Un’altra sconfitta. Un altro passo falso esterno, il terzo in tre gare. Eppure di Alessandria-Gubbio non viene neanche voglia di parlare.
Quando accadono episodi violenti e incresciosi come quello che ha visto vittime il portiere rossoblù Eugenio Lamanna e i suoi genitori, aggrediti senza alcun motivo fuori dallo stadio dopo la gara e finiti in ospedale, parlare di calcio giocato diventa quasi stucchevole.
Azioni da gol, tattiche, fuorigioco e perfino errori arbitrali, vanno a farsi friggere di fronte ad una realtà incomprensibile e insostenibile.
Il calcio di oggi non può tollerare che dei delinquenti – altra definizione non ci viene, e se li chiamassimo pseudo-tifosi offenderemmo comunque i tifosi autentici – possano aggredire indisturbati un giovane di 20 anni e la sua famiglia appena fuori uno stadio. Si dirà che sono cose che avvengono tutti i giorni nelle grandi città: e dunque finiamo pure per fare la figura dei fessi, di quelli a cui manca di respirare la metropoli e di aver ormai digerito ogni sorta di assuefazione alla microcriminalità. Quelli che si girano ancora quando sentono una sirena e magari si preoccupano per quello che è successo.
Saremo inguaribili sognatori, fate voi, ma a nostro avviso quello che è accaduto fuori dallo stadio di Alessandria è gravissimo, non ha nulla a che vedere con la partita – che per altro non ha dato adito a recriminazioni o strascichi polemici – non ha nulla a che vedere con il calcio. E soprattutto con il vivere civile.
Lamanna ora dovrà recuperare – e gli facciamo in bocca al lupo, così come ai suoi familiari – e il trauma psicologico può essere anche più forte delle ferite riportate, il Gubbio e anche il Genoa dovranno tutelarsi nelle sedi opportune – dove sarà necessario valutare anche eventuali omissioni o responsabilità oggettive della società ospitante – che non può certo pensare di essere estranea del tutto al fatto che un giocatore avversario non sia tutelato anche dopo la gara.
Vedremo e soprattutto speriamo che le forze dell’ordine assicurino alle patrie galere – come si diceva una volta – i protagonisti di questo agguato in piena regola.
Per il resto la partita di Alessandria non passerà alla storia per il suo spettacolo e le emozioni regalate: una gara nella quale il Gubbio poteva addirittura vincere – soprattutto nel primo tempo – non l’ha messa dentro e alla fine è stato beffato proprio mentre dominava la gara, da due ex giocatori umbri, Martini – lo scorso anno a Perugia, già in gol contro i rossoblù in Coppa al Curi – e Scappini – ex Ternana, autore del gol siglato sul terzo rigore in tre partite esterne beccato dalla squadra di Torrente.
Un altro ex – il diesse Nardini – avrà gongolato in tribuna, per essersi sportivamente vendicato della infelice esperienza in rossoblù di 4 anni fa. Di sicuro a Gubbio nessuno lo rimpiange, considerando che sarà ricordato per aver portato da queste parti giocatori come Zacchei e Borgogni, ovvero meteore e disillusioni.
Il campionato va avanti. Senza traumi, almeno in classifica. Ma questa domenica alessandrina difficilmente andrà giù come un bicchier d’acqua nello stanzone rossoblù. Anche la squadra – oltre alla vittima diretta – è rimasta scossa profondamente dal gravissimo episodio del dopo-partita.
Non è questo il salto di categoria che si pensava qualche mese fa festeggiando la promozione a San Marino. Non è questo il girone nord privo di pressioni ambientali che si auspicava alla vigilia della diramazione dei gironi. Qualcosa non torna. Qualcuno ci convinca che stiamo sbagliando…
lunedì 27 settembre 2010
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Commenti in ordine sparso da facebook -
RispondiEliminaAdele Stocchi -
Giacomo, non ci sono parole, ho letto l'articolo sia su TRG che su Il messaggero online. E' deplorevole il comportamento di quei teppisti che andrebbero puniti pesantemente.
Magda Migliarini -
vi rigiro il messaggio di un tifoso di alessandria, deluso e amareggiato anche lui per l'accaduto, perchè non dobbiamo fare di tutta un erba un fascio e dimostrare soprattutto quando ci sarà la gara di ritorno di essere dei veri tifosi!!!
Andrea Furcas 27 settembre alle ore 9.14
Non posso che condividere il link che hai pubblicato per Eugenio Lamanna . Spero che guarisca in fretta e che quei 5 DELINQUENTI paghino con la galera
Mirko Bedini -
Vorrei sapere quando si imparerà a non fidarsi delle prime giornate......e dell'ultima della scorsa stagione?......chissà quando....
Dibattito infuocato su facebook -
RispondiEliminaMattia Martinelli - Certe persone andrebbero sterilizzate per impedire la nascita a cretini della stessa risma. Forza Eugenio!
Giacomo Faramelli -
un motivo di più (purtroppo per colpa di quattro dementi) per allontanarsi dal calcio.
