Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

martedì 14 settembre 2010

Di cosa ha davvero bisogno Gubbio? Riflettiamoci insieme, aspettando le urne 2011...

La stagione pre-elettorale è ufficialmente avviata con il primo consiglio comunale di settembre. Non c’è ancora un quadro possibile per capire quali e quante “squadre” si presenteranno alla griglia di partenza: l’esperienza (del 2006) suggerisce che fino all’ultimo tutto e il contrario di tutto è possibile.

Più che agli attori, dunque, sarebbe il caso di dare un’occhiata fin d’ora ai copioni: ovvero, ai programmi, alle necessità, alle esigenze cui dovrà rispondere la prossima amministrazione comunale, a prescindere dal suo colore.
A differenza di 4 anni e mezzo fa c’è la crisi: parola fatidica con la quale si giustifica praticamente tutto e si cerca di motivare ogni decisione istituzionale.
In crisi non vanno le promesse – e in fondo anche le aspettative - che comunque dovranno emergere (fattibili o meno) nei prossimi mesi.
Di cosa ha bisogno davvero Gubbio?
Intanto di sciogliere alcuni “nodi” che restano aggrovigliati ormai da troppo tempo e che gravano sullo sviluppo del territorio, delle sue infrastrutture strategiche, dell’economia stessa – a maggior ragione in questa fase congiunturale.
Parliamo di strade (ma anche di ferrovie), parliamo di ex ospedale (ma anche di nuovo), parliamo di valorizzazione del centro storico (ma anche delle aree di espansione), parliamo di attuazione efficace del Piano Regolatore (ma anche se necessario di una sua rivisitazione). A snocciolarle così sembrano “le solite storie”. Eppure sono i tratti segnanti di quanto realizzato (o rimasto in sospeso) nell’ultimo decennio.
La Pian d’Assino non può più aspettare: se non altro perché il via dei lavori darebbe un po’ più d’ossigeno anche al settore delle costruzioni e del cemento. La Perugia-Ancona non può più restare argomento silenzioso: anche da Gubbio è il momento che le istituzioni (non solo sindacali) si mobilitino. Per non parlare del progetto di variante ferroviaria alla Orte-Falconara: che sull’asse Gubbio-Assisi potrebbe creare nuove prospettive (soprattutto turistiche) ma che deve fare i conti con la silente ostilità folignate e della fascia (con la Regione ancora alla finestra).
L’ex ospedale resta un’araba fenice: l’ala sanitaria già funziona, ma la parte più corposa della struttura – destinata alla ricettività – è un rebus. Quanto alla funzionalità del nuovo nosocomio, tra 118 e qualche primariato ancora in sospeso, non tutto è stato ancora risolto.
Sul PRG si giocherà il futuro sviluppo di questa città: ma le sue effettive potenzialità devono essere ancora definite. In molti devono ancora capirle. Sperando che la burocrazia non avvolga tutto, come un inesorabile domopack.
GMA

Da editoriale "Gubbio oggi" - settembre 2010

6 commenti:

  1. Direttamente da facebook Leonardo Clementi -

    DI STORIA E DI STORIE. NON SOLO E SEMPRE LA CITTA' DI PIETRA, LO SPLENDIDO ESEMPIO DI CITTA' MEDIEVALE ETC ETC SIAMO UNA CITTA' TURISTICA PER FORZA CONVOGLIAMO TUTTI I NOSTRI SFORZI VERSO QUESTO SETTORE. NON SOLO I CERI, NON SOLO LA PORTA DEL MORTO, NON SOLO I SANTI, PENSIAMO ANCHE AGLI UOMINI CHE L'HANNO COSTRUITA E VISSUTA QUESTA CITTA', FINO A OGGI E DA DOMANI.

