Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

sabato 28 dicembre 2013

Per una volta... in parananza


Se il 2012 mi aveva offerto lo spunto per finire sulla consolle di una discoteca, il 2013 si chiude davanti ai fornelli.
Segno dei tempi, delle tendenze e dell'inflazionare, piu' o meno gradevole, di rubriche o trasmissioni di taglio eno-gastronimico. Del resto se il nostro export (e quindi il fatidico PIL) si reggono ormai principalmente sulle prelibatezze della tavola Made in Italy, si spiegano molte "derive televisive".

La mia partecipazione a "La casa delle cuoche" - rubrica culinaria in onda su Trg e Umbria tv - e' stata una lieta sorpresa di un lunedì invernale. Francamente non sapevo cosa mi aspettasse ma devo dire che Laura Colaiacovo e Diana Capodicasa - affiancate dal guru Angelo Valentini - hanno fatto di tutto per mettermi a mio agio. Anche perché hanno ben presto capito che non si trovavano di fronte certo ne' ad un Vissani e neppure ad un aspirante dilettante di Masterchef (se non come assiduo telespettatore).
L'atmosfera molto casalinga e familiare della location devo dire che aiuta, così come il parlottare con altri ospiti chiamati a registrare puntate in scaletta prima o dopo (o, come nel caso di Mauro Casciari, la iena perugina, con cui mi sono incontrato, ben due puntate, una prima e una dopo).
Poi mi sono cimentato nella preparazione di una crema con cui corredare un classico panettone natalizio. L'operazione di "sbattitura" delle uova e' stata molto piu' complicata con il macinino elettrico che non con l'attrezzo manuale, a cui sono ricorso una volta amalgamate le uova e la panna con una deliziosa marmellata di castagne.
Da li' il gioco e' stato facile e vedere il proprio semplice e banale "elaborato" diventare un quid stuzzicante per arricchire il panettone, e' stato decisamente gratificante.
Nel mio piccolo ho avvertito vagamente la sensazione appagante di chi - in modo ben diverso, piu' sofisticato e professionale - si compiace delle proprie creazioni a tavola, di fronte ai complimenti dei commensali. La crema era davvero buona (merito ovviamente della marmellata di castagne già pronta) e una salutare "sditata" ha suggellato l'informale cerimonia.

Una bella sensazione che, ad essere sincero, mi piacerebbe riprovare. non solo in un'altra puntata (chissà...) ma anche nel quieto silenzio - si fa per dire - delle mura domestiche. Dove finora non sono andato oltre la cottura in forno di qualche würstel, per la gioia dei miei figli (che, bontà loro, mi hanno riempito di feste elogiando quei würstel come fosse un piatto di Cracco).
Chissà che la partecipazione a questa breve rubrica non sia la "stura" per qualcosa di piu' di quanto finora abbia combinato davanti ad un fornello: un luogo quasi sconosciuto, nel quale so dare il meglio di me stesso quando si tratta di decidere il momento esatto per "tirare su la pasta". Adoro la pasta al dente e se ho un pregio, e' quello di azzeccare l'istante giusto per uno spaghetto o un piatto di penne al dente... Per tutto il resto mi ritengo fortunato e decisamente "viziato" dal fatto di essere circondato di cuoche sublimi. E si sa, dove regnano i "giganti", noi nani di passaggio non sappiamo mai apprezzare abbastanza... la loro grandezza. O forse si'... Inforcando un tovagliolo, accomodandosi sulla sedia e predisponendoci ad assaggiare...

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