!). Ma c'è "tempo e spazio per recuperare" (frase inutile spesso usata per non sapere cosa dire alla fine di una trasmissione sportiva, tipo Domenica Sprint). Primo acuto stagionale per la Gioventù zebrata del prode Aloia che, a differenza della beneamata Vecchia Signora, non si fa uccellare.
Tra 24 ore si chiude il tour de force di questa prima settimana con la consegna delle formazioni della terza giornata: le tre capoliste giocano tutte in casa (+2 di partenza). Ma non è detto che sia un vantaggio...

mercoledì 22 settembre 2010

La proposta di legge regionale sulla Festa dei Ceri: ecco la bozza integrale. Ora dite la vostra...


"La Regione riconosce la Festa dei Ceri come l'espressione culturale dell’identità regionale". E’ quanto recita l’art. 1 della proposta di legge a firma del consigliere regionale eugubino, Andrea Smacchi (PD), elaborata nelle scorse settimane e illustrata alla Sala degli Affreschi di Palazzo Pretorio ai rappresentanti di Università Muratori, famiglie ceraiole e Maggio Eugubino. All’incontro erano presenti anche il vice presidente del Consiglio regionale Orfeo Goracci e l’assessore comunale Lucio Panfili. "La legge – ha spiegato l’estensore - nasce come doverosa correzione al vulnus aperto dalla legge regionale sulle manifestazioni storiche, la 16 del 2009 che pur contenendo un art. 3 (inserito in un secondo momento e di cui questa legge chiede espressa abrogazione) che riconosce l'unicità della Festa dei Ceri rispetto alla congerie di feste, rievocazioni e manifestazioni folcloristiche di cui è ricca la nostra regione, "non tutela sufficientemente - ha spiegato Smacchi - il carattere identitario dei Ceri che dal 1973 sono il simbolo della Regione dell'Umbria".
L'incontro di ieri sera - a cui ho partecipato per un servizio su TRG in onda oggi (e una puntata speciale di TRG PLUS che andrà in onda lunedì prossimo, 27 settembre, alle 21) - è stato proficuo sul piano del confronto, anche se non sono mancati alcuni distinguo soprattutto per l'aspetto riguardante il tema dei finanziamenti (contemplato nella proposta di legge Smacchi agli art. 3 e 4). Sono intervenuti tutti i presidenti delle associazioni presenti (Università, famiglie e Maggio Eugubino), l'ex sindaco Goracci, l'assessore Panfili e alcuni ceraioli.

martedì 21 settembre 2010

Calciopoli: qualcosa di grosso bolle in pentola... Ed è pronto ad esplodere...

Sarà ma qualcosa di grosso bolle in pentola. Ed è pronto ad esplodere. Parlo di Juventus. Di Calciopoli. O come la chiamano gli juventini "di Salò", Farsopoli. La definisce non appaia offensiva (quella degli juventini di Salò). Perché la storia assomiglia molto a qualcosa di non scritto ma sussurrato. Che a distanza di tempo (nel caso degli omicidi post-bellici rivelati da Pansa, 60 anni) torna lentamente a galla.
Sussurrato anche perchè i media nazionali - tv, quotidiani, settimanali, radio - se ne guardano bene dal trattare una materia scottante e occulta come quella legata al Processo di Napoli: l'ultimo nel quale Moggi e la triade rischiano di uscire indenni (come già avvenuto in altre sedi giudiziarie).
Cosa cambierebbe? Proviamo ad ascoltare alcuni link che vi propongo, tratti dai siti di Antonello Angelini e Massimo Zampini: ormai diventati giornalisticamente parlando, i massimi esperti di quello che, senza esagerazioni, potremmo definire "Juve-gate". L'affondamento della Juventus, partito proprio da Torino (o comunque non ostacolato dalla proprietà) e perfezionato nel clima giacobino dell'estate 2006.
http://www.youtube.com/watch?v=FQu1ToySKUA

Fantacalcio eugubino: già volano in quattro...