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  2. Ancora da facebook, numerosi spunti -

    Francesco Filippetti -
    Ovviamente miglioramento dell'isolamento viario. Politiche in favore dello sviluppo economico come ad esempio il mettere nelle migliori condizioni di poter operare industria, artigianato e commercio. Quando dico questo intendo la concession...e di immobili di proprietà comunale per chi riporta i lavori artigianali di un tempo nel centro storico e l'individuazione di aree industriali a costi sostenibili per le imprese. Programmazione annuale degli eventi al fine di captare una buona fetta di turismo anticipando tutti gli altri. Che io mi ricordi non è mai stata fatta una pubblicazione in proposito da poter divulgare magari a dicembre per l'anno successivo. Realizzazione di almeno un grande evento culturale all'anno e quando parlo di grande evento parlo di mostre di altissimo rilievo. Rilanciare il turismo scolastico. Mettere in rete gli operatori del turismo al fine di lavorare insieme sull'eliminazione del costo del coperto nei ristoranti e l'abbassamento dei costi degli alberghi soprattutto nei periodi di scarso afflusso turistico. Corsi obbligatori di inglese per i vigili urbani. Recupero dell'ex ospedale realizzando al piano terra una bella galleria commerciale (dando la priorità a chi già opera nel centro storico) e ipotizzando anche l'inserimento di un' importante catena commerciale. Su questo mi torna in mente la Standa quando era in via Cairoli e ricordo ancora la gente che portava nel centro storico! Favorire il rientro di uffici e scuole nel centro storico. Decongestionamento di alcune vie periferiche con maggiore presenza di vigili urbani; i nostro stanno solo nel centro storico. Istituzione di un commissariato di polizia o quanto meno la presenza della polizia provinciale. Massima severità con chi delinque........ Potrei continuare per delle ore ma mi fermo quì caro Direttore. Aspettiamo le idee dei prossimi candidati

    Leonardo Clementi - Corsi obbligatori di inglese per tutti quelli che stanno al pubblico, compresi ristoranti alberghi farmacie etc. che figura ci facciamo! e già che ci siamo anche qualche rudimento di francese, che sono turisti esigenti e complicati.. - e soprattutto abbiamo bisogno di vedere e toccare la consistenza delle idee, collaudando una simulazione di quel che si progetta..

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  3. Da facebook -

    Cesare Becchetti -
    Dare uno sbocco importante e funzionale alle filiere agricole con la creazione di strutture idonee ad ospitare la commercializzazione dei prodotti agricoli locali. Farmer market ove si punti a valorizzare quei prodotti di qualità che nascono nel nostro territorio superando i timori per la grande distribuzione. Premiare e facilitare, urbanisticamente e fiscalmente, quelle aziende agricole che introducono innovazione e che avviano o potenziano produzioni di qualità, specialmente se con sbocco diretto sul mercato locale. Favorire connessioni tra il sistema agricolo (aziende) e il sistema turistico (es. ristoranti) sui prodotti agroalimentari locali. Sostenere un uso agricolo e zootecnico del suolo , avversando consumi impropri di questa risorsa limitata.

    Francesco Filippetti -
    Pienamente d'accordo sulla filiera corta e sul mettere in contatto ristoratori con produttori agricoli. Tra l'altro con la CIA abbiamo lanciato piatto a km zero!! Meno d'accordo sui farmer market e ti spiego perchè. assoluta disparità di trattamento tra chi vende a negozio e chi vende in questi mercati; questi ultimi non pagano affitti, occupazione del suolo pubblico, tasse, ecc.. non sono soggetti alle regole in materia di igiene e sicurezza alimentare (altri costi e doveri per i commercianti) e, soprattutto, vendono prodotti che non sono assolutamente frutto del loro faticoso lavoro. Dico questo perchè qualcuno mi dovrebbe spiegare dove si producono le banane o gli ananas nella nosyra regione. Per cui non c'è nessuna garanzia della tracciabilità, dell'igiene e molto spesso costano anche più che nei negozi.

