Alla faccia di chi dice che non esistono più le mezze stagioni.
Non è così per Gianluca De Angelis, cui ne è bastata una (di mezza stagione) nper lasciare il segno
nella storia rossoblù.
E' stato tra i bomber più prolifici dell'ultimo decennio in maglia eugubina: ma ha giocato praticamente dal gennaio 2005 al dicembre 2006. Il tempo di mettere dentro la bellezza di 16 gol, con 5 allenatori diversi, una qualificazione play off sfuggita di qualche minuto e un maledetto infortunio in un derby contro il Foligno che gli è costato anche il futuro con la casacca rossoblù.
E' stato tra i bomber più prolifici dell'ultimo decennio in maglia eugubina: ma ha giocato praticamente dal gennaio 2005 al dicembre 2006. Il tempo di mettere dentro la bellezza di 16 gol, con 5 allenatori diversi, una qualificazione play off sfuggita di qualche minuto e un maledetto infortunio in un derby contro il Foligno che gli è costato anche il futuro con la casacca rossoblù.
Ora torna da avversario, ed è la prima volta per lui al
"Barbetti". Da avversario e da capolista, perchè l'Avellino ha preso
la leadership del torneo e sia per blasone che per organico ha tutta
l'intenzione di non mollare lo scettro. Neanche di fronte al ritorno prepotente
di un Perugia che sta inanellando una serie impressionante di risultati con
Camplone che prefigurare un clamoroso sorpasso in vetta non è neanche così
peregrino.
E De Angelis - ragazzo timido, quasi titubante, un po' come
l'accenno di balbuzie in ogni intervista lascia trapelare - in campo è sempre
riuscito a farsi capire benissimo. Dai compagni di squadra ma anche dagli
avversari. Il Gubbio è stato il suo vero trampolino di lancio tra i professionisti.
Con la squadra affidata a Castellucci è andato per la prima volta in doppia cifra. Il tutto da gennaio a giugno 2005: arrivato nel mercato di riparazione, si presenta con un gol da 3 punti a Tolentino e in casa il debutto dal 1' è segnato da una doppietta ai danni del Castel San Pietro. L'uomo in più in una squadra che già contava un'intelaiatura di tutto rispetto per quella C2, forte dell'esperienza di Tresoldi o Sandreani, con gli emergenti Marchi e Coresi in prima linea e un'escalation - grazie anche alle reti di De Angelis - che porta il Gubbio a giocarsi i play off all'ultima giornata a Castel San Pietro. Il sogno di approdare agli spareggi per il terzo anno di fila sfuma in terra bolognese, ma De Angelis - che segnò anche in quella gara - aveva fatto il suo con reti pregevoli, anche per balistica e senso del gol. Memorabile il guizzo che al 92' regalò ai rossoblù il derby sul Gualdo, in una gara recuperata a metà settimana ma con un pubblico da domenica piena. O il gol infilato alla capolista di quel campionato, la Massese, battuta al San Biagio all'apice della rincora in alta classifica.
Con la squadra affidata a Castellucci è andato per la prima volta in doppia cifra. Il tutto da gennaio a giugno 2005: arrivato nel mercato di riparazione, si presenta con un gol da 3 punti a Tolentino e in casa il debutto dal 1' è segnato da una doppietta ai danni del Castel San Pietro. L'uomo in più in una squadra che già contava un'intelaiatura di tutto rispetto per quella C2, forte dell'esperienza di Tresoldi o Sandreani, con gli emergenti Marchi e Coresi in prima linea e un'escalation - grazie anche alle reti di De Angelis - che porta il Gubbio a giocarsi i play off all'ultima giornata a Castel San Pietro. Il sogno di approdare agli spareggi per il terzo anno di fila sfuma in terra bolognese, ma De Angelis - che segnò anche in quella gara - aveva fatto il suo con reti pregevoli, anche per balistica e senso del gol. Memorabile il guizzo che al 92' regalò ai rossoblù il derby sul Gualdo, in una gara recuperata a metà settimana ma con un pubblico da domenica piena. O il gol infilato alla capolista di quel campionato, la Massese, battuta al San Biagio all'apice della rincora in alta classifica.
L'anno dopo è ancora lui ad aprire la stagione con il primo gol della squadra di Castellucci contro la Spal, nel vittorioso 2-1. Ma i suoi timbri sono sempre da pedigree di tutto rispetto anche per il blasone delle vittime o per la caratura del match. E' De Angelis che a fine ottobre apre la goleada sul Foligno (finirà 3-0 con le reti degli eugubini Ercoli e Gaggiotti), mentre a gennaio sempre lui a griffare la vittoria esterna del Gubbio al Del Conero di Ancona, e a infilare la quotata Reggiana nell'1-1, siglato dal dischetto, che sarà anche il suo ultimo gol nel Gubbio. Nel derby di ritorno al Blasone la rottura dei legamenti del ginocchio chiude la stagione e di fatto anche il feeling tra De Angelis e il rossoblù.
Il torneo successivo, quello iniziata da Cuttone e chiuso da De Petrillo, vedrà De Angelis rientrare faticosamente dall'infortunio: si rivede proprio contro il Foligno nel derby andato ai falchetti di Pagliari (che poi vinceranno il campionato), a gara in corso, e in tutto il girone di andata collezionerà solo 1 presenza dal 1'. E' lontano il De Angelis vero, tornerà tale negli anni a seguire in maglia Melfi, Juve Stabia e nelle ultime tre stagioni ad Avellino.
La sua ultima presenza in rossoblù in un vittorioso Bellaria-Gubbio di fine dicembre 2006, proprio nell'esordio di De Petrillo in panca: vincono i rossoblù grazie a Rodio, vittoria che si rivelerà effimera visto che la stagione resterà anonima. In questa gara entreranno tre giocatori nell'ultimo quarto d'ora: nel Gubbio, Gianluca De Angelis, nel Bellaria Juanito Gomez ed Emanuele Giaccherini.
Come dire: nel calcio non solo esistono le mezze stagioni, ma
anche gli incroci predestinati.
Dalla rubrica "Il Rosso e il Blu" della trasmissione "Fuorigioco" del 25.3.13
Dalla rubrica "Il Rosso e il Blu" della trasmissione "Fuorigioco" del 25.3.13
Nessun commento:
Posta un commento