Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

martedì 5 luglio 2011

Dal ghigno di Moratti al rischio danno (dopo la beffa)...

Quando ho aperto i giornali stamattina e ho letto, a lettere cubitali, le motivazioni del procuratore federale Palazzi sul caso Inter, la prima immagine che ho avuto, chiara di fronte a me, è il ghigno, infastidito e insofferente, che Massimo Moratti accennò, d’istinto, alla domanda – lucida e impertinente – che insieme a Massimo Boccucci gli rivolgemmo qualche mese fa a Coverciano, durante il seminario “Il calcio e chi lo racconta”.

Moratti era lì, affabile e sorridente, a raccontare i segreti del triplete, la stagione d’oro dell’Inter, tornata (finalmente) ai fasti della squadra stellare che aveva visto suo padre come grande artefice e mecenate.
Quella domanda però, riferita al 2006, a quell’estate da cui tutto iniziò e che sostanzialmente ancora un vulnus – nella storia del calcio italiano e dell’Inter stessa - lasciava aperto, non gli era proprio andata giù.
Per qualche istante aveva perso la compostezza, l’aplomb, il clichè che di solito lo contraddistingue quando si accende la lucina rossa della telecamera.
Con quella domanda, la lucina si era appannata, l'aperitivo era andato di traverso, il sorriso – stampato quasi berlusconianamente dopo ogni ossequiosa domanda – si è era repentinamente oscurato: avevamo osato “disturbare” l’apologia del trionfo, l’elegia del tripudio, l’apoteosi della retorica nerazzurra, in una congerie di domande, la maggior parte delle quali – purtroppo va detto, pur trattandosi di esimi colleghi sportivi – assomigliavano ad uno zerbino. O se preferite, ad un assist a porta vuota…
Ne ricordo una, di un collega dell’agenzia Area: “Presidente, che sensazione ha provato quando ha scoperto che gli altri vincevano perché telefonavano?”.
Confesso che è stato uno di quei momenti in cui – a prescindere da dove ti trovi, con chi sei, che cosa fai - vorresti trovarti in taverna…

Per uno come me, che si è definito fin dalla prim’ora – estate 2006 – uno “juventino di Salò”, la relazione impietosa di monsieur Palazzi che parla per la prima volta di “illecito sportivo” riferendosi all’Inter e che paragona la situazione giuridica della società nerazzurra a quella della Fiorentina (che fu penalizzata e saltò la Champions, a beneficio, bontà sua, del Chievo) dovrebbe essere musica. Anzi, proprio un brano di lirica, di quelli Pucciniani.
Invece, se possibile, questa pagina finisce per riaprire una ferita, evidentemente non del tutto cicatrizzata – e direi anche un po’ incancrenita dalle incapacità che nell’ultimo quinquennio la nuova dirigenza bianconera ha palesato – e assume i contorni della beffa, che si aggiunge al danno.

I motivi sono semplici:
1) Intanto perché la relazione di Palazzi rischia di essere archiviata, non solo per decadenza dei termini (prescrizione) come se l’etica fosse un valore che decade dopo 5 anni. Ma anche perché si sta preparando il terreno, con il Consiglio Federale del 18 luglio, per una delle pagine di ipocrisia più assurde della storia sportiva recente: un richiamo morale all’Inter, a cui resterebbe cucito quello scudetto (neanche più di cartone) con il rimbrotto delle autorità federali. Un po’ come quando la maestra ci metteva a cantone (e mi è capitato spesso, alle elementari, quando ancora certi metodi, tutt’altro che malsani, si usavano), ma noi imperterriti, non vedevamo l’ora che scadesse il tempo della punizione, per combinarne un’altra delle nostre…
2) In secondo luogo perché la domanda più lecita che andrebbe rivolta – agli inquirenti e alla giustizia sportiva – è perché ci siano voluti gli avvocati di Moggi per sbobinare tutte le intercettazioni, a distanza di anni. O se preferite, perché nel 2006 si presero in considerazione solo le intercettazioni di alcuni. E furono omesse, dimenticate, trascurate, quelle di altri. C’entra qualcosa Telecom? Magari tra qualche altro lustro, lo scopriremo…
3) In terzo luogo perché la vicenda lascia un’ombra profonda – ben oltre le condanne effettivamente eseguite – sul sistema calcio. E lascia aperti altri interrogativi: “fatto fuori” il capro espiatorio (Moggi), non sono forse gli stessi protagonisti di allora, quelli che ancora oggi tengono in mano le redini di Federazione, società sportive e perfino mondo arbitrale?
4) Infine un ultimo quesito, quello che – se avessi potuto – avrei rivolto ancora al presidente Moratti – che oggi si nasconde dietro la memoria di Giacinto Facchetti, criticando chi lo chiama in causa, ben sapendo di essere proprio lui in realtà a farsi scudo dell’immagine pulita del campione nerazzurro in questo momento, diciamo così, di difficoltà: che differenza c’è – è la domanda che gli farei – tra gli errori arbitrali (tanto sbandierati) pro-Juve prima del 2006 e gli errori arbitrali (quasi sottotaciuti) pro-Inter dopo il 2006?
5) Lo juventino di Salò rischierà di restare ancora con l’amaro in bocca. E con quella sensazione di ingiustizia subìta e perpetrata che ha aleggiato soprattutto da quell’estate. Purtroppo non ci sono Pansa in giro che possano – almeno per ora – riscrivere le pagine di questa storia. O forse sì (penso a Zampini e Angelini) e magari lo faranno. Il problema, semmai, è ancora un altro: che la Juventus attuale non fa nulla per aiutare se stessa. Le sconfitte e le magre dell’ultimo biennio hanno creato anche un clima certamente meno fertile per l’opinione pubblica. La società bianconera somiglia sempre più, negli insuccessi e negli autogol di mercato, all’Inter di 10 anni fa. Senza avere dalla sua la Telecom.


