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lunedì 11 aprile 2011

Gubbio: gustiamoci questa prova buffet. Anche un tramezzino allunga la fuga...

Dopo una scorpacciata, di solito, serve un amaro. O tutt’al più un alka seltzer. E prima di rimettersi a tavola, è bene riscoprire il gusto di portate leggere e dal sapore delicato.

Il Gubbio si sta gustando la prova buffet che porterà alla grande festa: non servono portate pantagrueliche, basta qualche stuzzichino a soddisfare il palato. In attesa di riempirsi la bocca e inebriarsi.
Il tramezzino di questa domenica assomiglia, nei numeri, ai 4 pareggi delle ultime 5 partite. Salmone e patè. Che strano: una squadra che per 23 giornate aveva impattato una sola volta, si scopre abbonata al segno X.

Qualche tifoso avrà storto la bocca, ma sbaglia: la coreografia del “Barbetti”, con quasi 3.000 presenti, bandierine rossoblù a go go e la musica della banda a rispolverare l’atmosfera da play off, avevano fatto sognare.
E perfino il ritorno al gol di Daniele Bazzoffia, dopo 8 mesi dal guizzo di Cremona, con una zampata cercata, voluta e sofferta, assumeva i toni della liberazione. E della promozione. Neanche il tempo di far finire l’ugola allo speaker del Barbetti che Mateos mandava di traverso, pranzo, caffè e ammazzacaffè.
Bazzoffia si arrampica a dorso nudo sulla rete - foto M.Signoretti
Pazienza. Bisogna saper aspettare: perché se poi dall’altra parte la diretta concorrente Sorrento si diverte al harakiri di Pavia, con mozzafiato finale (un 5-4 da torneo dei bar) vuol proprio dire che la passerella è già pronta, il tappeto rosso è lì. Tanto vale evitare le lunghe falcate e il rischio caduta.

L’impressione è che dimenticheremo presto questi pareggi: che ci possono stare, visto che la squadra di Torrente resta tra le più giovani del torneo – soggetta dunque a qualche altalenanza – visto che la benzina non è più quella di qualche mese fa e l’ultimo cambio olio se ne è andato domenica scorsa. Visto che alcuni giocatori chiave o non ci sono (ci si accorge solo ora di quanto tatticamente Donnarumma abbia inciso nelle soluzioni d’attacco) o non sono al top (Sandreani che litiga con le fibre muscolari, Gomez con la porta avversaria). E qualcosa si potrebbe anche dire del gol incassato da Lamanna.

Ma francamente, dopo una stagione come questa, dai miracoli domenicali e dal dominio indiscusso iniziato ai primi di novembre, è difficile poter fare critiche ad un gruppo che ha il grande merito di aver trasformato la straordinarietà in normalità: dimentichiamoci per un attimo della sfida a distanza col Sorrento, proviamo a rileggere i nomi delle squadre di questo girone, guardiamo di nuovo la classifica. Immaginiamo che un anno fa di questi tempi ancora si sudava con Celano e Pro Vasto per strappare un misero posto play off. E che 15 anni fa – non un secolo fa – vagavamo tra Pozzo, Cesi, Campitello e San Sisto.

Restano 5 giornate per la fine di questo campionato semplicemente da favola: la vittoria al Barbetti manca dal 13 febbraio ma a questo punto, fatecelo dire, chi se ne importa.
Il +9 sul Sorrento attende solo che si stappi la bottiglia.
La società rossoblù intanto ha già vinto per stile: a neanche due ore dai primi clacson in corso Vannucci, si è complimentata con il Perugia di Damaschi per il ritorno tra i prof. In barba ai travasi di bile di qualche tifoso perugino, riversati via sms nel tubo catodico. Chapeu.
Manca davvero poco: e se qualche cuore di vetro si è infranto ieri sul tiro di Mateos, ricordiamoci che il vetro è fragile ma può essere anche pregiato.
E prima o poi può suonare così: cin cin…
GMA



Da copertina "A gioco fermo" di "Fuorigioco" di lunedì 11.4.11
Musica di sottofondo "Heart of glass" - Blondie - 1978

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