Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

domenica 2 giugno 2013

Dopo una giornata interminabile, il ricordo di una foto... E la riscoperta di un abbraccio

Festa dei Ceri fine anni 70 -
macelleria Pompeo, a San Martino
I pensieri di questa sera cominciano da qui. Da questa foto postata da mio cugino qualche settimana fa su facebook.
Siamo noi, fine anni 70. Noi nipoti, appena quattro degli undici che c'erano (o sarebbero stati, forse allora un paio dovevano ancora venire al mondo) e che regalavano il sorriso ai miei nonni materni, Pompeo Pierucci "d'Arcangiolino" e Artemia Sannipoli "de Moscone". L'ingresso e' quello della macelleria che ancora oggi porta il nome di mio nonno, nel cuore del quartiere di San Martino.
Lui, 'l sor Pompeo, con cravatta impeccabile e grembiule candido, somiglia più ad un primario di ortopedia che non ad un macellaio. E in realtà era un artista prestato all'artigianalità e alla norcineria. Non a caso amava la musica, era una colonna della banda musicale cittadina e per 35 anni è stato il trombettiere della Festa dei Ceri.
Insomma quel clichè così poco comune in una macelleria, suonava tutto sommato normale, per chi era cresciuto immaginando di gestire una boutique di tipicita' (cosi' amava definirla), più che una bottega (come invece la chiamava la nonna, più pragmatica e meno incline alla poesia della vocazione artistica).
E' un giorno dei ceri piccoli, quello della foto, e come spesso avveniva, eravamo insieme ai nostri nonni a San Martino. Io con mio fratello (che oggi abita in quella che era una meta costante dei nostri giochi e di tanti gesti affettuosi), Ettore con Lucia (già sufficientemente saggia e ribelle da indossare la camicia Santantoniara).

Il 15 maggio 2005: quando ancora
giocava solo col mazzolino...
Ripensavo a questa foto durante la giornata di oggi. Mentre insieme al mio Giovanni attraversavamo le tappe di una carrellata di emozioni che forse, chissà, tra qualche anno lui avrà la bontà di rammentare (con o senza blog). Forse per la sveglia inedita (le 4 o poco più, tra ansie e impazienze anche eccessive), forse per la maratona da tamburino (sfiancante), forse per quella prima spallata sul corso (carica di fibrillazioni per lui e soprattutto per me): così agitati eravamo che ad un certo punto Giovanni è perfino riuscito a farmi notare una mattonella che "balenava" (e pensare che le hanno risistemate solo un mese fa) temendo che potesse creargli qualche problema. O per la pioggia che ci ha colto sul monte dove, spontaneo e aulico come sempre, mi ha esclamato: "Babbo ma "in queste condizioni" non si può prendere il cero..." (mi son messo a ridere...). Poi lo ha fatto ugualmente, anche perchè ha visto che punta davanti di San Giorgio "c'era addirittura una femmina".

Cambio perfetto...  e via! Giù per S.Maria (1)
Oggi ho scoperto un nuovo abbraccio. O meglio, ne ho riscoperto uno antico, dal sapore un po' appannato negli anni. Ma sempre vivo. Quello paterno. E quello di un nonno che ti aspettava a casa o in macelleria, per accoglierti a braccia aperte. L'ho scoperto e riscoperto, al tempo stesso, perché nuovo - per la prima volta da padre, dopo la spallata del figlio - perché legato a quella pellicola sotterranea di ricordi cui bastava poco, forse, perché tornasse a girare di nuovo.
E quell'abbraccio, misto alle lacrime di mio figlio (forse per scaricare le emozioni, la tensione, le paure, gli eccessi di chi, spesso, complica la vita ai più piccoli ceraioli intralciandone la spontaneità), è il patrimonio emozionale più intenso che mi lasciano i Ceri del 2013.
Tra una marea di soddisfazioni, spicca proprio questa scoperta. Che è pure una riscoperta. Complice una foto, un po' ingiallita, degli anni 70. Complice, soprattutto, quel cordone ombelicale invisibile che lega le generazioni, ti guida nel cammino degli anni a conservare e innovare le tradizioni, il loro spirito. Ti spinge e ti incoraggia a tenere viva una fiamma. Quella dell'esempio. Vissuto, raccontato e tramandato.

2 commenti:

  1. Stavolta credo sia quella buona! Quarto messaggio. Ciao Giacomo,essendo un'autodidatta mi spingo oltre le mie conoscienze tecniche dei blog (il primo)e mi ostino a non chiedere aiuto! Insomma, ci siamo. Dopo 4 messaggi mi sento in imbarazzo nel riscrivere tutto, ma la motivazione mi scalda il cuore...per cui ri-rivado.. Ho letto il tuo pezzo e sinceramente ritengo sia eccezionale. Ti ringrazio per aver voluto condividere col mondo la tua intima fede ceraiola, quella di padre. Mi sono emozionata (anche io madre) nello scoprire quanto i nostri figli ci sanno inspirare con la loro spontaneità. Quel vivere serenamente le paure, le ansie, per poi subito sostituirle con l'euforia, la soddisfazione. Ed ecco: ho cercato di dirti quanto sia importante riconoscere il senso della responsabilità che ci lega al passato e ci proietta verso il futuro. Il nostro legame alla Festa dei Ceri ci rende ancora più maestri nel riconoscere tale pesante responsabilità. Chi si occupa di comunicazione (a vari livelli) è oltremodo responsabile nel divulgare ciò che tu hai saputo brillantemente trascrivere dal cuore: la condivisione, la perpetuazione, la dolcezza; responsabile nell'espandere la mente con contenuti pacati e fieri, forti e teneri; responsabile nel diffondere la verità. E' rassicurante poter leggere i sentimenti più intimi sul vero spirito dei Ceri e immaginare il contagio più vasto.
    Ho letto poi con tantissima gioia la parte che precede "Giovanni": Leggere di tuo nonno Pompeo mi ha condotta tra le braccia del mio, un abbraccio virtuale ma non meno intenso. Mio nonno Orlando (il Moretto) ha lavorato per anni nella macelleria di Pompeo e per quanto io sia relativamente grande (38)ricordo perfettamente i racconti intorno al negozio. Ricordo la Lucia, ora mia vicina di casa e ostetrica di fiducia (tre parti!!!) nonchè confidente nei momenti di panico materno! Nel leggere i tuoi ricordi, Giacomo, ho persino ricordato gli odori di quel tempo...mamma mia che bello! Grazie dunque anche per questo tuffo nel passato che ho gradito tantissimo e riflettendo sono ancora legata a tuo nonno (che non ho forse conosciuto personalmente)attraverso tua madre, che sempre mi saluta con affetto sincero. Mi complimento con te per questo blog, davvero interessante e fatto bene. E' il mio primo commento al mio primo blog...:-)
    Buona serata e buon lavoro.
    Michela

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  2. Grazie Michela... Per tutto quello che hai scritto e soprattutto per lo spirito che esprime...
    A presto!

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