Dovrei essere contento, insomma, ma non lo sono. Certo, posso capire la difesa d’ufficio dei tifosi dell’Inter – ormai tutti diventati esperti di prescrizione, manco fossero laureati in massa all’Università di Camerino. Resta il vulnus: quel 2006 da cui tutto cominciò: la retrocessione della Juventus, il -8 al Milan (tanto per stare alle dirette concorrenti), uno scudetto autocucitosi in fretta e furia (forse anche per l’astinenza quasi ventennale) sulla maglia nerazzurra, incuranti delle perplessità di molti, forti di un proprio socio a fare da arbitro (l’ineffabile Guido Rossi) e già sicuri, la stagione successiva, di poter passeggiare sul campionato. Con l’odiato Ibra improvvisamente diventato idolo.

La storia non mente e lascia le sue impronte.
Il ciclo del grande Milan è nato con Sacchi e lo scudetto strappato a Napoli a Maradona. Il ciclo della grande Juve è nato con Lippi, vittorioso con Vialli e Del Piero al primo colpo.
Il ciclo dell’Inter di Moratti è nato in Tribunale… Con due pesi e due misure. Anche se questa verità magari susciterà un altro ghigno…


E per questa storia.... "Tranne te" - Fabri Fibra - 2010

6 commenti:

  1. Grande Giacomo,sono d'accordissimo con te.

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  2. Anch'io sono d'accordo con te, che sei d'accordo con me... ma non so chi sei...
    Scherzo, a presto!

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  3. perché la Juventus tramite le sue figure dirigenziali post calciopoli non ha mai difeso Moggi ne attaccato i dirigenti di alcune altre squadre che, come minimo, hanno fatto le stesse cose? Questo non me lo spiego proprio, però mi preoccupa, sembra quasi che a qualche personaggio di Torino, questa situazione sia andata bene così, e mi fa pensare che addirittura gli sia convenuta.
    Matteo Fumanti

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  4. Era l'estate 2006 e un brillante e acuto giornalista sportivo televisivo (non juventino, anzi...) ovvero Michele Plastino (T9) ipotizzava per il caso-Juve una situazione simile al celebre giallo di Agatha Christie "Dieci piccoli indiani": uno dopo l'altro i dieci indiani muoiono, senza che si conosca la mano dell'omicida. Alla fine si scopre che era il primo indiano ad essere morto (in realtà, morto solo per finta) ad aver ucciso tutti gli altri.
    Cosa voglio dire? Che forse l'affossamento della Juve della triade è nato (o se preferisci, è stato assecondato) da ambienti interni alla proprietà bianconera. Ma sarebbe meglio dire, al gruppo Fiat.
    La Triade non solo stava spingendo la Juventus di successo in successo, non solo era in cima al gradimento dei tifosi (finendo per oscurare la proprietà), ma prima di tutto stava gradualmente impadronendosi di quote azionarie del tesoro Juventus - hai mai sentito parlare di stoke option?
    Una specie di domino che negli anni avrebbe finito per tradursi in dominio della Juventus Fc. Probabilmente chi ha orchestrato la "trappola" aveva altri interessi, ma chi rappresentava a livello di proprietà la Juventus in quel periodo ha preferito sacrificare sull'altare della propria permanenza (e onnipotenza) due scudetti e qualche anno di oblìo piuttosto che rischiare di veder scivolare tutto il tempio bianconero in mano a soggetti che da semplice management stavano scalando "pericolosamente" le gerarchie bianconere.

