Una domenica da consegnare agli annali. Una partita di quelle da ricordare: anche per chi, con qualche capello bianco in più, ne ha vissute di emozioni forti in questi 20 anni. Senza scomodare il solito paragone con il “Curi”, non ricordiamo un’atmosfera surriscaldata e rovente sugli spalti nelle precedenti occasioni play off, un profumo di festa così intenso come quello assaporato sui gradoni del S.Biagio nel pomeriggio di ieri.
Gubbio-Fano si è decisa ancora prima che le squadre scendessero in campo: e non solo perché i rossoblù – nell’ormai immancabile completo bianco – partivano da un rassicurante 2-1 esterno e aveva il fattore campo dalla propria. Ma perché si aveva la percezione che dalle tribune la spinta potesse essere così forte e veemente che forse qualsiasi squadra, al posto del Gubbio, avrebbe fatto comunque un figurone.
Con un pubblico così la I Divisione dovrebbe essere assegnata honoris causa: ma la squadra di Torrente sa che ci sarà ancora da sudare.
La doppia vittoria sul Fano però è qualcosa più che una semplice qualificazione alla finale: neppure il Gubbio di Alessandrini, 7 anni fa, aveva dato una sensazione così importante di superiorità con i propri avversari – subendo tremendamente all’andata il Castelnuovo.
Il Gubbio di Torrente non solo ha scardinato l’imbattibilità interna dei granata, non solo gli ha rifilato 4 gol in 2 gare – ed era la migliore difesa del campionato – ma ha dato un saggio di sicurezza tattica e freddezza agonistica che solo una squadra al top della condizione psico-fisica può offrire.
Anche ieri il Gubbio ha aspettato qualche minuto, lasciando sfogare di primo acchito i marchigiani: poi dopo le prove generali di Gomez, ha lasciato il primo marchio a fuoco con la poderosa cavalcata di Fantacasoli, un autentico furetto, la rivelazione di questa annata del Gubbio. Uno che di questo passo rischia di diventare il jackpot dei playoff per la truppa di Torrente: 2 gol in 2 gare e la capacità di tenere in continua apprensione la difesa avversaria. A fargli l’eco, dall’altra parte, Ignacio Gomez Taleb, troppo frettolosamente sbolognato dal Verona – buon per il Gubbio, complimenti a Giammarioli per averlo pescato: un altro di quei giocatori che è meglio incontrare con una pistola colpo in canna puntata al viso che non con il pallone tra i piedi su mezzo metro di campo. La caparbietà della sua azione insistita e la sua sciabolata d’esterno è uno spot allo stato di salute dell’intera squadra eugubina.
Il secondo tempo di ieri poi è stato una sorta di passerella: giusto per consentire al Fano di tirare fuori l’orgoglio e di sfiorare anche il pari. Ma la gara, nei suoi contenuti tecnici, era già in archivio: morta, ancor prima di cominciare, e sepolta nei 7’ a cavallo tra le due prodezze eugubine.
Ora arriva il bello: domenica il Barbetti tornerà a vestirsi a festa. Il copione sugli spalti resterà lo stesso, con i colori, l’entusiasmo, il calore e la musica della banda musicale, in divisa rossoblù. Un preludio ideale perché anche in campo il copione possa essere ripetuto: il S.Marino sarà un avversario molto difficile, reso più tosto da un ritrovato Cesca.
Ma il Gubbio di questi tempi non scherza. Sta assaggiando l’inconfondibile aroma dell’impresa. Quello di ieri, in fondo, era solo un antipasto…
GMA
In allegato, il video servizio da http://www.trgmedia.it/
http://www.trgmedia.it/video.aspx?but=1&imgx=1&img=img/tgtrg.gif&s=trgsette/&f=trg7-3381.wmv&d=TG%20del%2031/05/2010
lunedì 31 maggio 2010
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