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domenica 24 luglio 2011

Walter Sabatini: "Gubbio, l'utopia si è realizzata" - dalla prefazione de "Eravamo in 5.000 a gridare serie B"

La sua conferenza stampa odierna è di quelle "chiacchierate" a microfono aperto, destinate a fare rumore. Anche lui è un personaggio che, seppur schivo e un po' burbero come l'Umbria da cui proviene, non spreca mai le parole. Le dosa, le soppesa. E poi, quando le usa, sa non solo come farlo. Ma anche dove andare a "colpire".

Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, è tra le firme prestigiose nella prefazione del mini-book allegato al doppio dvd "Eravamo in 5.000 a gridare serie B", edito da TRG, e che sarà presentato sabato prossimo 30 luglio al Teatro Romano in occasione della presentazione ufficiale del Gubbio calcio - alla vigilia dell'attesa stagione in serie B.

La sua esperienza in rossoblù è stata fugace e neanche fortunata. Capita, quando arrivi in un posto nel momento sbagliato. E lui - ancora ex giocatore del Perugia e allenatore in erba - arrivò a metà degli anni Novanta per salvare una barca che da tempo era alla deriva.
Strano destino il suo: a Gubbio fu preceduto, con pari esiti poco confortanti, da Mario Palazzi - che quel Gubbio 95-96 poi retrocesso in Eccellenza guidò da inizio campionato. Entrambi (Sabatini e Palazzi) si ritrovarono qualche anno dopo nel Perugia dei miracoli di patron Lucianone Gaucci. In particolare Palazzi a fare il secondo di Serse Cosmi, mentre Sabatini iniziò una carriera da dirigente sportivo poi culminata nelle esperienze con la Lazio di Lotito, il Palermo di Zamparini e da qualche settimana la Roma di Unicredit e degli americani.

Insomma una "toccata e fuga" a Gubbio che non ha lasciato il segno. Eppure...
Eppure, anche qualche settimana da queste parti non passa indifferente. L'ho capito leggendo le righe che Walter Sabatini ha vergato per il mini-book allegato al nostro doppio dvd: parole cariche di vissuto, che tradiscono emozioni e anche un pizzico di delusione, per non essere riusciti, allora, nell'utopia.
Ma lui - che si definisce candidamente "frequentatore di utopie calcistiche" - non ha rotto del tutto la cordicina che lo legava a queste lande. Lo si avverte dal pathos, non ostentato ma sottile, con cui ricorda, ad esempio, Flavio Falzetti (e le sventure, vere e non sportive, che poi lo colpirono). E con cui si compiace del trionfo dei rossoblù e del miracolo sportivo che oggi Gubbio rappresenta.
E l'umiltà con cui cita Gigi Simoni. "Un personaggio da cui avrei tanto da imparare".
Ecco qualche anticipazione della sua prefazione. Ricca di... autenticità.


L'UTOPIA SI E' REALIZZATA
"Parecchi anni fa un manipolo di ragazzi che avevo avuto nel settore giovanile del Perugia mi lanciano un Sos disperato da Gubbio dove, in una situazione di assoluta precarietà, stavano giocando il campionato Interregionale. Io, frequentatore di utopie calcistiche, mi rimisi in tuta nella speranza di salvare la squadra, cominciando a disegnare un percorso virtuoso e degno della tradizione di Gubbio e del Gubbio.

La situazione contingente non lo permise e furono poche settimane sterili dal punto di vista dei risultati, ma proficui per la ricchezza di un rapporto fatto di umanità, impegno e abnegazione di calciatori che volevano per forza resistere, portando a termine il campionato in una situazione al limite dell'indigenza, permettendo così al Gubbio di non perdere il titolo sportivo. Mi ricordo di quei ragazzi uno ad uno. Voglio citare Flavio Falzetti che poco tempo dopo avrebbe cominciato a combattere una battaglia ben più difficile.
Oggi, con enorme soddisfazione, vedo che è stata realizzata l'utopia con il Gubbio in una dimensione inimmaginabile e auguro a tutti che questo possa non rappresentare il limite.
Una stagione che ha esaltato una intera città, la sua gente e una società che ha dimostrato una vera capacità di fare calcio. Pilotata da un maestro come Gigi Simoni, dal quale avrei molto da imparare".
Walter Sabatini 

tratto da mini-book allegato a doppio dvd "Eravamo in 5.000 a gridare serie B"

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