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sabato 10 aprile 2010

"Quella bandiera al vento..." - 40 anni del gruppo Sbandieratori di Gubbio

Una bandiera al vento. Un’emozione forte. Una sensazione di libertà, ma anche un gesto artistico, un’evoluzione acrobatica, un gioco cromatico.

Tutto questo è ciò che coglie l’occhio “esterno” di uno spettatore che si trova ad assistere ad un’esibizione degli Sbandieratori.
Ancora di più è quello che coglie l’occhio e l’animo di chi vive l’atmosfera di un gruppo come gli Sbandieratori di Gubbio.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo, il gruppo dei Bandieranti eugubini, anche se indirettamemente (ne fa parte mio fratello da circa 20 anni). Di conoscere – da anni di amicizia con mio padre – il suo maestro e fondatore, Giuseppe Sebastiani. E di apprezzarne il cammino che, dall’iniziale vocazione puramente folclorica, gli Sbandieratori hanno saputo definire ritagliandosi un ruolo di riferimento culturale “forte” della nostra città.
Il premio “Bandiera di Gubbio” da un lato, l’intitolazione del Vicolo dei Bandieranti dall’altro, sono solo la punta di un iceberg fatto di iniziative, pubblicazioni, mostre e in generale di un’attività incessante che ha come filo conduttore la valorizzazione della parte più nobile della città di pietra: il suo retroterra culturale.
I 40 anni del gruppo Sbandieratori, in questo, sono un percorso esemplare: caratterizzato da una vocazione sempre più alta, che la compagine ha saputo sapientemente mescolare con un’atmosfera comunque informale, addirittura goliardica, al suo interno. Ma senza mai scadere, senza mai far perdere di vista quell’obiettivo mirato.
Un gruppo Sbandieratori che per decine di giovani eugubini è stato anche una “scuola”, una palestra educativa, una fucina di opportunità culturali che forse, probabilmente, senza il gioco della bandiera, sarebbe mancata.
Se è vero che le bandiere omaggiano ogni giorno Gubbio e la sua storia – a cominciare dagli stilemi tradizionali delle tavole eugubine, in esse riprodotti – è altrettanto indiscutibile che la Città – nel suo complesso – debba molto a questo gruppo. Che ha toccato gli angoli più remoti del nostro pianeta, portando un messaggio di sano e autentico folclore – nel senso più originario e nobile del termine – di cultura e storia, di una Gubbio appassionatamente legata al suo passato ma al tempo stesso capace di valorizzarlo in chiave futura.
Senza perdere di vista la continuità e il cambio generazionale, passaggio inevitabile e spesso “costato caro” in altre realtà. Non così per gli Sbandieratori. Che in ogni occasione propongono giovani e giovanissimi pronti a raccogliere il testimone di una bandiera che tanto ha viaggiato.
Un testimone che “scotta”: ma che gratifica straordinariamente.

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