Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

sabato 17 aprile 2010

Donne e tv: un dibattito con Maria Latella che ispira una riflessione...

"Partecipo a un dibattito sul corpo e sul ruolo delle donne nella tv italiana. Passano immagini di programmi Rai e Mediaset, programmi in onda di giorno. Esempio: lato B di una ballerina e poi telecamera che indugia su un quarto di bue. Si, come in macelleria...".
E' il provocatorio post di Maria Latella, direttore di "A" ed editorialista di Sky tg 24, nella sua pagina di facebook.
Donne e tv. O forse, meglio dire, la femminilità diventa una presenza indispensabile nel piccolo schermo. Un'arma a doppio taglio per il gentil sesso, a 50 anni dalla rivoluzione dei costumi e dall'irrefrenabile desiderio - comprensibile - di emancipazione della donna.
Oggi, come è giusto che sia, molte donne hanno ruoli di responsabilità: nelle istituzioni, nell'economia, nel sociale. Diventa perfino anacronistico parlare di distinzione tra uomini e donne in alcuni ruoli (penso ad es. a quello a me più vicino, il mondo giornalistico, dove ormai la densità rosa è decisamente elevata).
Ma il nostro quotidiano continua ad essere caratterizzato anche da uno stereotipo femminile che privilegia - diciamo così - parti anatomiche distinte e distanti dal cervello. In tv ma anche nella pubblicità, nelle pubbliche relazioni, nella vita sociale in genere.
E non si tratta solo di eleganza o sex appeal - che, Dio ce ne guardi, guai venisse meno...
Lungi dal voler essere o sembrare "bacchettoni", credo che il problema in realtà stia altrove.
Qualche sera fa vedevo il gustoso talk show di Barbareschi (personaggio sempre brillante e irriverente) con un'avvenente biondona immersa in una vasca piena di schiuma (nient'altro addosso) esibirsi in articolazioni verbali abbastanza audaci. Almeno quanto la sua mise.
Non è una questione di contrapporre "corpo e cervello".
In primis perché le donne sanno usare benissimo entrambi - quanti esempi potremmo annoverare...  - e molto più di noi maschietti. Lo appuro quotidianamente, nel lavoro come nelle relazioni sociali.
Ma l'impressione è che anche quelle donne che mostrano ed enfatizzano il proprio corpo, lo facciano proprio sapendo a quale obiettivo si può mirare. Dunque, usando il corpo ma in realtà partendo dal cervello.

Maria Latella mette provocatoriamente a confronto un lato B con un quarto di bue.
Dove nasce il problema? Forse dai tanti maschietti che si lasciano "abbindolare" da un bel lato B? Ma in fondo cosa c'è di male nell'apprezzare una bella donna?
Altra questione, se è questo l'unico parametro di valutazione di una donna.

Se vogliamo essere concreti la radice del problema sta anche a monte.
Ad esempio nell'interminabile fila di mamme in coda fuori dagli studi Rai e Mediaset prima dei provini delle loro figlie... Sarebbe interessante "intercettare" i loro commenti, propositi e sogni per le amate pargole... Diciamo che all'offerta (e alla filosofia) televisiva di oggi corrisponde un'adeguata domanda... anzi... forse anche sovrabbondante...

Altro problema ancora, è poi stabilire se questa sia causa o effetto di ciò che vediamo in onda...
In ogni caso, un bel sorriso non guasta mai. Un bel fisico è sempre apprezzabile.
Ma è bene che il mondo femminile - universo che non riusciremo mai a capire e scrutare fino in fondo - non si fermi solo a questo.
Il primo passo però credo che spetti proprio alle dirette interessate...

2 commenti:

  1. Diciamo che la palma di "provocatrice" su questo argomento spetti di diritto a Lorella Zanardo che proprio giovedì scorso ha aperto i lavori del convegno su “Donne in TV e nei Media: un nuovo corso per l'immagine femminile" al quale ha partecipato anche la Latella (assente illustre la “ministra” delle pari opportunità! )
    La Zanardo ha studiato per molto tempo la presenza ornamentale se non addirittura degradante delle donne nei programmi televisivi pubblicando un documentario che per l'ennesima volta consiglio vivamente di guardare a questo link http://www.ilcorpodelledonne.net/?page_id=89 .
    25 minuti che meritano davvero..
    Il documentario non ha bisogno di ulteriori commenti..
    Donne! non ci lamentiamo se qualcuno continua a pensare che Bellezza moltiplicata per cervello e' uguale a una costante! Se Siamo noi stesse che glielo lasciamo pensare…

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  2. Direttamente da facebook (pagina di Maria Latella) -

    Mara Perego -
    Un antico adagio dice che le donne sono sedute sulla loro fortuna. E' volgarissimo, ma esprime chiaramente una mentalità diffusa da secoli. Purtroppo, come dice Giacomo Marinelli Andreoli, la domanda oggi è sovrabbondante rispetto all'offerta televisiva e le conseguenze sono le trasmissioni spazzatura irrispettose verso le donne, le quali (madri o figlie che siano) hanno la loro bella parte di responsabilità in tutto questo.

    Marzia Malpensa -
    Purtroppo il ruolo delle donne non è mortificato solo in TV ... infatti, anche nel mondo del lavoro succede spesso che una donna venga apprezzata/preferita per 'qualità' che non hanno nulla a che vedere con la sua professionalità. Il problema è che pur sapendo, tutti accettano questo stato di cose!

    Pietro Stojanovich -
    Leggo su A di questa settimana un pezzo sul Capitale Erotico. Pezzo- molto interessante per carità - in cui la bellezza, il fascino, il denaro e il potere vengono enfatizzati. C'è scritto che chi investe su di sè "poi passa all'incasso". Scusate, ma quanto vi aiutano discorsi simili? A volte le donne mi sembrano dissociate, partecipano a dibattiti sul loro corpo e poi puntano su esempi non da macelleria ma sicuramente da commercio se pur di lusso

    Ornella Succo -
    Detesto sommamente le generalizzazioni "uomini"/"donne" come se si trattasse di generi omologabili e non di individui, ciascuno con caratteristiche differenti e inclinazioni soggettive. Resto convinta che l'ossessione del corpo ( non solo da parte delle donne ma di tutta la parte di umanità che vive nei paesi cosiddetti "avanzati") sia frutto di un nodo che vede la confluenza di enormi interessi economici e la pubblicità, come sempre da che mondo è mondo, alimenta e sostiene ogni settore nel quale intravede un mercato.

    Brunella Lenzi -
    Fino a che continueremo ad adorare affascinati il dio denaro .........continueremo consapevoli a venderci come animali al miglior offerente..............è solo un triste business fine a se stesso. Quelle donne non sono vittime sono solo loro stesse.

    Gabriella Pesacane -
    Interessante argomento. Ottimo lo spunto fornito da Brunella nella parte finale del suo commento: donne non vittime ma perfettamente consapevoli, vittime probabilmente del proprio esibizionismo, donne( ma anche uomini) che si compiacciono della telecamera che come dice Maria, indugiano sul quarto di bue. Del resto la maggior parte di quei corpi esibiti è creata ad arte, dunque non rispecchiano una reale interiorità fatta di contenuti ma il vuoto assoluto.

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