    L'ipotesi è suggestiva ma vedendo il comportamento della proprietà juventina nei giorni successivi all'esplosione del caso (presa di distanza di Elkann da Moggi), la strategia processuale (si sono quasi affidati alla clemenza della corte) e l'atteggiamento in generale della società nei confronti di quanto avvenuto, non sembra del tutto campata in aria.
    Considera che almeno fino all'avvento di Andrea Agnelli (unico inm famiglia a difendere a spada tratta la storia e la tradizione della Juventus, compresi quei due scudetti) nessuno aveva mai tirato fuori energicamente argomentazioni per chiedere non un colpo di spugna, ma che tutti venissero giudicati allo stesso modo.

    L'uscita di scena, graduale, di Cobolli Gigli e di Blanc negli ultimi anni, non mi è parsa in questo senso, casuale.

    Resta il fatto che anche la Juventus attuale deve aiutarsi a difendere la Juventus di allora: voglio dire che gli insuccessi e le incapacità delle ultime gestioni rischiano di rendere quasi legittimo quanto accaduto allora (so di dire una fesseria, ma una Juve vittoriosa oggi difenderebbe meglio anche la Juve vittoriosa di ieri).

    Chiudo con le parole di Fabio Capello, con cui rispose ad una mia domanda a Coverciano due anni fa. Cosa pensa di quei scudetti alla Juve?
    "Li abbiamo stravinti in campo, non credo ci si debba vergognare o si debba rinnegare quanto fatto allora. La squadra era superiore a tutti, lo ha dimostrato giocando e battendo Milan, Inter e le altre avversarie. Il resto lo lascio a voi giornalisti".

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  5. Dibattito infuocato su facebook -

    Francesca Galizi -
    Quanto vi ha roso il c...in questi anni eh??? Si vede si vede...non parlate di altrro cari juventini...

    Giacomo Marinelli Andreoli - Il peggio è passato Francy... ma come diceva il Marchese del Grillo ad Aronne Piperno: "Potrò essere un po' inc...?".

    Simone Sebastiani - gli scudetti si vincono sul campo

    Luca Baldinelli - In sintesi... non si vuole vendetta ma solamente che non venga occultata la verità con dei metodi in tipico stampo mafioso e... chi ha sbagliato paghi !!!!

    Roberta Norgini - Noi chiamavamo solo per non farci fregare ulteriormente! Chiedevemo che ad arbitrare ci fosse COLLINA, l'unico arbitro a non piegarsi alla cupola! Non regalavamo SIM SVIZZERE per non essere intercettati! Non dicevamo: questo deve essere esp...ulso così salterà la Juve, non regalavamo Ferrari, non chiudevamo arbitri negli spogliatoi minacciandoli! Non siamo stai condannati dalla corte di cassazione per uso di sostanze dopanti....

    Giacomo Marinelli Andreoli -
    Non falsificavamo passaporti per far diventare comunitario Recoba...

    Luca Baldinelli - ‎....non mi sembra che ci sia mai stata una norma che autorizzasse a chiedere un arbitro di proprio piacimento....

    Roberta Norgini - non abbiamo rinunciato ad Aguero...per comprarci Palazzi....

    Luca Baldinelli - concludendo.... la Juve ha fatto tutto quello per cui è stata accusata.... e nessuno lo nega ma.... LA JUVE HA PAGATO !!!!

    Roberta Norgini - secondo Palazzi no....per la Juve.... se non ricordo male...nel 2006 chiese la serie C....

    Luca Baldinelli - mi arrendo....

    Oderisitravel Agenzia Viaggi -
    e pensa Roberta Norgini che chiese la C senza essere presente nemmeno un illecito sportivo della Juve...... domandati cosa avrebbe chiesto per l'inter con tanto di presenza di illecito?????

    Marco Rossi - La domanda da un milione di dollari è :all'epoca,perchè uscirono solo le telefonate della Juventus e fu detto che telefonate che riguardavano l'Inter non esistevano. Ricordo poi che spetta ai giudici valutare se siano penalmente rilevanti e non a chi indaga. Forse bisognerebbe valutare anche il ruolo di Tronchetti Provera e della sua azienda Telecom Italia.

