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venerdì 21 febbraio 2014

E venne anche la sfida col Lecce: dopo 66 anni esatti...

La perla del Salento. La capitale del barocco nel Mezzogiorno. E per gli amanti del calcio, una delle piazze più calde tra le squadre outsider della massima serie negli ultimi anni.
E' Lecce la prossima avversaria del Gubbio, un'avversaria di prestigio – che fino a due anni fa lottava per salvarsi in massima serie, arrivando persino a pareggiare allo Juventus stadium contro ogni pronostico con i futuri campioni d'Italia.

Ma al Lecce è legato anche un ricordo particolare nella storia del calcio rossoblù. Che poi è anche l'unico vero precedente tra due piazze così lontane, nei chilometri come nelle categorie, da essersi incrociate a cavallo degli anni 70-80 solo per motivi di turismo sportivo.

Il precedente è quello che risale alla stagione 1947-48 ovvero la serie B del Gubbio post-bellico. Perchè proprio a Lecce debutta nella serie cadetta, girone sud, la squadra eugubina allenata da Aggradi. Finisce con un impietoso 4-1 per i pugliesi, solo l'antipasto di molte magre che caratterizzeranno quella stagione comunque memorabile per i colori eugubini. Al ritorno, era il 15 febbraio 1948, dunque poco più di 66 anni fa, il risultato fu di parità, 1-1 con i gol di Fornasaris per il Gubbio a impattare quello di De Panfilis per il Lecce, mentre le cronache ricordano che la società eugubina fu multata di 3000 lire per il comportamento scorretto del pubblico nell'allora bombonera chiamata San Benedetto.

Il rapporto tra Lecce e Gubbio più recente è invece legato ad Eugenio Fascetti, che all'ombra del monte Ingino ha accompagnato la squadra salentina in ritiro in alcune estati negli anni Ottanta, con tanto di amichevole di lusso estiva puntualmente vinta dai giallorossi. Gubbio fu anche sede del ritiro di quel Lecce neopromosso in serie A nel 1985-86, e subito retrocesso, nel quale militavano giovani di belle speranze, come Antonio Conte o come il duo argentino Barbas e Pasculli, protagonista della più incredibile vittoria nella storia della serie A, il 3-2 all'Olimpico inflitto alla Roma di Eriksson, già proiettata allo scudetto, e invece stoppata a vantaggio della Juve del Trap. Quel giorno brindarono anche i pochi vincitori del 13 al Totocalcio.

Lecce oggi è soprattutto Fabrizio Miccoli, giocatore che in Umbria, prima a Terni e poi in serie A a Perugia, ha regalato perle di rara eleganza sul piano tecnico ed estetico, accanto ad un carattere irascibile e immarcabile, che solo a Palermo si è definitivamente consacrato, alla corte del vulcanico Zamparini e di un altro perugino ancora oggi agli altari delle cronache, il ds Walter Sabatini.

Ma il Lecce, domenica, nell'inedita sfida a ora di pranzo, non sarà solo Fabrizio Miccoli. Quanto al Gubbio, dovrà essere ancora più squadra del solito, per avere la meglio su quella che, carta alla mano, avrebbe dovuto essere la squadra ammazza-campionato. Ma la palla è rotonda e non sempre i pronostici vengono rispettati. L'auspicio è di ricordarsi di questa gara, un giorno, non solo per l'orario indigesto...


Da "Il Rosso e il Blu" di lunedì 17.2.14
musica di sottofondo: "Non vivo più senza te" - B.Antonacci (2012)

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