Un candidato sindaco è
sicuro – il portavoce del Movimento 5 Stelle, Rodolfo
Rughi – e sembra quasi scalpitare dal
blocco del via. Ha battuto tutti sul tempo, è stato il primo ad
essere scelto, e, al termine di un ciclo di incontri avviati già da
mesi con la cittadinanza, ha presentato un programma di governo
dettagliato.
Un'altra coalizione si
profila in queste ore, non ancora definita, ma che forse era
nell'aria da tempo: è quella che gravita attorno alla figura di
Filippo Stirati, l'ex
vice sindaco dell'epoca Corazzi, sganciato ormai dall'orbita Pd, dopo
la scelta del partito di maggioranza caduta sull'imprenditore Ennio
Palazzari. Chi pensava alla possibilità di
chiarire subito il “dualismo” con delle primarie (fissate il 9
marzo) forse resterà deluso.
La politica ci ha abituati a non dare
nulla per scontato, ma l'impressione netta è che le urne saranno
aperte solo il 25 maggio. Le primarie le chiede Palazzari, aperto ad
ogni soluzione (“aperte”, di partito o anche civiche) non è
dello stesso avviso Stirati che non condivide le procedure adottate
dal suo partito. Intorno a lui intanto, oltre alla lista civica che
ne ha per prima avanzato la candidatura (“Scelgo Gubbio”), si
colloca l'ala uscita minoritaria dalle elezioni dei circoli Pd
(“Gubbio rinasce”), il Psi del neo segretario Francesco Pierotti,
a sua volta diviso all'interno con una parte minoritaria (“Azione
socialista”) che non si riconosce in
questa scelta, e forse anche il Sel, che lasciato da solo Pavilio
Lupini – a sua volta riavvicinatosi
all'area di Rifondazione – potrebbe strizzare l'occhio alla
coalizione pro-Stirati anziché al Pd.
Il Pd del segretario
comunale Claudio Ruspi, che confidava di poter formare un
centrosinistra compatto, dovrà invece puntare tutto sulla
candidatura “civica” di Ennio Palazzari, forte da un lato del
sostegno dell'area maggioritaria del Pd (i due gruppi “Uniti per
Gubbio” e “Unità e rinnovamento”), e forse della minoritaria
del Psi.
L'esperienza di tre anni
fa, per altro, insegna che le aggregazioni forzate, con “fusioni a
freddo” e pure con il sigillo di ceralacca delle primarie, magari
danno garanzie sul breve (elezioni) ma poi possono anche saltare alla
prima buca.
Il resto del panorama
offre un gruppo di liste civiche (quelle sganciatesi da Stirati e
“Bene comune” dell'avv. Francesco
Gagliardi) che, salvo ripensamenti, non
intendono stringere accordi con i partiti. Inoltre c'è l'area di
Sinistra alternativa con Prc, Idv, e sinistra anticapitalista che
potrebbe puntare su Lupini e un enorme punto interrogativo che
tuttora permane nel versante centrodestra. Ma anche quest'ultima, non
è una novità.
Insomma lo starter è
pronto. Ma più che in pista sembra di essere seduti a vedere un
film. Uno di quelli che ti sembra di non ricordare di aver visto,
stando almeno alle prime scene. In attesa di scoprire il prosieguo...
GMA
Da editoriale "Gubbio oggi" - marzo 2014



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