Giacomo Marinelli Andreoli -
Qui non si tratta di imbelicci che gravitano intorno al calcio ma di delinquenti, punto. E i delinquenti farebbero i danni ovunque (anche senza il calcio come pretesto). E vanno perseguiti comunque.
Giacomo Faramelli -
Giacomo di delinquenti come questi sono pieni oramai solo gli stadi italiani.
Perchè?
A chi conviene tenere in vita focolai di delinquenza?
I delinquenti fanno danni ovunque.
Giusto.
...Ma perchè permettergli di accostarsi ad uno sport con così tanto lassismo???
Giacomo Marinelli Andreoli -
Proprio perché c'è il lassismo, perché per decenni gli stadi sono stati la "discarica sociale" delle turbe fine-settimanali di migliaia di persone. O il refugium peccatorum per i deviati e i teppisti di strada. Non essendo strutture di prop...rietà privata (società di calcio) ma pubbliche (che in Italia significa "di nessuno"), sono diventate ricettacolo di ogni sorta di trasgressione civica.
In compenso quando si cerca di arginare il fenomeno (tessera del tifoso, che non sarà la panacea, ma è già qualcosa) scatta immancabile l'italianissima polemica politica a difesa dei tifosi (quali? quelli autentici non hanno paura di avere una tessera...): fatti come quello di Alessandria non accadono più dentro lo stadio, proprio perché è stato attivato un meccanismo deterrente. E mentre la politica si divide sul decreto Maroni, delinquenti comuni pestano un ragazzo di 20 anni (fuori dallo stadio non è più neanche un portiere) e la sua famiglia.
Sto contando i minuti che ci separano dalla prossima dichiarazione di qualche politico che grida all'inutilità della "tessera del tifoso"...
Giacomo Faramelli -
saranno indubbiamente pochi questi minuti.
non ho grande simpatia per chi si definisce ultras, quindi ben vengano tessere del tifoso, galere negli impianti, condanne in 24h.
il problema persiste perchè non viene affrontato, e se dentro lo stadio non ci si picchia più (ma "solo" fuori), si spaccia (spesso e volentieri), si fa uso di droghe (tutto documentato da infinite inchieste giudiziarie), in una terra di nessuno che è soltanto vergognosa e nuoce a tutti gli altri cittadini perbene che vogliono godersi lo spettacolo di una partita di calcio.
Mattia Martinelli -
ve lo dico io come andrà a finire: questi li beccheranno, e dopo tante scuse, attenuanti, indulto, non andranno in galera; perchè in Italia una seconda, terza, quarta, quinta possibilità bisognerà pur darla a tutti,No?!;)).......
Enrico Spogli -
Infami vigliacchi!!!...Forza Eugenio...
p.s.: però non facciamo del solito qualunquismo...quelli non erano Ultras e quello non è stato un gesto da Ultras ma appunto da infami!...non basta mettersi una sciarpa al collo e andare in curva per ...essere Ultras...
Non a caso i gruppi Ultras locali hanno già condannato il fatto pubblicamente.
Mattia Martinelli -
Ammettilo Picchio, il miglior Ultras a Gubbio ero io.....basta guardare le vecchie foto;))
Matteo Fumanti -
RispondiEliminaè proprio vero che la mamma degli stupidi è sempre incinta! Tristo chi incontra i fii! (Forza Eugenio)
Per la cronaca l'Alessandria calcio ha diramato questo comunicato. Da notare, tra le righe attentamente disposte da un legale della società, che ci si affretta ad escludere qualsiasi propria responsabilità. E si omette perfino di esprimere la benchè minima solidarietà a giocatore e società eugubina...
RispondiEliminaNon c'è bisogno di altri commenti...
"La società U.S. Alessandria calcio, in conseguenza dei gravi fatti accaduti davanti ad un locale pubblico, nei pressi dello stadio Moccagatta, circa un’ora dopo la fine della partita col Gubbio, precisa quanto segue:
- che si considera totalmente estranea ai fatti stessi;
- che è rimasta sconcertata dagli avvenimenti occorsi, visto anche il clima amichevole in cui si è svolta la gara, con i tifosi eugubini posizionati nello stesso settore di quelli alessandrini;
- che resta in attesa che gli organi preposti facciano chiarezza sullo svolgimento dei fatti predetti e che individuino le eventuali rispettive responsabilità dei partecipanti;
- che si riserva di tutelare la propria immagine nelle competenti sedi e di chiedere il risarcimento dei danni tutti patiti a seguito della vicenda summenzionata
U.S. Alessandria Calcio 1912".
Un comunicato che è stato criticato aspramente anche dal presidente della Lega Pro, Macalli - fatto che lascia intuire una pesante sanzione per l'Alessandria.
RispondiEliminaQuanto al Gubbio, tutto tace... (e questa non è una buona notizia) - dopo che domenica sera si era scatenata una ridda di voci, comunicati più o meno incontrollati, dichiarazioni telefoniche di addetti a non si sa cosa, e un bailamme che non è nuovo negli ultimi mesi.
