Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

lunedì 20 settembre 2010

Stavolta è "fatal Gubbio": la corazzata Verona affonda. E questa squadra ci farà divertire...

C’era una volta la fatal Verona. Una squadra capace di togliere scudetti a gente come Rivera, e a vincerli qualche anno dopo con gente come Galderisi e Di Gennaro.

Oggi l’Hellas Verona è una nobile decaduta. Ma ha disponibilità di uomini e mezzi che forse neanche in serie B possono vantare.
Eppure al “Barbetti” i panzer gialloblù devono inchinarsi. Di fronte ad un Gubbio che non fa la voce grossa, ma lotta su ogni pallone, gioca lampi di calcio sopraffino e riesce a concludere con la concretezza delle squadre esperte. Un capolavoro tattico, tecnico e agonistico, di una squadra che – non vorremmo sbagliarci – ma ha quasi tutto per sorprenderci ancora. A dispetto dell’anagrafe.
Dai un’occhiata ai tabellini e balza subito un dato: l’età media del Gubbio sfiora i 23 anni, nell’undici di Giannini neanche un fuori quota. Il più giovane è Esposito, 25 anni, che timbra il gol del vantaggio veronese dopo neanche 10’.
L’assalto iniziale dell’Hellas è di quelli che mettono i brividi: il centrocampo è subito preda delle folate di Halfredsson (tre anni fa in serie A con la Reggina), Mancini e Berrettoni, talentuoso numero 10 sul quale Torrente piazza a uomo un mastino come Boisfer. Il Gubbio sembra intimorito. L’unico che in questa partita potrebbe dare la svolta è il rinnegato: Juanì Inacio Gomez, scartato dagli scaligeri neanche un anno fa, salutato senza neppure un bigliettino di scuse a luglio, e stabilitosi in maglia rossoblù con buona pace degli osservatori veronesi.
La sua prestazione si rivela eccellente: per capacità tattica (svaria da un fronte all’altro), per grinta e determinazione (corre ininterrottamente per un’ora e un quarto), per abnegazione (recupera e copre anche in difesa), e soprattutto per incisività. E’ sua la zuccata che riporta la partita in parità. Un guizzo che sarà determinante. Preferisce non esultare – come va di moda da un po’ di tempo. Al suo posto avremmo preso un giallo per lo streap tease davanti la panchina di Giannini.
E’ suo il marchio costante e imprescindibile su tutte le azioni offensive dei rossoblù. Con Donnarumma sacrificato a punta centrale e Galano in ombra per i primi 45’, sembra che Gomez possa pure sorreggere da solo il peso dell’attacco.
A proposito di Galano: è in ombra per 45’, ma al 46’ fa vedere una di quelle azioni che in un ipotetico provino potrebbero bastare per farti opzionare da una grande squadra: il suo slalom tra i paletti gialloblù con annesso assist a Sandreani, è da far rivedere alle scuole calcio. Per la serie: la palla c’è ma non si vede.
E poi il capitano: la sua botta al volo, di collo pieno, è l’immagine di una squadra che vuole esserci in questo campionato.
Sembra quasi dire: non abbiamo paura. In quella parabola che trafigge Rafael c’è non solo il gol vittoria, ma forse anche il messaggio che il capitano dà alla sua squadra e a questa C1. Trattateci pure da matricola. Ma dovrete sempre fare i conti con noi.
Nella ripresa esce fuori il capolavoro tattico di Torrente: che in avvio lascia le cose come stanno – sperando in qualche guizzo di rimessa. E il coast to coast ancora dell’indomito Gomez sarebbe valso la rete sicurezza e una perla stile Weah indimenticabile. Poi col risultato ancora in bilico, il tecnico – che si sbraccia tutta la gara come neanche l’inquilino di gradinata Piero Gaggiotti – si cautela con un 5-3-2. Non basta per evitare i rischi e le apnee negli ultimi minuti, con l’assalto finale prevedibile dei panzer veronesi. Ma alla fine il risultato dice che ha avuto ragione lui.
Il copione è di quelli da fare invidia anche ad un maestro come Zeffirelli – che non a caso 40 anni fa scelse Gubbio e non Verona per ambientare Romeo e Giulietta. Chissà, un presagio.

Gubbio batte Verona 2-1. Lo racconteremo ai nipotini, un giorno, con una frase che negli ultimi mesi va di moda da queste parti: c’ero anch’io…

1 commento:

  1. Buonasera direttore, le segnalo il malfunzionamento della diretta streaming trg; che peccato sono due settimane che non riusciamo a vedere la trasmissione Fuorigioco.

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