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martedì 7 settembre 2010

Gubbio, niente da fare contro il muro ravennate... Ma con 4 punti in 2 gare interne, il bicchiere è mezzo pieno.

Poteva andare meglio. Poteva scapparci anche il secondo successo di fila. Ma non è proprio il caso di stracciarsi le vesti per uno 0-0 che comunque fa classifica, mette fieno in cascina e conclude con 4 punti il doppio turno interno consecutivo.

Il Gubbio guarda il bicchiere. E non sembrano esserci perplessità nel dire che è mezzo pieno. Al 91’ del debutto a Cremona tutti avrebbero sottoscritto questa mini tabellina – una vittoria e un pari – per le due gare da disputare in casa.
La sfida con il Ravenna lascia l’immagine di una formazione che ancora non può – e ci mancherebbe – spingere al massimo per 90’, che ha la capacità di costruirsi le sue 3-4 palle gol nitide, che ha ritrovato compattezza e solidità nel reparto difensivo. Ma stavolta ha sbattuto contro il muro ravennate (come evidenzia emblematicamente la foto tratta da Gubbiofans.it).
Davanti le assenze di Bazzoffia – che ne avrà per un mese – e Galano, che invece ne avrà solo per tutte le volte che Rocca gli metterà addosso una maglia azzurra, si sono sentite. Non tanto perché chi li ha sostituiti non sia stato all’altezza o non si sia impegnato: quanto perché sul piano tattico la mobilità dei due – e soprattutto i guizzi di Galano – possono sconvolgere gli assetti difensivi di parecchie squadre.
Testardi ci ha provato e con un pizzico di lucidità in più (che magari tra qualche settimana una migliore condizione gli potrà ispirare) ci sarebbe pure riuscito a sporcare lo zero nella tabella marcatori.
Sarà per la prossima. In mezzo Sandreani e Boisfer hanno ancora una volta giganteggiato, per Raggio Garibaldi aspettiamo nuove verifiche.
La buona notizia è il ritorno di Farina, dopo 5 mesi dall’infortunio al ginocchio: il suo apporto a sinistra sarà prezioso, non foss’altro che è la fascia meno battuta in zona offensiva. E non è un caso.
Sull’altro fronte Capogrosso, in tandem con Gomez e Donnarumma che si sono scambiati fascia a ripetizione, ha funzionato meglio. Anche se a intermittenza.
Ma chi si aspetta oggi un Gubbio al top deve andarsi a rivedere il cammino della scorsa stagione: i due turni casalinghi di fila con Bellaria e S.Marino portarono un solo punto. E il secondo round, a dicembre, tra Poggibonsi e Itala S.Marco ne portò appena 2.
Il Gubbio è un inquilino che deve ancora ambientarsi al meglio nel condominio del girone A. Dove non ci sono per ora squadre che alzano la voce – come Lucchese e Atletico Roma nel girone B. E dove solo ieri il Verona – tra due settimane al Barbetti – ha cominciato a far capire che vorrà essere qualcosa in più che una nobile decaduta.
Piuttosto, tra due settimane, l’auspicio è un altro: di vedere uno stadio più gremito – visto il blasone della contendente. Ma visto anche questo Gubbio che pure quando non segna comunque diverte. Proprio come lo scorso anno…

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