Una domenica speciale. Doveva essere così ed è stata. Una di quelle domeniche che non ti dimentichi. Per un eugubino davvero particolare: lasciare la propria città mentre ancora i Ceri – seppure quelli mezzani – girano per la mostra, non è proprio una consuetudine. Un pizzico di amaro in bocca ti resta. Ma per il Gubbio nei play off si può fare.
Lo hanno sicuramente pensato i quasi 400 tifosi che hanno assiepato le gradinate del “Mancini”, sotto il sole estivo di un’estate arrivata senza primavera, a quasi 30 gradi, per applaudire il Gubbio di Torrente.
E ne è valsa la pena. Perché non solo i rossoblù hanno vinto – è la prima volta in trasferta nelle tre esperienza play off del Gubbio finora maturate – non solo hanno violato un campo imbattuto da 14 mesi, ma soprattutto hanno impresso un marchio quasi indelebile alla doppia sfida con il Fano per l’accesso alla finalissima.
Una sfida iniziata qualche giorno fa, dalle scrivanie delle società, quando l’annunciato anticipo è stato poi rinnegato dal sodalizio granata, con buona pace di chi ormai lo dava per assodato. Col senno del poi la società marchigiana si sarà morsa i gomiti, pensando a quanti spettatori in più avrebbe potuto contenere il "Mancini" senza la concomitanza di questa domenica.
Il Gubbio alla fine ne è uscito doppiamente vincitore: con la squadra, che ha vinto meritando, giocando sempre a viso aperto, facendo la partita anche quando il risultato poteva consigliare di addormentarla, e ha stravinto con i suoi tifosi, inferiori di numero, ma capaci di sostenere lo stesso la squadra dal 1’ al 95’. Pregustando il pienone che domenica prossima non potrà mancare sugli spalti del Barbetti.
Al di là degli episodi, delle giocate, di tutto quello che ha deciso questa prima sfida, l’immagine più confortante della squadra di Torrente è nella mentalità con cui ha affrontato la gara: la serenità dei forti, la tranquillità di chi sa cosa fare con il pallone tra i piedi, lo sa giocare a terra, non butta i palloni in avanti alla ricerca di qualche estemporanea spizzata, ma sa manovrare. E prima o poi l’occasione arriva. Una tenuta psico-tattica da squadra di categoria superiore. Da squadra matura che sa aspettare, senza frenesia, ma al tempo stesso detta i tempi della gara. Da squadra autoritaria che ottiene quello che vuole. E che punta giustamente ad un traguardo "pesante". Che il Gubbio meriterà di conquistare, se riuscirà a mantenere questo atteggiamento anche nella gara di ritorno (e di conseguenza nelle due successive, qualunque sia l'avversario).
Unico neo della giornata, un paio di amnesie difensive. Proprio quelle che hanno procurato le occasioni migliori ai granata di casa. Compensate, con gli interessi, dalla super-parata di Lamanna a pochi minuti dalla chiusura. Che fa il paio con la prodezza del collega fanese Lombardi sul penalty di Marotta.
Episodi. Che non hanno solo favorito il Gubbio. Ma che il Gubbio ha saputo comunque indirizzare dalla propria parte: con quella mentalità che sembra essere davvero l’arma in più per questi play off. Oltre ai tifosi.
Protagonisti indiscussi di una domenica davvero speciale…
http://www.trgmedia.it/video.aspx?but=1&imgx=1&img=img/tgtrg.gif&s=trgsette/&f=trg7-3360.wmv&d=TG%20del%2024/05/2010
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