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venerdì 24 settembre 2010

Lega Pro: è crisi nera, tra stadi semivuoti e sponsor che scappano...

Ha cambiato nome, forse per darsi un tono. Ma in realtà ha imboccato la via dell'anonimato. La Lega Pro è in crisi profonda. La vecchia cara serie C sta infatti registrando un trend assolutamente negativo in fatto di spettatori - in decremento costante - e di sponsor - i soldi non ci sono, e a questi livelli è vera e propria fuga. E l'aspetto aggravante della situazione è che in Lega Pro scendono in campo formazioni di piazze assolutamente rilevanti nel panorama calcistico italiano (Verona, Cremonese e Salernitana solo per stare nel girone A del nostro Gubbio). E perfino dove l'entusiasmo dovrebbe essere alle stelle (leggi la stessa Gubbio) dopo una promozione esaltante, il riscontro numerico sugli spalti è ai limiti del deludente (meno paganti nelle tre gare interne di questa stagione rispetto a quella passata). Ci sarà di mezzo anche la questione della famigerata "tessera del tifoso" (le cui polemiche ormai suonano come stucchevoli, per la serie lex dura sed lex). Certo è che non può addebitare al ministro Maroni il calo di spettatori e di risorse economiche. Piuttosto nessuno dice che sono in netto calo incidenti e tafferugli (ma di questi si parla solo quando avvengono... potere della stampa...).
Ad analizzare in modo lucido e obiettivamente spietato il quadro deprimente della situazione in Lega Pro, è l'avv. Cesare Di Cintio (editorialista di Tuttolegapro.com e titolare dello studio legale Di Cintio di Bergamo) all'indomani della fortunata manifestazione svoltasi nel capoluogo lombardo dedicata al marketing sportivo. Un convegno e workshop che ha visto confrontarsi importanti protagonisti del mondo sportivo nazionale e addetti ai lavori. Tra gli ospiti anche la firma della Gazzetta dello Sport, Nicola Binda, esperto di Lega Pro, che senza mezzi termini ha dichiarato: "Siamo in caduta libera".
Assolutamente condivisibile, a mio parere, l'editoriale dell'avv. Di Cintio che opportunamente richiama la situazione, tutt'altro che critica, della terza serie di calcio inglese, come modello al quale far riferimento per "rifondare" il sistema calcio a questi livelli. Il dubbio è: riusciranno a capirlo (e ad agire di conseguenza) i dirigenti sportivi, federali e non? Anche perché non possono certo scaricare su altri soggetti alcune responsabilità della "caduta libera" del pianeta Lega Pro.
Leggete e (se volete) commentate...

http://www.tuttolegapro.com/?action=read&idnotizia=14655

1 commento:

  1. Da facebook - Marco Bellini

    Marco Bellini Purtroppo in Serie C (io continuo romanticamente a chiamarla così) cominciano ad esserci troppe squadre e piazze che il calcio professionistico non possono più permetterselo, soprattutto da qualche anno a questa parte cioè da quando i contr...olli sui conti economici delle società (vedi covisoc e compagnia bella) sono diventati più seri. Sarebbe molto meglio fare tre gironi unici di C ed eliminare il problema a monte invece che lasciare ancora spazio ad avventurieri che firmano cambiali in bianco e promettono ingaggi faraonici a destra e a manca drogando il mercato dei calciatori. Quest'anno poi con ripescaggi al limite dell'assurdo si è sconfinato nel ridicolo e si è seriamente minata la credibilità del campionato. Altro discorso va fatto sui recenti provvedimenti legislativi che favoriscono il calcio da salotto e svuotano gli stadi: è quello economico l'unico effetto che incide veramente (non quello criminal-preventivo) e che allarga sempre di più la forbice tra Società di Serie A, B e di serie C.

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