Prima giornata di campionato all'insegna dei gol, nel torneo di apertura del Fantacalcio eugubino: subito a segno Viking Line (vincitore di tappa con 77), Ingrifati, I gemelli del gol e (anche se di misura) Jack in the box, tutti a tre punti. La capolista, per differenza reti, è la squadra di Dada che vola sull'asse Eto'o-Cavani. Ma già fa paura la super-fanta degli Ingrifati che pur con Ibra e Totti a secco, piazza subito gli outsider Bogdani e Ledesma. I Gemelli del gol puntano tutto sull'Inter ma vincono grazie a Di Vaio. A Jack in the box, vincitore del torneo di apertura 2009, basta l'acuto di Hamsik. Tra 24 ore è già seconda giornata.

lunedì 20 settembre 2010

Vincenzo Muccioli: da 15 anni se ne è andato. Il suo esempio, però, resta indelebile...

Non l'ho conosciuto, non l'ho studiato. L'ho sentito parlare qualche volta. Mi è bastato per capire che le persone "toste" non sono quelle che alzano la voce. Sono quelle che ascoltano. E fanno. Senza cercare i titoli dei giornali. Che spesso, se ci sono, diventano boomerang.
Da 15 anni non c'è più Vincenzo Muccioli. Uno che oggi non avremmo visto in un talk show, non avremmo visto candidato in una lista elettorale. Probabilmente, se ci scappava, avremmo visto in un gesto come questo. Un abbraccio e un sostegno ad un ragazzo. Uno dei suoi ragazzi. Quelli di San Patrignano.
Ho letto l'intervista al figlio Andrea, su "La Nazione" di oggi. Quanto fango addosso a suo padre negli anni in cui "i metodi forti ed energici" di un romagnolo facevano discutere i soliti salotti, pronti a puntare il dito, a giudicare, ad invocare ricette ideologiche: salvo però fare un passo indietro quando si trattava di tirarsi su le maniche. E fare.
Ecco, Vincenzo Muccioli è il prototipo di quelle persone che amavano fare. Senza chiedersi quali secondi fini, quel fare, gli avrebbero prodotto.
Ha costruito un impero, secondo i suoi detrattori. Ha aiutato e salvato migliaia di giovani, secondo i suoi estimatori. Ha realizzato la più grande comunità di recupero per tossicodipendenti nel nostro Paese, per la nuda cronaca.

Stavolta è "fatal Gubbio": la corazzata Verona affonda. E questa squadra ci farà divertire...

C’era una volta la fatal Verona. Una squadra capace di togliere scudetti a gente come Rivera, e a vincerli qualche anno dopo con gente come Galderisi e Di Gennaro.

Oggi l’Hellas Verona è una nobile decaduta. Ma ha disponibilità di uomini e mezzi che forse neanche in serie B possono vantare.
Eppure al “Barbetti” i panzer gialloblù devono inchinarsi. Di fronte ad un Gubbio che non fa la voce grossa, ma lotta su ogni pallone, gioca lampi di calcio sopraffino e riesce a concludere con la concretezza delle squadre esperte. Un capolavoro tattico, tecnico e agonistico, di una squadra che – non vorremmo sbagliarci – ma ha quasi tutto per sorprenderci ancora. A dispetto dell’anagrafe.

sabato 18 settembre 2010

Fantacalcio: un vizio datato ormai 15 anni. Dopo l'asta di ieri, da stasera si parte... Jack in the box lancia la sfida...