    Roberta Norgini - Quando a Napoli un PM in un processo penale affermò che le intercettazioni di Facchetti erano irrilevanti e che l'Inter era vittima del sistema,tutti dissero che le parole del PM non contano nulla perchè è il giudice che decide!Oggi pare non valga più la stessa regola....e le parole di un Procuratore federale sono diventate equivalenti ad una sentenza di condanna......caro Oderisitravel Agenzia Viaggi....che ne dici di aspettare qualche altro giorno prima di sparare sentenze d'i'llecito?

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  6. Ancora dibattito da facebook -

    Oderisitravel Agenzia Viaggi - non pensavo di sollevare un vespaio con una semplice osservazione, non l'ho detto io illecito sportivo, ma il Procuratore Federale dopo che ha letto del materiale arrivato da Napoli (che guarda caso il PM Narducci che ha prese...ntato un libro sui mondiali di Argentina con Moratti e Zanetti come coopresenti sul palco....) ha ritenuto non rilevanti (così come il Procuratore di Torino Maddalena aveva ritenuto non rilevanti penalmente le intercettazioni di Moggi e poi ci sono stati 5 anni di processo che vedremo a Settembre come finiranno.... oltretutto l'altro PM di Napoli ha detto che queste telefonate di Facchetti a Lui non sono proprio arrivate (oggi in prima pagina sul corriere della sera....)

    Raimondo Piccotti -
    Se il sign.Guido Rossi, ex-membro del cda dell'inter, non avesse assegnato lo scudetto revocato alla juventus (ricordo che per la stagione calcistica 2005-06 non esistono intercettazioni e che quindi è stato regolarmente vinto sul campo) tu...tto sto casino non sarebbe successo...gli interisti si sarebbero goduti ugualmente le vittorie degli ultimi anni (con qualche polemica naturalmente come è ovvio quando si vince;mi sembra di ricordare che De Rossi e Totti hanno parlato di furti a piu' riprese e che anche il chelsea ed il barcellona hanno qualcosa da recriminare) e noi juventini avremmo guardato avanti...come dovremmo comunque fare....pero' non mi sembra che dalle intercettazioni emerse l'inter sia stata poi cosi' onesta...Facchetti aveva il telefono caldo...diciamo una specie di banda bassotti tra moratti, il tronchetto dell'infelicità (beppe grillo dixit) e guido rossi...anzi compagni di merende..

    Matteo Fumanti - Forza interisti fatevi sentire... prima dicevate "giustizia è fatta" ma di certo squadre come la juventus 2005/2006 ve le sognate, e ora leggo "rinunciamo ad aguero per comprare Palazzi", allora è lecito pensare che l'inter abbia pagato chi... ha tirato fuori calciopoli, chi ha condannato Moggi, e chi ha mandato la juve in serie b... e ora Moratti che si nasconde dietro un dito dicendo "Non parlate di chi nn c'è più", questo significa che se Moggi fosse molto il 10 maggio 2006 calciopoli non sarebbe esistito perchè non si doveva parlare di lui? suvvia.. nerazzurri, e mica custodite la verità assoluta pretendendo di dare i giudizi giusti... se viene fuori tutto ciò che il buon Tronchetti Provera (da buon componente del cda inter) ha insabbiato, allora c'è giustizia, perchè si saprebbe tutto di tutti....

    Oderisitravel Agenzia Viaggi ‎- ... mi dispiace Roberta ma parli e non sei informata su Collina (che è diventato il simbolo dell'antijuventinità dopo Perugia..) se vai a leggerti le statistiche di quegli anni 2005/2006 la Juve con arbitro Collina ha fatto 15 punti mentre... con arbitro De Santis (il top della presunta cupola) ne ha fatti 12..... statistiche ufficiali non balle da bar come le sim svizzere (a proposito ne ha una anche Branca comprata allo stesso negozio) o ammonizioni mirate...

    Matteo Battistelli - Classifica finale seria A 2005 2006: juventus 91 milan 88 inter 76 fiorentina 74 roma 69
    classifica dopo il cassino
    inter 76 roma 69 milan 58
    se tolgono lo scudetto di cartone all'inter e la roma non lo vuole la beffa più grande per l'interista è che lo ridanno al MILAN

    Giacomo Marinelli Andreoli -
    Gene Gnocchi stamattina sulla Gazza: L'Inter chiamata a restituire lo scudetto 2006, Moratti cade dalle nuvole: "Non ricordo dove l'ho messo"

    Roberta Norgini - Non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire....purtoppo.....

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