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lunedì 10 febbraio 2014

Bucato Buffon, ora è diventato per tutti Juanito Gomez: non solo a Verona, non solo a Gubbio...

Per molti è l'eroe della giornata, per molti altri una maledizione. Non passerà alla storia come quello di Turone, il suo colpo di testa, ma lo meriterebbe. Di sicuro c'è una città nella quale gli juventini non sono riusciti a dispiacersi per il suo guizzo al 94' che ha negato la vittoria alla squadra di Conte, tenendo ancora aperta la porticina del campionato alla Roma: ed è proprio Gubbio.


L'abbraccio con Marotta dopo il 2-0 al Fano
nella semifinale play off - giugno 2010
Juanito Gomez, da Santa Fè, 29 anni il prossimo 20 maggio, è il personaggio del giorno: Verona ha imparato ad amarlo dopo averlo scaricato senza troppi problemi quando vegetava in serie C1, spedendolo a Bellaria, dove Giammarioli lo ha pescato in un gennaio di 4 anni fa, dandogli una chance in maglia rossoblù.
Se Conte o anche Alessio avessero dato un'occhiata al nostro archivio, forse avrebbero piazzato un uomo in più su Juanito che non sul vecchio caro Toni. Perchè avrebbero scoperto che di testa, il funambolo argentino, capace di ricoprire praticamente tutti tre i ruoli di un tridente offensivo, ci sa fare eccome.

L'urlo liberatorio dopo il rigore vincente col Sorrento
nella sfida diretta dell'8 dicembre 2010
Di testa Gomez si presentò proprio in quell'inizio d'anno 2010, schierato in attacco a fianco di Casoli e Marotta a Colle Val d'Elsa: contro la Colligiana, avversario solitamente ostico, una sua inzuccata aprì la strada alla vittoria in goleada dell'undici di Torrente.
Le sue doti balistiche le conobbe bene anche il Verona, a proprie spese, pentendosi come non mai di averlo sottovalutato: l'anno dopo, in C1, a Rafael, attuale estremo difensore scaligero e compagno di squadra di Juanito, toccò raccogliere ben due palloni in fondo al sacco, dopo il colpo di testa vincente dell'attaccante argentino: il primo a Gubbio su pennellata di Bartolucci, a firmare il momentaneo 1-1, poi arricchito dalla perla di Sandreani al volo su assist viennese di Galano.

La prima da avversario... quando preferì nascondersi
sulla fascia... soffrendo per 90'
Quindi al ritorno, ancora guai per l'estremo brasiliano, infilzato dall'incornata di Juanito stavolta sulla ciambella a spiovere di Farina. E anche al Bentegodi ci pensò Alex eterno capitano a dipingere la parabola di una vittoria memorabile con una punizione e quella corsa infinita sotto la curva ormai entrate nella storia calcistica del Gubbio.

Non furono gli unici acuti di testa firmati Gomez.
Come quello di ieri non è stato l'unico gol in serie A per il puntero di Santa Fè (che ironia della sorte ha siglato la prima marcatura contro il Torino). Di reti con la maglia scaligera ne ha inanellate 24 in serie B, prima della promozione nella massima serie, e in A siamo già a 4. Con un record speciale: essere l'unico giocatore della storia del Verona ad aver segnato in tutte le competizioni nazionali.

Ma forse il destino, tra tante prodezze, ha deciso che fosse proprio di testa, che fosse proprio in zona Cesarini, il gol che, certamente, resterà più di ogni altro nella memoria dei tifosi gialloblù, e anche nell'immaginario romantico degli appassionati di calcio: la spizzata alle spalle di Buffon, al culmine di una rimonta insperata, dopo appena qualche minuto in campo, quanto basta per diventare Juanito Gomez davvero per tutti: non solo a Verona, e non solo a Gubbio...


Da "Il Rosso e il Blu" - lunedì 10.2.14
musica sottofondo - "Libertango" di A.Piazzolla cantato da Grace Jones (2009)

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