Si dirà che ognuno ha i suoi vizi, più o meno dannosi. Credo che questo sia tra i più innocui. E al tempo stesso appassionanti.
Non nuoce alla salute, non nuoce ai vicini di casa, non nuoce alla famiglia. E accende le domeniche come forse ormai da un po' nemmeno il campionato di calcio riesce più a fare.
Di che parlo?
Ovviamente del Fantacalcio. Un vizietto che mi trascino da una quindicina d'anni. E la nostra lega, pur con qualche turn over in questi tre lustri, ha mantenuto costante affiatamento e determinazione: e allora?
Allora si parte. Da domani.
Dopo l'asta, come sempre combattuta e appassionante, all'Amsterdam Darena di Cipolleto, da stasera si fa sul serio...
E come diciamo sempre: non si fanno prigionieri.

La mia squadra? Ovviamente JACK IN THE BOX.
Per ora inserisco la mia rosa.
Poi ci sarà sicuramente da divertirsi durante il campionato, soprattutto per le e-mail che condiranno la settimana di (inevitabili) polemiche tra i fantapartecipanti (in altri post, recupererò il meglio della scorsa stagione, con alcuni passaggi degni di Zelig).
Per ora un assaggio con il guanto di sfida lanciato dal Presidentissimo della lega:

"Giocatori di terra, di cielo e di mare.
E' finito il tempo dell'attesa.
E' giunto il momento delle decisioni irrevocabili.

Partecipate venerdì 17, XVII E.F. (Era Fantacalcistica) - alla faccia degli scaramantici...

Dio, patria e fantacalcio".

JACK IN THE BOX

Portieri - Handanovic (8), De Sanctis (10), Muslera (5)
Difensori - Samuel (7), Chiellini (18), Lichsteiner (1), Pasquale (1), Dallamano (1), Bovo (1), Dainelli (1), Masiello S. (1).
Centrocampisti - Hamsik (24), Palacio (40), Hernanes (40), Marcolini (5), Ambrosini (4), Ricchiuti (1), Inler (1), Jimenez (1).
Attaccanti - Milito (92), Maccarone (9), Vucinic (16), Del Piero (33), Caracciolo (22), Crespo (1).

mercoledì 15 settembre 2010

Oriana Fallaci: una grande donna, prima che una grande giornalista e scrittrice...

Giustizia e libertà. Sembra scritto nella sua scelta adolescenziale il destino e il credo di Oriana Fallaci. La prima – e più grande – giornalista italiana. Che oggi, mi piace ricordare, a 4 anni esatti dalla scomparsa.

Era appena 14enne, nella sua Firenze, quando – seguendo la scelta del padre, antifascista – collaborò come staffetta con i partigiani di “Giustizia e Libertà”. Quelli, per intenderci, che non troviamo nei libri di storia, dove la Resistenza è solo o quasi Gap; quelli che non hanno mai voluto mescolarsi con la resistenza rossa – alla quale probabilmente non bastava liberare l’Italia (sognando di seguire le orme dell’Europa dell’est), come ha raccontato nei suoi libri Giampaolo Pansa.
La Fallaci non poteva che stare dalla parte di coloro che combattono per una giusta causa, ma non lo fanno per secondi fini.
Sarà che qualche giorno fa mi affacciavo dal balcone naturale della collina di Montmartre, a Parigi, dove “Giustizia e Libertà” ebbe i suoi natali. Che ho ripensato anche ad Oriana Fallaci.
Un personaggio scomodo. Come è sempre scomodo chi va controcorrente, chi ragiona con la propria testa, chi non accetta di dire di sì solo perché si tratta della vulgata generale. Chi sa porsi coerentemente con le proprie idee anche quando queste suscitano impopolarità.
Oriana Fallaci ha “inventato” il mestiere di giornalista, in chiave femminile: attraverso l’occhio sensibile ed acuto con cui solo una donna (e che donna, nel suo caso) potrebbe aiutarci a conoscere, capire, approfondire.

martedì 14 settembre 2010

Di cosa ha davvero bisogno Gubbio? Riflettiamoci insieme, aspettando le urne 2011...

