E adesso ci vuole un’impresa. Il Gubbio vede scivolare la zona play off a due punti, dopo il secondo 0-0 di fila. Stavolta però il risultato ad occhiali, in casa con la Pro Vasto, ha il sapore dell’occasione persa. Forse dell’occasione decisiva.
E’ vero che gli abruzzesi non hanno rubato nulla, è vero che sono una squadra che sa giocare meglio in trasferta – hanno vinto pure a Lucca – ma è altrettanto vero che partite come questa, anche giocandole male, vanno vinte.
E invece no.
Invece esce il nulla di fatto sulla ruota rossoblù e l’impressione è che la ruota – quella del destino – cominci a girare in altri lidi.
La rediviva Sangiovannese balza al quarto posto, il trascendentale Bassano, in continua rimonta, si incunea per la prima volta nella zona spareggi, sconfiggendo il Fano dalla difesa insuperabile. E in mezzo il Gubbio che non segna da oltre 180’, fallisce occasioni d’oro ma soprattutto non riesce a dare più continuità e intensità alle proprie prestazioni.
Anche con la Pro Vasto, regalata almeno un’ora di gioco, a trotterellare più che a cercare morbosamente la vittoria, come dovrebbe essere per una squadra che ha fame di play off.
Insomma tutti segnali che indicano una direzione. Il pollice verso – ormai reso più celebre da Totti (nella foto) che non dai vari Cesari dell’epoca romana al Colosseo – è il simbolo che si avvicina al momento attuale dei rossoblù.
Giù fisicamente ma soprattutto incostanti sul piano del ritmo e della carica agonistica: non si pretendono 90’ come gli ultimi 10 della gara con la Pro Vasto, ma una via di mezzo, anche di questi tempi, non guasterebbe.
Quegli ultimi 10’, nei quali i rossoblù hanno costruito più occasioni di tutti i precedenti 170’, compresa la trasferta a Celano, con tanto di palo colpito, non rincuorano i tifosi ma forse anzi aumentano il senso del rammarico.
Come lascia pensare il fatto che forse, se la squadra ha un po’ la lingua di fuori, lo si debba non solo ad un campionato giocato sempre all’attacco – e questo va riconosciuto – ma anche all’utilizzo di 11 giocatori e poco più nell’arco dell’intera stagione. Dove soprattutto in mezzo al campo, a tirare il carretto, in campionato come in Coppa, sono stati sempre in due mentre un terzo avrebbe dovuto incidere e decidere, con calci piazzati e iniziative personali, ma in realtà è avvenuto solo di rado.
Adesso però, a tre giornate dalla fine, con 9 punti in palio e tanti scontri diretti da giocare – già domenica un Prato-Sangiovannese che potrebbe avvantaggiare proprio i rossoblù con il Bassano impegnato a Celano – non è il momento delle polemiche, ma di fare quadrato. Già, il quadrato.
Figura geometrica semplice ma essenziale nel calcio: la Roma di Ranieri lo dimostra e di esempi ne potremmo fare a bizzeffe.
Consapevoli che l’avversario peggiore del Gubbio resta il Gubbio: se la squadra si ritrova, se la squadra ci crede, se la squadra dimostra di avere fame e voglia di play off, già domenica con la Giacomense il campo potrebbe tornare a sorridere.
E i giudizi a pendere decisamente su un altro fronte.
Ma, comunque la si veda, dipende dal Gubbio…
lunedì 19 aprile 2010
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da facebook -
RispondiEliminaMarco Bellini -
Riguardando il cammino del Gubbio mi sembra che i punti pesanti siano stati dilapidati soprattutto nelle partite interne: vedi ad esempio i pareggi con Bellaria,Poggibonsi, Itala, Pro Vasto e le sconfitte con Colligiana e Sangiustese.... Pi... Mostra tuttoù o meno sempre lo stesso film senza che Torrente abbia apportato modifiche allo stesso modulo tattico (4-3-3). Per ottenere i risultati ogni tanto bisogna anche saper cambiare in corsa sia il modulo che i giocatori anche perchè al giorno d'oggi è impensabile credere di dover raggiungere risultati prestigiosi utilizzando prevalentemente solo 12-13 giocatori... Ranieri docet!
Gabriele Bele Pierotti -
una squadra che punta ai play off non può perdere partite come bellaria e con la san giustese in casa regalando punti su punti a tutti!!!!! ogni anno solo illusioni speriamo che vengo smentito!!!!!
Francesco Filippetti -
Rimarco la mia posizione: il problema è l'allenatore! Con un allenatore "normale" (con un p... Mostra tuttoò di esperienza della categoria) e la rosa di giocatori come quest'anno (forse la migliore da anni e anni), avremmo lottato per il primo o secondo posto! Invece è bastata qualche partita giocata bene e allora il problema Torrente non è mai esistito.... Contano i numeri, non le chiacchiere. Gli altri vincono sempre e noi pareggiamo.
In una partita di vitale importanza come quella di ieri, l'allenatore fa entrare i giocatori in campo con la bava alla bocca. Invece il primo tempo sembrava una partita di fine stagione quando non si ha più niente da chiedere al campionato.
E non mi si venga a dire che quel calciatore o quell'altro non hanno "preso" nella porta!!
Come ho scritto, non è il momento delle polemiche ma è il momento di "fare quadrato". E' notizia di oggi che la squadra andrà in ritiro a Forlì. Non sono mai stato un fan dei ritiri e non penso che basti questo a riacquisire serenità, grinta, determinazione (e soprattutto freschezza fisica) se sono doti che mancano.
RispondiEliminaResto convinto che la squadra ha ancora cartucce da sparare e che sarà la gara con la Giacomense la linea di confine decisiva: primo perché la Sangiovannese gioca a Prato (e per quest'ultima è l'ultimo treno per restare agganciata ai play off): un pari è presumibile (anche se nel calcio nulla va dato per scontato). Il Bassano dalla sua è la squadra che sta più in salute ma a Celano non sarà una passeggiata, anche perché agli abruzzesi mancano gli ultimi punti salvezza.
Insomma sul campo della Giacomense un po' come sul Piave.
O di qua o di là, sapendo che non esiste una via di mezzo: un pareggio, per capirci, cambierebbe poco nulla. Un successo invece non solo cambierebbe la classifica ma anche il "colore" di questo rush finale.
Nel quale sulla carta (ma solo su quella) Sangiovannese e Bassano sembrano avere una marcia in più...
Ma fino alla fine bisogna lottare...
P.S. Ieri sera a "Fuorigioco" è emersa anche una polemica con una nota degli ex presidenti dell'As Gubbio in merito alle esposizioni debitorie della società. Una nota resasi necessarie per rispondere alle "voci" che circolano in città su un fardello importante che però gli attuali amministratori addebiterebbero alle precedenti gestioni.
Di chiunque sia la colpa, è bene parlarne a bocce ferme. Gettare benzina sul fuoco (da qualunque parte essa arrivi) in questo momento può giovare solo ad una causa: quella degli avversari del Gubbio...