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venerdì 22 novembre 2013

Le "Iene" a Gubbio? Ma con troppi perchè...

Mauro Casciari, la "Iena" perugina
Era circolata un'indiscrezione, nelle ultime ore, prima di andare in stampa. Che a Gubbio si aggirasse un inviato de “Le Iene”, la popolare trasmissione di Mediaset, che settimanalmente smaschera magagne e piccoli grandi scandali sparsi per il Belpaese.
Più che verificare la fondatezza della notizia – che alla fine, potrebbe essere anche una “non notizia”, visto che ormai siamo piuttosto avvezzi nel veder circolare telecamere di network nazionali da queste parti – ho provato a chiedermi il motivo di un'eventuale sortita. Certamente una questione non banale, non ordinaria, e neanche di poco conto.
E ho iniziato, mnemonicamente, a elencare una serie di ipotesi, tra vicende scabrose, scandali veri, polemiche speciose e quisquilie di costume, in un ventaglio ampio ma compatibile con il taglio editoriale della trasmissione.

A cominciare dal più recente caso di pedopornografia emerso dagli uffici comunali, che certo non ha contribuito ad alleggerire il gravame d'immagine che pesa su Palazzo Pretorio, la cui scalinata ha visto passare da un paio d'anni più Carabinieri che altre rappresentanze istituzionali.
Poteva starci anche la storia dell'addio di Don Matteo”, un po' datata, sì, ma sempre buona - da giocarsi in qualsiasi momento della stagione, e forse ora attuale in vista della messa in onda delle prime puntate “spoletine”.
Qualche chance ce l'aveva un bel servizio sull'eco-mostro di San Pietro, costato milioni di euro e diventato l'emblema dello scempio estetico e della dilapidazione di fondi europei a due passi dal centro storico medioevale.
O magari un approfondimento sui milioni di finanziamento andati in fumo grazie al flop del Puc 2 (ex ospedale), per il quale non sono bastati quasi 10 anni di tempo per “partorire” una destinazione minimamente funzionale e in grado di attenuare gli effetti economici negativi dell'addio del nosocomio.
Un'ipotesi era anche quella delle polemiche recenti sul progetto delle Logge dei Tiratoi – con le possibili vetrate che hanno sortito reazioni diverse, a differenza di analoghe soluzioni che invece da anni fa fanno bella mostra di sè nelle arcate basilari del Teatro Romano, senza nessun sollevamento di scudi.
Ma “le Iene”, mi son detto, potrebbero arrivare anche per una perlustrazione approfondita della pianura eugubina, mostrando come in pochi decenni, il sistema urbanistico l'abbia “traviata”, con una lettura del paesaggio che ormai è molto più che a macchia di leopardo. E oltre 3.500 casi di abusi da sanare.

Insomma una bella lotteria di situazioni. A proposito di lotterie, ci sarebbe anche la “dea bendata” che ha bussato tante volte da queste parti negli ultimi 24 mesi, in particolare con i 65 milioni di euro vinti in una sera di settembre del 2011.
Insomma i motivi per un blitz da “Iene” sarebbero tanti.
Anche troppi, se pensiamo che la maggior parte non offrirebbe una luce positiva sulla città.
E allora, finita l'elucubrazione mentale, ho concluso che era preferibile aspettare l'eventuale sorpresa su Italia 1: se non altro per non amareggiarsi troppo...
GMA
 
 
Da editoriale "Gubbio oggi" - novembre 2013 (scritto prima che andasse in onda la puntata di martedì scorso de "Le iene")

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