La stagione pre-elettorale è ufficialmente avviata con il primo consiglio comunale di settembre. Non c’è ancora un quadro possibile per capire quali e quante “squadre” si presenteranno alla griglia di partenza: l’esperienza (del 2006) suggerisce che fino all’ultimo tutto e il contrario di tutto è possibile.

Più che agli attori, dunque, sarebbe il caso di dare un’occhiata fin d’ora ai copioni: ovvero, ai programmi, alle necessità, alle esigenze cui dovrà rispondere la prossima amministrazione comunale, a prescindere dal suo colore.
A differenza di 4 anni e mezzo fa c’è la crisi: parola fatidica con la quale si giustifica praticamente tutto e si cerca di motivare ogni decisione istituzionale.
In crisi non vanno le promesse – e in fondo anche le aspettative - che comunque dovranno emergere (fattibili o meno) nei prossimi mesi.
Di cosa ha bisogno davvero Gubbio?
Intanto di sciogliere alcuni “nodi” che restano aggrovigliati ormai da troppo tempo e che gravano sullo sviluppo del territorio, delle sue infrastrutture strategiche, dell’economia stessa – a maggior ragione in questa fase congiunturale.
Parliamo di strade (ma anche di ferrovie), parliamo di ex ospedale (ma anche di nuovo), parliamo di valorizzazione del centro storico (ma anche delle aree di espansione), parliamo di attuazione efficace del Piano Regolatore (ma anche se necessario di una sua rivisitazione). A snocciolarle così sembrano “le solite storie”. Eppure sono i tratti segnanti di quanto realizzato (o rimasto in sospeso) nell’ultimo decennio.

lunedì 13 settembre 2010

Gubbio, fattore G5: e in un colpo, a La Spezia, la flotta rossoblù è affondata...

G5 affondato. Sarà che La Spezia è celebre per il suo arsenale marittimo, ma è bastato un colpo, quello del numero 5 del Gubbio – G5 al secolo Martino Borghese – per far naufragare la flotta rossoblù nella trasferta ligure. Un colpo gobbo, gratuito, inutile, figlio probabilmente di trascorsi agonistici poco limpidi risalenti alla scorsa stagione. La lista delle attenuanti, per un giocatore ancora giovane, potrebbe essere lunga: è stato beccato dal pubblico di casa stile Materazzi fin dal riscaldamento. Poi a inizio gara Colombo gli ha rifilato una gomitata. E lui, stile Materazzi prima maniera, ha reagito come peggio non poteva: in mischia, su azione da corner, quando ancora la gara era ingessata e il La Spezia soffriva tremendamente a trovare la via del tiro.

In un colpo solo – quello di G5 – ha trovato tiro e gol (anche stavolta per la verità Lamanna aveva intuito, ma se facesse un miracolo a domenica, con un avversario dal dischetto, gli dovremmo già intitolare una piazza).

martedì 7 settembre 2010

Gubbio, niente da fare contro il muro ravennate... Ma con 4 punti in 2 gare interne, il bicchiere è mezzo pieno.

Poteva andare meglio. Poteva scapparci anche il secondo successo di fila. Ma non è proprio il caso di stracciarsi le vesti per uno 0-0 che comunque fa classifica, mette fieno in cascina e conclude con 4 punti il doppio turno interno consecutivo.

Il Gubbio guarda il bicchiere. E non sembrano esserci perplessità nel dire che è mezzo pieno. Al 91’ del debutto a Cremona tutti avrebbero sottoscritto questa mini tabellina – una vittoria e un pari – per le due gare da disputare in casa.
La sfida con il Ravenna lascia l’immagine di una formazione che ancora non può – e ci mancherebbe – spingere al massimo per 90’, che ha la capacità di costruirsi le sue 3-4 palle gol nitide, che ha ritrovato compattezza e solidità nel reparto difensivo. Ma stavolta ha sbattuto contro il muro ravennate (come evidenzia emblematicamente la foto tratta da Gubbiofans.it).