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  4. Da facebook Paola Martinelli -

    io inizio con il mio piccolo scontrino :
    a) Se vi recate nelle zone balneari delle Marche o della Romagna , noterete , soffermandovi a guardare le offerte dei vari tour operator che ci sono collegamenti forti tra i vari hotels e molte zone dell'Umbria , servite con semplici pacchetti di autobus e guida turistica . Si potrebbe anzi si può creare una rete che faccia anche capo alla nostrà città che non ha nulla da invidiare agli altri borghi umbri.
    b) La stagione estiva offre spunti interessanti , ma a mio modesto parere , oserei dire un pò di nicchia . Si potrebbero organizzare eventi più " di massa" , concerti al Teatro Romano o con molta buona volontà al Parco di Coppo che riescano ad attirare di più una concentrazione maggiore di presenze .
    c) Per volare alto , nel senso di usare parole altisonanti , ma che a volte hanno poco valore nel territorio , credo che oltre ad avere un bisogno estremo di collegamenti decenti , stradali e ferroviari , abbiamo bisogno di vera politica economica aperta alle risorse che ci contraddistinguono . Siamo una zona dove l'artigianato , le piccole imprese , il valore aggiunto di un territorio con forti connotati di agricoltura biologica e di settore agrituristico devono essere supportate e valorizzate.
    d) Il centro storico , non può essere percepito come un'entità a parte del territorio . La salvaguardia dei monumenti passa anche attraverso la capacità di ogni eugubino di salvaguardare un patrimonio che molti ci invidiano . Dobbiamo avere la possibilità di vivere il centro , prima noi cittadini , ogni volta che entro per ragioni di lavoro mi prende l'ansia , non lo sento anche un pò mio , Gubbio và restituita agli eugubini , senza decentralizzare tutto , ma anzi valorizzando al massimo tutto quello che avviene e che resiste all'interno delle mura .
    e) Mi viene da chiudere con una frase terribile , ma lo farò lo stesso , io credo che la mia città abbia più bisogno di politiche mirate allo sviluppo moderno e di meno" rotonde ",che , tutto sommato non cambiano il tenore di vita . Politiche atte alla formazione dei giovani , alla capacità di aiutare le piccole imprese e soprattutto di una grande svolta nel risolvere i problemi di isolamento . Direttore scusami , non sono che una cittadina , ho solo espresso le mie opinioni , grazie per avermi dato la possibilità.

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  5. Una postilla da Paola Martinelli (via fb) -

    e scusa un ultima sciocchezza , quasi me ne dimenticavo... dobbiamo sforzarci di uscire da questa logica perversa di padrone ed operaio , obsoleta , nociva e improduttiva per tutti , torniamo ad un vero e sicuro dialogo tra imprenditori che, fino a prova contraria , hanno rischiato e rischiano il loro patrimonio.I collaboratori aziendali , figure di primo rilievo , tutelate fino all'inverosimile , poche volte sono disposti a fare un passo indietro nel momento di difficoltà . In molte zone del paese Italia , sempre più spesso sono proprio i collaboratori aziendali che , in ogni loro incarico , si prendono cura di sollevare l'azienda , senza vedere nel loro datore di lavoro il demone che li sfrutta e che pensa solo al prorpio benessere . Ci sono mille testimonianze di piccoli imprenditori che , pur non avendo liquidità , si sono indebitati per pagare i salari ai propri dipendenti . Basta con queste vecchie contrappposizioni , nella nostra piccola realtà si può ancora mantenere uno stato di alleanza tra le varie maestranze .

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  6. Sempre da facebook, dibattito costante:
    Federico Bagagli -

    Finalmente qualcuno che dà a tutti la possibilità di dire o meglio scrivere la sua su Gubbio. Pur sentendomi ancora in todo parte della comunità, non risiedo più nella mia città natale per ragioni di lavoro. Ultimamente torna...ndo ho visto un certo distacco delle Istituzioni tutte dai problemi reali / concreti della città ed infatti quando dici "A snocciolarle così sembrano “le solite storie” mi pare che nessuno si faccia carico di tentare di trovare soluzioni nè tantomeno vedo politici che facciano ciò o almeno non mi è evidente. Ed allo ra mi sovviene una domanda: ma non è che i "nostri" politici locali siccome a determinati problemi non trovano soluzione pensino che allora non sono problemi?

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