L'immagine più intensa e penetrante, la prima domenica di maggio, è legata ad un istante: un leggero movimento oscillatorio, come se i Ceri riprendessero vita. Basterà questo, per capire che l'attesa si sta consumando... E un brivido profondo ci solcherà la schiena...
E' stato così stamattina. Qualcosa di straordinariamente unico: perché in fondo si ripete ogni anno, ma ogni anno ti regala qualcosa di diverso.
La prima domenica di maggio è il risvegliarsi di un contatto diretto, con la Festa dei Ceri. In fondo i Ceri sono lì, fermi, per 11 mesi e mezzo all'anno. Eppure quando cominciano ad oscillare, al termine della messa, sembra quasi che riprendano vita da soli. Che stiano a dirti: "Ecco, ci siamo...".
E così anche il ripetersi, anno per anno, di uno stesso rituale, regala comunque emozioni sempre diverse. Sempre nuove e appassionanti.
L'attesa - che in fondo è la sensazione più forte che innalza l'evento - tocca una vetta a suo modo unica: i Ceri riacquistano movimento, pur orizzontale; riacquistano vita, con la presenza dei bambini; e gli stessi profumi e sapori (penso ad esempio all'inconfodibile coradella degli Arconi) descrivono da soli una giornata inconfondibile. Con gli stessi ritmi di sempre, ma con un aroma diverso. Ogni anno nuovo. E più accattivante...
Mi fa piacere pensare di non essere l'unica a pensarla così...
domenica 2 maggio 2010
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Commenti da facebook -
RispondiEliminaGiulia Vispi -
sto facendo il conto alla rovescia.......contando le ore.....
Io Consumattore - "bellissimi" (A. Clerici)
Giuseppe Rosati -
e come dice l'babbo (Vinicio) " da domani semo ancora più soli"
Giulia Vispi - @Giuseppe: non fare l'egoista, ve li tenete vicini 350 gg l'anno.....!!!
Magda Migliarini -
e come sempre, dopo quel leggero oscillare il cuore si riempie di emozioni, gioia, dolore, allegria......ma l'attimo dopo sei già immerso nel turbine dell'euforia......
Matteo Fumanti -
Questa sera mi ha fatto una strana sensazione entrare sudato in Basilica, affacciarmi nella navata e osservare per un attimo le tre maestose macchine lignee ferme immobili, per poche ore ancora nella quiete del luogo. E' incredibmente bello come quel leggero oscillare ci fa capire tante cose e ci regala emozioni uniche.
Magda Migliarini -
emozioni uniche.....un privilegio per pochi.....e ancora non l'abbiamo capito!!!!!
Giuseppe Fiorucci -
...l'attesa attenua le passioni mediocri ed esalta quelle profonde,quelle vere ! che fortuna essere nati a Gubbio !!!!
Grazie a S.Ubaldo per averci dato questo alto senso di riconciliazione tra gli uomini !!
E' una giornata strana, la "Prima domenica de Maggio". Da un lato segna l'inizio del periodo più atteso, dall'altro segna la fine dell'attesa stessa.
RispondiEliminaCome scrivi tu, è da quel giorno che i Ceri tornano a prendere vita. Entrano fisicamente, e non più solo metaforicamente, nel nostro mondo, diventando parte di noi. E' da questa giornata in poi che, davvero, inizierà "il conto alla rovescia" fino al 15 Maggio e che la festa entrerà sempre più nel vivo. Esploderà. Ma si consumerà rapidamente.
Giorno dopo giorno verrà meno qualcuno di quegli appuntamenti (e sai che non mi riferisco a certe feste che ben poco hanno a che vedere con la festa dei Ceri...) che determinano, in realtà, la festa stessa. L'emozione crescerà, diventerà sempre più viva, pulsante. La trepidazione si impossesserà di noi fino a quando saranno la paura e l'angoscia a prendere il sopravvento. Proveremo sensazioni forti, viscerali. Che poco o niente hanno a che vedere con il senso di leggerezza che si sente in Aprile. Quando l'aria è più dolce, nelle prime giornate di sole, la mente spesso corre a quel giorno che si sta avvicinando. E si prova un senso di attesa nuovo e vivace. Si sente che sta arrivando qualcosa di importante, da cui riceveremo, comunque, un dono. Un po' come quando da bambini aspettavamo Natale. L'attesa è tutto questo. E, inesorabilmente, si perde dentro di noi man mano che il 15 si avvicina.
E' per questo che, ogni anno, quando vado a letto la sera della Prima Domenica, il pensiero va a quel Sant'Antonio lontano da me poche centinaia di metri. E sento che ormai "i Ceri" sono passati...
Da facebook -
RispondiEliminaLuana Poggi -
il mio triste pensiero è che li ho dovuti vedere per televisione....e non era mai successo....
Francesco Demegni -
Trovarsi ad avere gli occhi lucidi dopo il passaggio di tanta gente appassionata, e sentire dentro mordere per un emozione, che ricorda anche tanta gente a me cara, che gioiva con me in questi giorni e che non c'è più.
Viva la Festa dei Ceri!