Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

martedì 20 aprile 2010

Quelli che come noi si divertivano giocando "solo" a nascondino...

L'ispirazione me la offre un nuovo gruppo nato su facebook e che - bontà sua - in poche ore ha raccimolato oltre 5.000 iscritti. Un bel segnale, se si pensa che il gruppo si chiama: "Quelli che si divertivano a giocare a nascondino".
Mi sono subito iscritto, ricordando le interminabili serate estive, trascorse con i miei cugini (una quindicina) in una casa in campagna a Ghigiano. Era la fine degli anni '70, l'inizio degli '80. E bastava davvero poco per organizzare una serata memorabile...
Domenica scorsa - durante un classico pranzo da cerimonia a Perugia - guardavo i miei figli rincorrersi, sudare, giocare sorridenti nel modo apparentemente più banale... correvano e si divertivano. Contemporaneamente altri ragazzini (qualche anno di più, ma neanche tanti di più) si dilettavano con dei videogame su un tavolo.
Una scena durata per un paio d'ore.
Li guardavo e pensavo. I miei sembravano ingenui. Gli altri si erudivano in evoluzioni tecniche sempre più sofisticate. Sembravano divertirsi, con quelle pupille incollate al mini schermo.
C'ho pensato un po' su. E mi sono sentito fortunato: di non aver fatto nulla per dover insegnare ai miei quanto basti poco per divertirsi...senza il rischio di intorpidire la mente...
Forse è una conclusione un po' "autocelebrativa"? No. Perché ammetto che non è merito mio. La loro voglia di correre e divertirti anche soltanto dietro una palla che rotola, o un animaletto che striscia (mia figlia ha visto una lucertola e l'ha inseguita subito) è qualcosa di naturale. Forse maturato nel giardino di casa.
L'unico piccolo merito, immodestamente, è il non aver mai caldeggiato (ma neanche osteggiato) l'utilizzo di videogame: un po' di tv (quanto basta), qualche dvd (cartoons), ma appena si superava la soglia (ad es: con i cartoni sul satellite in onda 24 ore su 24) ci siamo inventati che la parabola si era danneggiata. E che il tecnico non viene mai a sistemarla (scusa per altro credibile anche per i più grandicelli...).
Basta così poco? Forse sì. O forse, per ora...
In attesa di dover "corazzarsi" ancora di più. E ancora meglio...
La soddisfazione maggiore? I tanti commenti positivi, anche di persone che conosco appena (che riporto qui sotto). E una critica, da una persona speciale: che mi ha detto subito, "Vuoi l'applauso?".
No. Mi basta vedere i miei figli divertirsi così... semplicemente rincorrendosi... Come quando noi giocavamo a nascondino...

4 commenti:

  1. Da facebook -
    Elena Di Bacco -
    mi consolo .....non sono l'unica mamma che non tollera videogiochi,playstation,nintendo o sky!!!! A Giovanni per divertirsi davvero basta un pallone bello gonfio e il permesso di rompere i pantaloni sulle ginocchia!!!!! Anche io sono fortunata e soprattutto lo sono loro!!!!

    RispondiElimina
  2. Ancora da facebook -

    Francesca Galizi -
    Genitori intelligenti...semo rimasti pochi....
    E' facile lasciarli davanti alla tv o con i vari nintendo....perchè per i figli non abbiamo tempo...per andà dal parrucchiere e in palestra si....

    Christian Starace -
    buongiorno..gran bello spunto Direttore......ha aperto una parentesi su un argomento spinoso...ovvero come sin da subito la societ... Mostra tuttoà di oggi riesca ad eliminare un termine fondamentale dal vocabolario dei nostri bambini..quale?? FANTASIA....pero' mi consolo pensando che l'impegno di genitori come Lei, come me e come tanti altri riesca piano piano ad invertire questo trend...io ho iniziato levando da anni la televisione dalla sala pranzo..intanto leviamoli questi messaggi pubblicitari subliminali..il resto lo farà mi auguro una sana esperienza di vita ..buona giornata..

    RispondiElimina
  3. Leggere il tuo post mi ha fatto tornare alla mente la mia infanzia. Un'infanzia da bambina tranquilla, che amava poco correre all'aria aperta, magari a cavallo di una bicicletta. Ma che giocava con le bambole, fingendo di fare la mamma o la maestra (o anche entrambe, perchè finita la lezione correvo a prendere i pentolini per preparare il pranzo). Che aveva un amico immaginario. Che fingeva di trovarsi in situazioni impensabili. E che, più grandicella dei tuoi figli, si divertiva a leggere libri per bambini. Ovviamente guardavo anche la Tv, ma sempre controllata da un adulto, e soprattutto in orari consoni ad un bambino.
    Già allora non per tutti era così. Appartengo a quella generazione che durante la propria infanzia ha visto la diffusione della tecnologia. I primi video game, il pc in tutte le case (anche se ancora si sapeva a malapena cosa fosse internet), i telefoni cellulari. Ricordo che i miei cercarono di opporsi in modo drastico a questa rivoluzione.Io e mio fratello non avevamo videogiochi, non avevamo un pc (il primo pc è stato acquistato quando ho scritto la tesi di laurea!), nè la tv in camera. Avevamo il divieto categorico di guardare la tv di mattina e di sera dopo le 21,00.
    Ovviamente a volte cercavamo di ribellarci, di ottenere qualche "concessione" in più, ma con scarsissimi risultati. Sentivamo risponderci sempre le stesse spiegazioni, che, all'epoca, ci sembravano noiosissime.
    Solo adesso capisco quanto avessero ragione. Adesso che provo a scegliere senza farmi condizionare dalla pubblicità, che so apprezzare un libro, che so ridere di niente, che mi lascio incantare dalla bellezza del mondo che mi circonda...

    RispondiElimina