L'impressione è che nessuno tutelerà il Gubbio, men che meno se stesso.
Ancora da facebook -
RispondiEliminaMarco Esposito -
Sarà ora di farci sentire un po' di più...subiamo multe assurde, lo scorso anno abbiamo assistito a decisioni arbitrali ridicole, un nostro giocatore viene assalito da tifosi avversari...e noi siamo qui a subire in silenzio mentre gli altri non si assumono neanche le responsabilità degli errori commessi...stiamo rendento solo le cose più facili a chi ci vuol far sopperire
Mattia Di Chiara -
Dopo Grosseto Marchino, lo stadio non mi vede più! Fortuna che ho preso solo un cazzato e non sono ritornato con una coltellata... Per me dovrebbero chiudere tutto... Basta partite, è diventato uno sfogo nazionale per problemi che non hanno nulla a che fare con il calcio...
Marco Esposito -
Se credono che con una tesserina risolva tutti i problemi sono solo degli illusi...sai magari a cosa può servire a portare le violenze da dentro a fuori lo stadio...la il problema non è dentro o fuori il problema è la violenza!!! Ed è triste che ora nn siamo qui a parlare del Gubbiaccio ma a raccontare queste cose
Mattia Di Chiara -
E' una cosa incontrollabile... Secondo me non c'è soluzione, queste cose accadranno sempre perchè il marcio viene dall'alto e quando viene dall'alto c'è poco da fare... E la cosa peggiore che valgono meno le persone che gli interessi... Se non c'era tutto questo giro di denaro il calcio non sarebbe così seguito... Sky, calcio scommesse, abbonamenti... Fa tutto schifo! Preferisco rimanere a casa che far contenti i "cervelloni" che comandano questo bel giocattolo...
Prosegue dibattito su facebook -
RispondiEliminaFederico Bagagli -
Giacomo, quello che ho sentito e visto nel video sky sull'aggressione a Lamanna, sia pure con versione di parte, certamente deplorevole per il fatto in sè, non può passare sotto silenzio. Anche la Gubbio Calcio, pur con tutte le cautele del... caso, dovrebbe farsi sentire.
Tutto nella vita altrimenti diventa relativo e non c'è più nulla di certo per il giocatore. Infatti se è come lui dice tutta la vicenda ha effettivamente del grottesco (siamo nel 2010 o no?). Una cosa cmq va detta: all'idiozia non c'è fine e questo anche i giocatori devono saperlo. Sono professionisti pagati anche per non rispondere a chi nulla centra con l'evento in sè, ma soprattutto non prestarsi in alcun modo.
Altrimenti è tutto troppo comodo!
Alle provocazioni non si risponde mai...
Fare ricorso inoltre non potrà in ogni modo cancellare quanto accaduto e di certo non aiuterà il giocatopre, che di tutti mi sembra la parte più lesa sia fisicamente che moralmente.
Cmq sempre Forza Gubbio.
Magda Migliarini -
cmq vedere l'intervista di Eugenio Lamanna mi ha lasciato tanto male, l'ho visto così ferito nell'animo e amareggiato, che ho povato una rabbia immensa e sentire i particolari mi ha toccato ancora di più: avrei potuto esserci io con la mia... famiglia al posto loro, oppure altre persone che amano il calcio e seguono le sorti della loro squadra considerando il tutto un gioco che ti fa passare dei momenti di spensieratezza...ed invece rifletti e pensi che se in quel gruppo c'erano anche delle donne che senza pensarci su hanno aggredito la signora Lamanna, ti viene adosso una rabbia incredula....e rifletti:ma in che cavolo di mondo viviamo?????
Purtroppo contro certe persone - o certi "branchi" di persone - come quelle che hanno agito ad Alessandria non è possibile mettere in atto azioni sufficientemente preventive. Ma una maggiore vigilanza era doverosa - anche se la partita non ...aveva innescato alcuna miccia che facesse temere. La zona dove è accaduto il "fattaccio" era alle spalle della curva ospiti (chiusa) e dunque non c'era vigilanza nè forze dell'ordine. Si capisce anche da questo il perché la stessa Questura di Alessandria tenda a minimizzare l'accaduto (altrimenti verrebbe chiaramente fuori che ci sono state negligenze anche da parte di chi era preposto a vigilare).
RispondiEliminaSul piano umano, purtroppo, sono eventi che segnano forse indelebilmente (anche se ieri in conf. stampa Eugenio mi è parso ancora più roccioso del solito) ma che devono servire da monito per tutti (in primis, le istituzioni sportive e non): nel male, il destino ha fatto sì che la prossima trasferta - anche se non sarà disponibile - Lamanna la vivrà a Como, la città dove vive e dove è amato e apprezzato da tutti. Sarà certamente un modo meno traumatico per tornare a respirare il calcio "fuori casa".
Ancora da facebook
RispondiEliminaGiuliano Chiocci -
Il meraviglioso mondo del pallone.
Violenza chiama violenza, cercate di ricordarvelo quando l'Alessandria verrà a farci visita.