Ieri giornata campale: una pornostar viene arrestata per "atti osceni in luogo pubblico" e "pornografia minorile" messi in scena in un locale della sperduta periferia umbra.
Nel frattempo, dalle colonne di uno dei soliti settimanali rosa, una vip da copertina si lamenta delle turbe subite dal suo bimbo dopo che le è stato sequestrato lo yacht dalla Guardia di Finanza.
Intanto ieri sera, su La7, finisco per origliare uno spezzone di talk show Lerneriano sul "potere e il corpo delle donne" (da Noemi a Veronica Lario, passando per un'intervista ad Ezio Mauro e le immancabili testimonianze di donne chic in studio). Unico rammarico: non ho visto per intero la trasmissione (lo farò appena possibile sul sito di La7 che, per fortuna, carica in remoto l'intera programmazione).
Ma cosa c'entrano tutte queste storie messe insieme?
Quasi che fossero tre tessere di un puzzle di quelli cervellotici da 1000 pezzi. Dove quasi la metà del quadro è un cielo terso, dal colore compatto, che ti fa scervellare un miliardo di volte per capire se una tassera si combina con l'altra. E tu vai alla ricerca di una nuvola, di un gabbiano ma anche solo di una minuscola ombra per poter ricostruire almeno quel piccolo angolo di puzzle.
In fondo il mondo femminile è proprio questo: un mosaico nel quale però ci si accorge ogni volta che ti manca un pezzo.
La storia della pornostar (Brigitta Bulgari, nella foto, al secolo Brigitta Kocsis - un cognome fortunatamente rimasto legato solo all'indimenticabile mezzala ungherese degli anni '50) è presto detta: lei che si spoglia e si tocca in un locale, pare ben oltre i limiti che le sarebbero imposti. Con l'aggravante che nel locale ci sono anche minorenni che molto tranquillamente si fotografano e si filmano accanto a lei, a maneggiare senza troppe remore. A soccorrere la pornostar una dichiarazione dell'intramontabile Schicchi: "Come poteva sapere che c'erano minorenni?". Forse è vero, ma i gesti che ha compiuto andavano pare ben al di là del copione (e chissà se anche del contratto...). Intanto sono denunciati anche i gestori del locale. Di sicuro vedremo tra qualche giorno altri servizi su "Iene", "Striscia" o quant'altro. La fatidica S "tira sempre", no?
C'è poi l'intervista ad Elisabetta Gregoraci: che dopo il sequestro dello yacht di Flavione Briatore si lamenta che il suo piccolo Nathan Falco non è più lo stesso. Senza la sua cameretta bianca dentro lo yacht. La storia l'ho appresa da facebook, con i conseguenti commenti (che riporto in coda) tra il sarcastico e l'imbufalito. E si capisce anche perchè.
Infine il dibattito di Gad Lerner sul potere della donna. Che spesso si riduce (o si traduce, se preferite) in quella "cosa" che tira più di un carro di buoi. Dibattito che mi ricorda da vicino una riflessione di Maria Latella - da cui avevo preso spunto in un altro post del blog (vedi 17 aprile) - che aveva solleticato diverse considerazioni anche di altri amici e amiche del blog.
Cos'hanno in comune tutte queste storie? Semplicemente un aspetto. Crudo, cinico, ma assolutamente reale. La donna che fa di se stessa un oggetto. Oggetto di mercato. Che obbedisce - e in qualche caso, governa - una dinamica perversa di domanda-offerta. Anche senza essere economisti, si può concludere che finché ci sarà l'una (la richiesta del modello femminile "usa e getta") resterà in vita l'altra (rappresentanti del mondo femminile disposte ad essere "usate" per poter conquistare facilmente e celermente).
E così quante Brigitte Bulgari continueranno a bazzicare i nostri night di periferia? Sicuramente tante, finché ci saranno tanti clienti, tanti gestori (magari che non si fanno scrupoli di far entrare anche minorenni) e finché tutto questo sarà visto come, in fondo, qualcosa di normale.
E quante Gregoraci avranno, bontà loro, il coraggio di lamentarsi del bebè afflitto da traumi inverosimili, per non poter più mettere il proprio biberon sul comodino di uno yacht? Finché ci sarà qualcuno disposto ad ascoltare (o leggere) simili fandonie, senza chiedersi come fanno altri milioni di bimbi che - senza fare demagogia - magari hanno colazione, pranzo e cena, anche abbondanti. Ma senza sentire il placido adagiarsi delle onde alla carena di uno scafo.
E quante Noemi continueranno a farsi strada sapendo dal principio che è molto più semplice sorridere ed essere carine con il potente di turno, piuttosto che prendersi una laurea, andare a farsi un po' d'esperienza all'estero, tornare e mettersi in competizione con altre persone: su quello che si è e non su quello che si è disposti a dare? Sicuramente moltissime. Finché ci saranno personaggi ai quali interessa esercitare il proprio "potere" attraverso una selezione che assomiglia sempre più allo ius primae noctis che non ad un banale principio meritocratico.
Si dirà che sono parole. Che in Italia è sempre stato così. Che la battaglia, ad esempio, contro i "nullafacenti" e i "nullasapienti" - i senza talento, li ha ribattezzati proprio Maria Latella - è qualcosa che ricorda Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Sarà. Ma in fondo anche queste parole - magari un po' al vento pure loro - vogliono sollecitare qualche reazione. Senza puntare il dito, senza voler apparire bacchettoni (anzi, come dice Califano "sarò pure peccatore ma intorno a me... non vedo santi"): perché le colpe - si sarà capito - sono un po' dappertutto.
