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mercoledì 22 agosto 2012

L'addio dei frati a S.Ubaldo: anche padre Igino, a suo modo, si "ribella"... in una lettera agli Eugubini

Nel giorno in cui viene presentata a Rimini una nuova guida turistica sui Sentieri Francescani (ufficialmente "La via di Francesco") con un doppio itinerario da Greccio ad Assisi e da La Verna ad Assisi - lasciando accuratamente nell'ombra il nome e il ruolo storico, oltre al valore mistico, di Gubbio, nel giorno in cui viene annunciata la nuova iniziativa del percorso francescano che in 3 giorni vedrà ai primi di settembre le massime autorità religiose locali ritrovarsi e percorrere quelle che furono le orme del Poverello; ebbene, in questo giorno, le righe che più mi colpiscono e che più di altre, magari scritte meglio ma certamente meno "vissute", sono quelle di padre Igino Gagliardoni, già Rettore della Basilica di S.Ubaldo per 13 anni, a cavallo tra il 1989 e il 2002.
Per la prima volta scrive e commenta la notizia dell'addio dei Francescani dalla Basilica. Una dipartita, formalmente fissata a gennaio ma già da ora vissuta dalla comunità come atto consumato, che continua a lasciare perplessi. Motivata come conseguenza della carenza di vocazioni - motivazione debole se si pensa l'importanza che un centro come Gubbio riveste nella parabola e nella vocazione di Francesco - la futura assenza dei Francescani da S.Ubaldo non è stata ancora risolta con un subingresso che garantisca la continuità nella gestione della Basilica, del convento e delle tante attività ad esso legate.
E che grazie anche allo spirito d'iniziativa di un frate come padre Igino, hanno trovato risveglio e dinamicità proprio a cavallo del quindicennio che lo ha visto indiscusso "protagonista" in cima al Colle Eletto.
La presentazione della nuova guida "La via di Francesco"
a Rimini, al Meeting di CL
Senza indugiare oltre, preferisco stavolta lasciare alle parole, sentite e spontanee, del frate - oggi operante nella comunità della Porziuncola di S.Maria degli Angeli - ogni commento.
Il suo è un grido accorato e addolorato, ma è tanto più rilevante perchè proviene da un frate che appartiene proprio all'Ordine che ha deciso di abbandonare la Basilica di S.Ubaldo.
L'ennesima conferma, purtroppo, di come Gubbio non faccia parte - se non in misura irrilevante - della geografia "devozionale" legata a San Francesco. Anche questo dovrebbe essere un motivo di riflessione forte di istituzioni religiose e civili.

"Cari EUGUBINI,

Vi scrive il Francescano, Igino Gagliardoni, che per ben tredici anni è vissuto tra voi, 1989-2002 con la responsabilità di Rettore del Santuario-Basilica di S. Ubaldo.
Sono a conoscenza del vostro stupore e della vostra sofferenza alla notizia che noi, Francescani dell’Umbria, abbandoneremo quel luogo del Santuario-Basilica di S. Ubaldo nel giorno festoso dell’Epifania… ma sarà invece per voi e per tanti di noi francescani un giorno di tristezza soprattutto per me.

Ho nella memoria e nel cuore le tante attività svolte in quegli anni per il culto e il decoro di questo singolare Santuario. Circa 700 erano ogni anno i pellegrinaggi, le gite turistiche, le scuole. Ad ogni gruppo offrivo informazioni sulla vita di S. Ubaldo, che il Signore ci conserva integro nel suo corpo, e per ogni gruppo momenti di preghiera: Ricordo l’impegno profuso per il restauro delle “8 grandi tele” che ornano le pareti della Basilica; il restauro della “5 grandi VETRATE dell’ Abside…con illuminazione esterna perché la Basilica fosse godibile anche di notte.

Ricordo in particolare la pubblicazione, 3-4 volte all’anno, del Periodico “SANTUARIO di S. UBALDO, che ogni volta, con 12mila copie, raggiungeva anche le più lontane terre; AUSTRALIA, GIAPPONE, CANADA, ARGENTINA… Tutti i numeri del Periodico sono raccolti in “6 grandi Volumi” che conservo nella mia camera e continuamente li consulto.
Una serie di questi volumi sono stati consegnati all’ora dal Vescovo di Gubbio, Mons. Pietro Bottaccioli… una serie presso la Biblioteca comunale Sperelliana di Gubbio.. presso i Frati Confratelli Conventuali di Gubbio ecc…
Mi permetto ancora, sempre per “ l’ amore della storia” di avere riportato il luogo più sacro del Santuario di S. Ubaldo, che era utilizzato come cantina, a luogo di preghiera, dove continuamente i gruppi di preghiera svolgono le loro attività. Questo luogo, il più sacro del Santuario perché per secoli ha custodito il Corpo del Santo.
Negli anni vissuti a S. Ubaldo, ho parlato anche di S. Francesco, perché i due Santi ai loro tempi e con stile personale, sono stati veri riformatori della Chiesa. Su tale argomento devo essere grato a due amici eugubini Professori, marito e moglie: Maria Vittoria Ambrogi e Giambaldo Belardi, con i quali ho pubblicato, nel novembre 1994, presso la Tipolotigrafia Porziuncola, un libro dal titolo: “UBALDO e FRANCESCO, Santi Riformatori, Santi della pace.”

Termino unendomi a voi nella sofferenza, per l’abbandono di Gubbio e di S. Ubaldo, pregando anzi CON VOI, CHE I Responsabili del Francescani dell’Umbria, abbiano un doveroso e quanto mai augurabile ripensamento per la nostra permanenza a S. Ubaldo.
Da Gubbio l’ideale della pace con l’ammansimento del “famoso lupo”. Ricordo un incontro a S. Ubaldo con un gruppo di Insegnanti giapponesi, che mi assicurarono che anche loro raccontano agli alunni il fatto del “lupo di Gubbio”.
Eugubini… vi porto tutti nel cuore! E che S. Ubaldo entri nella MENTE E NEL CUORE DEI RESPONSABILI dei Frati dell’Umbria perché rivedano la triste decisione.

“Pace e bene” a tutti".

P. Igino Gagliardoni



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