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martedì 26 novembre 2013

In vista dell'anticipo a L'Aquila, ricordiamoci qualche altro venerdì... in "Rosso e Blu"

Nè di Venere né di Marte, recitava un antico adagio. E in effetti anche per il calcio il venerdì non è mai stato sinonimo di appuntamenti agonistici. Almeno fino a quanto il football non ha lasciato il posto al football televisivo – o meglio quando il mondo del calcio ha ceduto costretto ad inventarsi giorni e orari anche improbabili pur di raggranellare qualche spicciolo da network privati o pubblici.
E perfino la terza serie non ha potuto esimersi dall'essere contagiata, finendo avviluppata nel frenetico calendario settimanale che ormai non dà pause rischiando anzi di tramutarsi in una sorta di bulimia da pallone.

Balestri sta per scoccare il tiro del vantaggio sul Foligno
Il feeling del Gubbio con il venerdì è altalenante. Comincia male, malissimo, in C2 in una serata di ottobre di 8 anni fa quando il Benevento sommerge di gol la squadra allenata da Castellucci. Cui non serve un guizzo di Chafer per arginare i 4 gol dei giallorossi campani – che a fine anno saliranno di categoria.
La stagione successiva bagna il venerdì niente meno che con un derby, giocato inopinatamente alle 14.30 al Barbetti contro il lanciatissimo Foligno di Giovanni Pagliari – proprio l'allenatore avversario venerdì prossimo. Finisce 1-1 con il gol illusione di Balestri al 23' della ripresa per il Gubbio(sarà espulso dopo essersi tolto la maglia per l'esultanza) e il pari di Pencelli a 10' dalla fine. Quel Foligno, nel quale militano anche l'eugubino Moreno Zebi, l'ex bomber del Gualdo Juan Martin Turchi e il gualdese doc Bellucci, a fine stagione festeggerà la promozione diretta in serie C1.

Tutti a terra a festeggiare Buchel, nel 2-2 al Bari
Per ritrovare un venerdì, però in questo caso festivo, bisogna attendere il 2012, la serie B con il suo calendario da tachicardia e la prima partita dell'anno solare, il 6 gennaio, giorno dell'epifania, che mette contro per la prima volta il Gubbio a Vincenzo Torrente: nell'ultimo turno di andata, il Bari al Barbetti arriva zeppo di ex in panca e in campo, sembra un derby e dopo 25' della ripresa sembra pure un derby stregato, con due gol di Caputo che spianano la strada ai pugliesi. Ma in 2 ' accade quel che non ti aspetti: Bazzoffia procura l'ennesimo rigore ipnotizzando Polenta, e Graffiedi dimezza dal dischetto, altri 120 secondi e su sponda di Ciofani, Buchel perfora in corsa Eugenio Lamanna, facendo esplodere lo stadio. Ben più amaro il venerdì di esordio per Gigi Apolloni, qualche mese dopo: è un Venerd' santo in tutti i sensi per i rossoblù che a Cittadella sono già sotto di due reti dopo 23' e non riescono a reagire al di là di un guizzo effimero nella ripresa del portoghese Mario Rui. Surreale la concomitanza della gara con la Processione in città.

Guerri infila di testa il momentaneo 1-1 all'Avellino
Lo scorso anno altri due anticipi di venerdì sera, sempre con avversarie campane. Il primo va alla grande, con la vittoria di rimonta sulla Nocerina, il 30 novembre.
Il secondo decisamente peggio, con l'Avellino che invece rimonta, il 5 aprile, i gol di Guerri e di Galabinov, passando 3-2 grazie ad una voleè in corsa di Castaldo, tra i gol più belli visti negli ultimi anni allo stadio eugubino.

Con L'Aquila sarà di nuovo friday night: un derby di colori, rossoblù entrambi, e anche di campane. Visto che quella più celebre e più cara agli eugubini venne fusa nel 1769 da Gianbattista Donati artigiano aquilano.
Senza scomodare il Campanone, dopo L'Aquila-Gubbio sapremo almeno per chi suona il venerdì sera...

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