In chi fa parte consapevolmente della domanda... e in chi alimenta copiosamente l'offerta...
martedì 25 maggio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
commenti tratti da facebook -
RispondiEliminaPaola Martinelli - è la dura legge di mercato..tanta offerta per tanta domanda !! mi dispeace dirlo , ma voi maschietti vi si ferma il cervello lì , sempre !
Paola Ermini -
scusa,ma anche il tuo articolo potrebbe essere letto da minori,o no?Qualche particolare potrebbe essere risparmiato.Non è diritto di cronaca,perdonami,ma di buongusto...
Giacomo Marinelli Andreoli -
@Paola M. Mi sa proprio che hai ragione.
@Paola E. Anche tu forse hai ragione (fermo restando che i dettagli sono descritti nel comunicato delle forze dell'ordine, proprio per segnalare l'"entità" degli atti che sarebbero stati compiuti). Resta il fatto che basta ascoltare una puntata di una qualsiasi trasmissione di prima serata (stile "Iene") che certe terminologie diventano alquanto familiari a grandi e piccini...
Paola Martinelli - forse sono jurassica , ma il problema non è a mio modo di vedere il fatto come si racconta ( ragazzi di 16 o 18 anni usano terminologie più avanzate delle nostre ), ma il fatto in sè e cioè la totale incuranza delle leggi che obbligano comportamenti specifici in presenza di minori , il degrado e l'assoluta ferocia nell'uso del corpo femminile !
Paola Ermini -
e la descrizione di atti che hanno senso solo nelle "veline" di denuncia.Comunque Giacomo la tua è una televisione che può fare a meno di certi sensazionalismi,che, oltre tutto,pagano e sempre.
Da un Anonimo alla mia casella di posta elettronica -
RispondiEliminaMa che ne sappiamo noi di queste “donne oggetto”, ma come possiamo giudicare….magari nell’intimità delle loro case sono mogli e madri meglio di come lo siamo noi ….. magari per loro è semplicemente un lavoro vanno fanno quello che devono prendono i loro soldi e tornano a casa….fanno la spesa cucinano lavano stirano vanno a prendere i figli a scuola, gli fanno fare i compiti come tante altre. Magari nell’intimità delle loro case si sentono valorizzate e sono rispettate dai loro uomini e per questo si sentono appagate. Sono giudicate perché mettono in gioco se stesse e lo fanno in pubblico, ma chi può dire dei loro valori o dei loro sentimenti? Loro sono l’offerta ma qual è la loro domanda? Magari chiedono ai loro uomini rispetto, protezione e l’ottengono e allora chi se ne frega dell’offerta. Se ogni uomo si preoccupasse di dare risposta alle domande delle proprie donne non ci sarebbe nessuno interessato all’offerta delle altre! Ci sono uomini che alle proprie donne rispondono con un SOLO (era solo una amica oppure, che è ancora peggio, era solo uno schiaffo) in quel SOLO sono racchiusi i valori di oggi. Sono SOLO valori e non I valori (e questi trasmettiamo ai nostri figli, con l’idea che tutto è relativo e misurato sulla base dei propri canoni). E per una donna forse è molto peggio sentirsi privata e violata dell’intimità che ha costruito con il proprio uomo (solo da un’amica) che sentirsi palpeggiata ovunque in uno spettacolo cui assistono tanti uomini (maggiorenni o minorenni che siano), perché quelli sono SOLO uomini e non I loro uomini.
Da facebook a commento dell'articolo in cui Elisabetta Gregoraci afferma: "Fuori dal nostro yacht Nathan Falco non è più sereno".
RispondiEliminaLucia Cicci - porelli!!!!
Mattia Martinelli -
poro cocco, pensa se era nato nte n'pajaro?!;)
Lucia Cicci -
poi ha 2 mesiiiii uno se ricorda della cameretta nello yacht !!!
Francesca Saldi -
ma vaff... alla Gregoraci e alla sua truppa!!
Paola Martinelli -
pensa che ieri è passato un mega yacht a Semonte , con una scorta di 2 polizziotti... come dice Totò " e io pago!!!! " fate sapè a la Gregoraci che ci sono bimbi che non hanno l'acqua VERGOGNA VERGOGNA E VERGOGNA .
Faccio un semplice ragionamento da operatore di comunicazione: se ogni volta che questi personaggi apparissero in tv o in una copertina di un settimanale, la gente comune (ovvero, la gente per bene) evitasse di guardarli (dando loro audience) o di acquistare il settimanale, sicuramente a lungo andare non sentiremmo pi... Mostra tuttoù parlare di loro. E' la cruda legge della domanda-offerta: Nathan Falco in fondo non ha colpa.
RispondiEliminaAlmeno finché non capirà il perverso meccanismo per cui anche un suo piccolo rigurgito continuerà a fare notizia e far vendere copie... ma questo perché ci sarà ancora qualcuno che avidamente (e stupidamente) vuol sapere qualcosa di lui...
GMA
Ancora da facebook -
RispondiEliminaMattia Martinelli -
Hai perfettamente ragione Jack, è lo stesso meccanismo per cui vanno avanti i reality e compagnia bella.
Ma pensa quando sto bambino capirà come si chiama;)
Giuliano Messina -
Non so come non si vergogna, ma probabilmente non lo fa apposta, classica bella ragazza cervello 0 !!!
Elena Di Bacco -
se quando partorisco,(visto anche che sarà in piena estate), qualcuno me volesse regalare un piccolo yacht tanto per fare stare sereno/a il nascituro.....beh io lo accetto ! Già lo vedo parcheggiato in via di Porta Romana....ce sta anche bene!!!